SCUOLA PER GENITORI 2023-2024
“IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI: AIUTARLI A COLTIVARE I LORO SOGNI,
EDUCANDOLI ALLA RESILIENZA”
Dr.ssa Daniela Panacci – Prof. Andrea Salvetti
Centro Civico N.Tommasoli – 7 marzo 2023
VIDEO
Tema accattivante quello proposto stasera dalla rinomata coppia Panacci-Salvetti, che sottende molta positività, ossia un atteggiamento decisamente positivo da parte dei genitori, i quali avrebbero fra i loro principali compiti quello di aiutare i propri figli a realizzare i loro sogni e per farlo devono anche educarli alla resilienza. Dice bene, il prof. Salvetti che non possiamo portarli alla maggiore età senza che questi si siano mai sentiti ricevere un rifiuto: l’intima convinzione che tutto sia dovuto e sia possibile, li può portare ad infrangersi contro quegli inevitabili rifiuti che la vita stessa ci sbatte ogni tanto sul muso. Ergo, non facciamoci problemi a dire ogni tanto “NO” ai nostri figli: è un ottimo viatico per la resilienza, ossia per resistere agli ostacoli piccoli e grandi che si frappongono talvolta fra noi ed il nostro obiettivo.
La serata che ci hanno proposto questi due bravi relatori ha assunto un profilo laboratoriale, allorché si sono volute confrontare le risposte date da un campione di circa 250 studenti di un istituto superiore con quelle fornite invece stasera dai genitori presenti. Innanzitutto, nelle risposte dei ragazzi, si è notata una forte nota di speranza nei ragazzi del biennio; tale speranza si somma poi ad un po’ di preoccupazione nel terzo e quarto anno; preoccupazione che poi assume i toni dell’ansia nel quinto anno, allorché i ragazzi devono fare questa importante scelta sul loro futuro professionale. Innanzitutto, sia la dr.ssa Panacci che il prof. Salvetti, ci hanno fatto notare che i ragazzi sono spesso molto più positivi verso il futuro di quanto lo siano gli adulti; aggiungono, inoltre, che un buon 80% dei ragazzi fa parte di quei “ragazzi 3b”: belli, buoni e bravi.
A quali domande hanno risposto i ragazzi? Le domande poste sono molto semplici e chiare:
- Cosa pensi del tuo futuro?
- Cosa significa per te coltivare i tuoi sogni?
- Di fronte al tuo futuro, quali sono le tue emozioni-paure?
- Come i tuoi genitori possono aiutarti a coltivare i tuoi sogni?
- Infine … cara mamma e papà, vorrei dirvi …
Prima di tutto, noi genitori abbandoniamo il vizio di voler imporre loro le nostre ambizioni, i nostri desideri ed il nostro modo di vedere le cose; piuttosto, facciamo lo sforzo di metterci al loro fianco, senza voler sempre e necessariamente imporre la nostra visione del mondo. Quello che ci chiedono è di dare una diversa narrazione del futuro, di incontrare la loro diversità, trovando al tempo stesso la somiglianza: forse che il loro malessere on è simile a quello delle generazioni precedenti? Sicuramente ogni epoca ha avuto ed ha i suoi problemi, ma probabilmente adesso è accompagnata da un particolare disfattismo di noi adulti, che tendiamo troppo spesso a dimenticare che mettere l’accento sui pericoli, crea ansia. Cominciamo ad esprimerci in toni positivi anziché negativi: meglio dire “sarai un bravo uomo di lettere!” piuttosto che dire “non sarai mai un matematico!”; meglio dire “secondo me, sei particolarmente portato per …” piuttosto che sottolineare “secondo me, sei negato in …”. E in termini di positività, abbiamo molto da imparare dai nostri ragazzi; fra i loro desideri, campeggia quello di averci vicini, di averci lì, ma senza essere invadenti, di averci sufficientemente pazienti da aspettare il momento in cui riterranno maturo il momento per parlarci; essi lo faranno perché sono perfettamente consci che siamo lì per loro; ci chiedono di supportarli, consigliandoli nei momenti di incertezza e ascoltando le loro ansie e le loro paure. Se ne ricava un bisogno da parte dei ragazzi, di presenza, di autofunzionamento, di supporto, ma anche di fiducia (“credendo in me, standomi accanto ed appoggiando le mie scelte”), di libertà di sbagliare (“semplicemente supportandomi nelle mie scelte e lasciandomi libera di sperimentare, anche di sbagliare se serve, senza forzarmi o impormi le loro idee”) ed infine di identità e di assenza di giudizio (“sono i miei sogni, non i loro. Dovrebbero capire che è compito mio cercare di realizzarli e semplicemente cercare di supportare le mie scelte, se non troppo sconsiderate, invece di aver sempre da ridire”). Anche noi genitori siamo stati chiamati a rispondere alle domande sul nostro futuro e precisamente:
- Pensando al tuto futuro, quali riflessioni fai?
