SCUOLA PER GENITORI 2022-2023
LE COMPETENZE DI INTELLLIGENZA EMOTIVA COME RISORSE EDUCATIVE:
PENSIERO ED EMOZIONI IN ARMONIA
dr.ssa Enrica Zolezzi
Incontro con collegamento on line – 1 dicembre 2022
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Cosa sia l’intelligenza emotiva e quanto sia importante applicarla per conoscere gli altri e soprattutto noi stessi, ce lo ha ben spiegato questa sera la dr.ssa Zolezzi, che ha affrontato il tema sollevato all’attenzione del mondo più di 25 anni fa da Daniel Goleman. Le emozioni vengono innescate da uno stimolo Ci è stato spiegato che le emozioni si attivano ad una velocità decisamente superiore rispetto alla velocità del pensiero. Le prime insorgono in noi a volte così repentinamente da non darci nemmeno il tempo di ragionare e capire cosa stiamo facendo. Ecco allora l’importanza di una auto-consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza. Certamente la ragione non può controllare l’insorgere delle emozioni e non siamo in grado di decidere quale emozione provare. Le emozioni sono informazioni, che dobbiamo gestire nel migliore dei modi grazie all’intelligenza emotiva. Essa è dunque la capacità di motivare se stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo, nonostante le frustrazioni, di gestir gli impulsi e rimandare la gratificazione o di modulare i propri stati d’animo, evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare, di essere empatici e di sperare.
Ecco allora l’importanza dell’auto-consapevolezza, intesa come capacità di ravvivare le emozioni, di dare loro un nome; analogamente è fondamentale la capacità di gestire le emozioni intesa come la capacità di riconoscere i pro e i contro, le dinamiche di azione e reazione. Non dimentichiamo poi l’empatia, ossia l’abilità di riconoscere le emozioni proprie e dell’altro, il suo stato d’animo, rendersi conto che “un abbraccio di 30 secondi” può dare stimoli inimmaginabili a chi in quel momento vuole stabilire una relazione con noi e magari è in difficoltà. Anche le abilità sociali sono da non sottovalutare: esse consistono nell’instaurare relazioni significative e saperle mantenere nel tempo. Infine la motivazione e l’ottimismo: la prima è colei che “motiva l’azione”, ossia le lenti con cui osserviamo il mondo, ciò che ci fa capire l’importanza dell’educazione che riceviamo in famiglia; l’ottimismo, invece, è la capacità di affrontare un problema in modo nuovo rispetto al passato, cercando un diverso metodo di risoluzione. Il pensiero arriva necessariamente dopo rispetto alle emozioni; esse nascono dalla parte limbica del nostro cervello, quella più primordiale; da questa parte ci arriva il segnale fulmineo su come agire quando un gatto ci attraversa improvvisamente la strada o quella che fa scattare l’azione quando ci prende la paura. La dr.ssa Zolezzi ci ha poi mostrato le diverse fasi di maturazione del cervello cognitivo; tale corteccia – nella parte pre-frontale – matura intorno ai 24 anni ed è allora che l’adolescente può essere in grado di valutare con attenzione ciò che gli accade. Nell’ambito dell’adolescenza, i ragazzi assistono al cambiamento radicale del loro corpo e all’insorgere della sessualità ed è in questa fase che si realizza l’individuazione, ossia il loro riconoscersi come individuo con determinate caratteristiche e come tale unico. Si assiste ad un allontanamento dagli adulti e, in quanto animale sociale, alla realizzazione di relazioni con gli altri, specie coetanei.
Ecco allora il ragazzo o la ragazza alla ricerca di una propria identità, il loro essere oggetto di tempeste emotive, visto che essi vivono le emozioni in modo molto più forte rispetto ad un adulto. La loro iper-razionalità, la ricerca della gratificazione immediata e soprattutto l’approvazione dei loro pari; cosa non sarebbero disposti a fare pur di avere il riconoscimento dei loro coetanei, il fatto che gli altri riconoscano la sua identità come individuo solo, unico e pensante. Non di meno è forte in loro la ricerca della sfida, che spesso si tramuta in trasgressione. Proprio la loro irrazionalità li porta a non vedere o a sminuire le possibilità di perdere una sfida, a favore invece delle probabilità di vincerla. Le emozioni sono il sale della vita, ma vanno gestite perché la pasta salata non piace a nessuno. I ragazzi devono capire che la famiglia è un porto sicuro dove ritrovare la propria serenità, ma per far ciò occorre usare tutte le strategie possibili, la creazione di un clima favorevole, l’adozione di una condotta coerente che permetta ai genitori di essere autentici esempi sono pilastri fondanti dell’ambiente in cui vogliamo che i giovani imparino a gestire le emozioni. L’intelligenza emotiva, comunque, non è soltanto la capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri, ma anche la capacità di motivare se stessi, la capacità di gestire positivamente le proprie emozioni, sia interiormente che nelle relazioni sociali. IL rinforzo deve essere sempre positivo (“è più importante rinforzare ciò che si è fatto di buono, piuttosto che sottolineare ciò che è stato fatto male”).
L’incoraggiamento tocca le loro emozioni (la parola contiene la parola “core”, cioè “cuore”) ed il sentirsi riconosciuti aumenta tremendamente la loro autostima. A noi il compito di stimolare la riflessione, ponendo domande anziché dando risposte e consentendogli esperienze reali nel mondo reale. Certamente, ci dice la dr.ssa Zolezzi, l’impatto nella ricerca della soluzione è molto più alto quando ragioniamo su cosa cambiare in noi stessi anziché in cosa cambiare negli altri; se cambiano noi stessi, anche di poco, spesso otteniamo risultati inaspettati. Il problema quindi va posto in questo modo: non diciamo alla nostra controparte cosa vorremmo che cambiasse o cosa non ci piace di lui, bensì pensare a cosa potremmo cambiare in noi stessi prima di chiederlo a loro.
La dr.ssa Zolezzi ha condotto in modo preciso, chiaro e documentato la serata; a noi il compito di coglierne lo spirito rivoluzionario nella costruzione del rapporto con i nostri figli e l’onere a metterlo in pratica ogni volta che ci alziamo dal letto e ci guardiamo allo specchio.
Alla prossima.
Ass. PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO