SCUOLA PER GENITORI 2023-2024
“IMMAGINE CORPOREA, PESO E RELAZIONI SOCIALI:
COME RIDURRE IL FOCUS SULL’APPARIRE E
FAVORIRE UNO STILE DI VITA PIU’ SALUTARE”
dr.ssa Rita Tanas
Centro Civico “N. Tommasoli” – 8 febbraio 2024
Video:
Relazione:
Circa quaranta persone stasera che hanno preferito la dr.ssa Tanas ad Amadeus e Fiorello e che ci hanno raggiunti al Centro civico N. Tommasoli per parlare dell’immagine corporea, del peso e di come la concezione che abbiamo di noi influenzi le nostre relazioni sociali.
Il tema dell’obesità e del disordine alimentare coinvolge molti fra genitori e insegnanti, ma forse, ci dice la dr.ssa Tanas, se ne parla molto, ma non si fa altrettanto. Importanti studiosi scrivono che i genitori hanno importanti punti di forza per aiutare i figli nell’affrontare questi temi, senza doversi necessariamente rivolgere agli “specialisti”; una strada suggerita è quella di rinforzare l’empowerment dei genitori perché è nella famiglia che la salute viene discussa, vissuta e sperimentata. Uno studio condotto su più di 7.000 coppie madre-bambino, con bambini compresi fra l’anno di vita e i 4 anni, ha mostrato i danni rivenienti da un’esposizione precoce allo schermo (del computer, del tablet o dello smartphone). Addirittura un’esposizione maggiore si associa a ritardi nello sviluppo della comunicazione e nel problem solving. A 18 mesi le alterazioni vengono rilevate persino dall’elettroencefalogramma. A 9 anni questa sovraesposizione si traduce in disturbi dell’attenzione e delle funzioni essenziali per l’autoregolamentazione, l’apprendimento e il rendimento scolastico.
Il tema del sovrappeso va affrontato evitando linguaggi di ironia (o “chiacchiere grasse”) proprio perché il diretto interessato possa trovare motivazioni a migliorare il suo stile di vita e non invece elementi che possano abbatterne ulteriormente lo spirito. Socializzare, usare un linguaggio non offensivo, valorizzare gli altri aspetti positivi: sono tutti modi per indurre chi vive male questo suo stato fisico a darsi una spinta e a migliorare; non tanto e non solo “sulla bilancia”, ma anche nel mettere ordine nel proprio stile di vita (si mangia in cucina, tre volte al giorno, attorno a una tavola, con la TV spenta e senza cellulare). Cosa determina lo stato di obesità? Solo nel 9% dei casi esso è causato da errata alimentazione o da scarso movimento; nel 33% dei casi è provocato da inquinanti, in un altro 23% da situazioni psico-sociali e da mode ed infine in altro 25% circa dall’ “ambiente costruito” e da maltrattamenti.
Due sono gli ambiti su cui lavorare:
- uno è quello familiare: ordine negli orari, nelle modalità e nelle quantità di ciò che si mangia; uso di termini appropriati (evitiamo parole come “grasso”, “ciccione”, …) e tutte le situazioni che bullizzano la vittima;
- l’altro è quello sociale: teniamo presente che i miti che ci propongono i social sono falsi (la TV ci propone continuamente immagini di ragazzi muscolosi e ragazze magre e alte, che non esistono nella realtà); i miracoli di Photoshop …
Se non ci sono dubbi sul concetto di “peso”, ragioniamo invece attentamente sull’immagine corporea di sé stessi, ossia tutti quei pensieri, sentimenti e percezioni relativi al proprio corpo, centrati sull’aspetto fisico; analogamente, occorre fare molta attenzione allo stigma, ossia quegli atteggiamenti stereotipati relativi all’immagine corporea, al peso e alle forme, con la convinzione che le persone più magre siano più intelligenti, piacevoli, di successo ed abbiano più forza di volontà.
Essere presi in giro sul proprio peso può portare a conseguenze anche molto pesanti.
Nei casi più estremi può portare a problemi di salute mentale, che si concretizzano in isolamento, bassa autostima, insoddisfazione, alimentazione disordinata, cattivo andamento scolastico e cattive relazioni coi coetanei. Fra i 6 e gli 11 anni, 1 bambino su 8 riferisce di essere stato preso in giro per il suo peso.
Come agire allora?
Innanzitutto, prevenire è meglio che curare; pertanto, è opportuno intervenire ai primi segnali, anche perché è più facile recuperare, In che modo? Sicuramente – almeno nei bambini più piccoli – tramite progetti per incoraggiarli ad adottare nel gioco un approccio che sia neutrale sul peso, incoraggiare stili di vita salutari, evitare prese in giro; impegnarsi, inoltre, in attività che sostengono l’autostima, il senso di sé, la realizzazione di sé stessi non legata all’apparenza.
Spesso i ragazzi dichiarano di non voler parlare di questo argomento in quanto crea vergogna e colpa; noi come genitori dobbiamo spostare l’accento sulla salute e non sul peso.
Ecco, quindi, ancora una volta il ruolo fondamentale della comunicazione.
Porci accanto ai nostri figli per affrontare il tema, senza drammi e senza accuse, senza abbattere l’autostima o addirittura creando situazioni di stress e di vergogna, far sentire il ragazzo parte di una famiglia, di una squadra (tutti per uno, uno per tutti) rappresentano il primo passo per arrivare al successo.
Sottolineare i progressi fatti e trovare momenti appropriati e in privato per discutere degli insuccessi è una strategia molto importante per far sì che si superino le limitazioni psicologiche derivanti da uno status fisico non corrispondente a ciò che vorremmo essere.
Al di là degli aspetti estetici, importanti sì, ma fino ad un certo punto, è invece importanti adottare stili di vita sani ed efficaci perché questo aumenta la qualità della nostra vita. Una vita che ha più probabilità di aumentare a seguito dell’aumento del livello culturale.
In sostanza, la dr.ssa Tanas ci dice che dobbiamo comunicare correttamente coi nostri figli, dobbiamo essere noi i primi a non cadere nell’ “incubo diete”, dobbiamo diffondere un modo di socializzare che trascenda il peso e l’immagine dei singoli.
Aiutare i nostri figli a trovare amici che non li deridano per il loro peso e difenderli, nel malaugurato caso di bullismo, devono essere dei “Must” per noi genitori.
Non uno sterile e stucchevole edonismo, ma la ricerca di uno stile di vita sano; stile di vita che passa da un “ordine” in ciò che si mangia (per orario, quantità e qualità), ma anche attraverso un aumento della nostra cultura, la ricerca e l’appagamento nelle nostre relazioni sociali. I nostri ragazzi lo sapranno fare tanto meglio quanto più noi mettiamo ordine nel nostro stile, a partire da un mangiare sano, ordinato ed efficace.
Un grazie di cuore alla dr.ssa Tanas che ci ha illustrato in modo chiaro ed utile le strategie applicabili per vivere bene la nostra vita e per socializzare senza drammi, anche se c’è qualche chilogrammo in più. A noi la scelta di adottare una condotta che sia rispettosa dei suggerimenti medici e psicologici per dare alla nostra vita un livello di qualità superiore.
A presto.
Ass. PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO
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