- Di fronte al futuro di tuo figlio, quali sono le tue principali emozioni o riflessioni?
- Come puoi aiutare tuo figlio a coltivare i propri sogni e realizzare il suo futuro?
Ci fa notare il prof. Salvetti che ha molto più valore aiutare qualcuno a rialzarsi all’indomani di una sconfitta che non condividere la sua gioia per una vittoria o comunque per il raggiungimento dell’obiettivo e ciò perché quasi certamente, chi ha centrato l’obiettivo ha – prima o poi – rialzato la testa dopo una caduta ed è ripartito più forte di prima. Fondamentale, quindi aiutarli a gestire un fallimento che non condividere le sue vittorie, per quanto importanti. Ci chiede ancora il prof. Salvetti in modo provocatorio: ma se noi adulti non siamo in grado di gestire i nostri fallimenti, come possiamo pensare di riuscire a farlo con i fallimenti degli altri? Abbiamo questa maturità e questa forza d’animo per aiutare i nostri figli a rialzarsi e a ripartire? Alla domanda numero 2., i genitori hanno risposto che è importante porsi vicino a loro senza voler imporre i nostri obiettivi ed il nostro modo di vedere le cose. Cerchiamo di usare tutta la calma e l’obiettività di cui siamo capaci per instillare in loro la capacità di gestire gli insuccessi: “quello che per un bruco appare come la fine del mondo, per il resto del mondo è la nascita di una farfalla”. Per aiutarlo a coltivare i propri sogni, è fondamentale che ci senta vicini e che possa consigliarsi con noi quando lo ritiene necessario; non imponiamoci, ma proponiamoci come persone che – avendo vissuto più di loro – possono vantare l’esperienza di chi ha già vissuto determinate situazioni. “Alla fine, come è stato giustamente sottolineato, prima ancora che dai vari sportelli gratuiti di consulenza, questi consigli possono essere forniti da noi genitori, che siamo il primo sportello di consulenza.”
I ragazzi avvertono epidermicamente la positività che possiamo generare attorno a loro, così come al contrario avvertono la negatività di fronte ad atteggiamenti di rifiuto e di lamentela. Sicuramente necessitano della nostra fiducia, ossia agire sapendo che crediamo in loro e che siamo lì, pronti ad ascoltarli. Prendiamo tempo quando ci viene voglia di incolparli e ricordiamoci che certi discorsi negativi verso ciò che fanno oggi i giovani sono sostanzialmente gli stessi che i nostri avi facevano con noi quando eravamo noi i ragazzi.
Se vogliamo dunque essere bravi educatori, spendiamo più tempo insieme a loro per capire esattamente quali sono i loro sogni e le loro aspirazioni; solo così potremo dare oggettivi aiuti e fargli capire che vogliamo solo aiutarli, nel rispetto delle loro sacrosante aspirazioni.
Una bella serata condotta con brio e competenza dalla dr.ssa Panacci e dal prof. Salvetti, che hanno evidenziato quanto possiamo fare per i nostri figli e spesso quanto siano essi nostri maestri che non il contrario; lo stare loro vicino, li aiuta infatti a capire meglio i loro desideri, a fare chiarezza sulle loro legittime aspirazioni e a poter decidere se e quando condividere con noi i loro programmi.
Un grazie sincero alla dr.ssa Panacci e al prof. Salvetti per gli ottimi spunti, che i nostri genitori faranno bene ad applicare in casa, con i loro figli, per realizzare un clima ed attuare delle relazioni che sono fondamentali per far sì che essi si sentano realmente nelle condizioni di chiederci un suggerimento o un consiglio e non ci vedano invece come dei martelli pneumatici sempre pronti a scavare nella loro vita e nei loro spazi.
A presto.
Ass. PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO