SCUOLA PER GENITORI 2023-2024
“LA FAMIGLIA FRAGILE:
TUTELA E VISSUTO DEI FIGLI”
Dr.ssa Cristina Albertini
Centro Civico N.Tommasoli – 21 marzo 2023
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Innanzitutto i ringraziamenti alla 6^ Circoscrizione e alla Presidente, che ci ha permesso di condurre in porto questa stagione della Scuola per Genitori di Prospettiva Famiglia, dando sempre un supporto concreto e non facendo mai mancare la sua presenza. Ciò detto, la serata condotta dalla dr.ssa Albertini è stata davvero interessante, affrontando un tema come quello della fragilità della famiglia, un vulnus che sta alla radice di molti dei problemi di cui soffre oggi questo “universo”. Ci sono, fortunatamente, anche molte famiglie sane, che rappresentano l’humus ideale per la crescita dei figli, ambienti fatti di sentimenti, calore, chiarezza, valori che consentono ai ragazzi di affrontare con una certa fiducia e spesso risolvere le difficoltà che pone la vita. Accanto a queste, ve ne sono altre dove invece sono persistenti difficoltà, lacerazioni e fragilità: in questi ambienti è più probabile l’insorgere di incertezze, di paure, di debolezze, originate dal fatto che non vi sono esempi e valori chiari da emulare. La prima cosa da fare, ci dice la dr.ssa Albertini, è quella di ascoltare gli altri e ascoltare sé stessi; impariamo ad ascoltare, ciò che ci dicono gli amici, i conoscenti, la fidanzata, i genitori e metabolizziamolo; impariamo – in un mondo che corre alla velocità della luce – a meditare, che significa darci il tempo per tornare col pensiero a frasi, azioni, situazioni per individuarne gli aspetti più rischiosi e onerosi, ma anche per trarne gioia e gustarne il piacere. Impariamo anche ad ascoltare la nostra anima, il nostro cuore ed il nostro cervello: per farlo serve un po’ di tempo, serve silenzio e serve la capacità di analizzarsi e cercare i propri punti di forza. Accrescere la propria autostima è sicuramente un altro modo per consolidare le certezze e i valori che fanno di noi ciò che siamo. Nell’ambito della famiglia, serve chiarezza dei ruoli, dinamicità, solidità, chiari confini generazionali:
- La chiarezza dei ruoli permette di avere dei punti di riferimento ben precisi; chi fa il papà, chi fa la mamma, chi fa il figlio; che questi ruoli siano chiari e definiti è importante per evitare confusioni, incertezze e disorientamento in coloro che dalla famiglia si aspettano determinate risposte ai propri quesiti;
- La dinamicità serve a far capire che la famiglia non è un monolite statico, bensì una realtà in continuo cambiamento; un enclave dove gli equilibri sono sempre precari e vanno rimodellati e ricostruiti tempo per tempo, in quanto le persone cambiano nell’età e nel pensiero e in questo cambiamento anche la famiglia deve riassestarsi e ritrovare il proprio punto di equilibrio;
- La solidità, serve per corazzare bene l’ambiente familiare e difenderlo dai molteplici attacchi che arrivano dall’esterno;
- Infine, i chiari confini generazionali sono necessari per evitare comportamenti anomali, come quello del genitore che vuol fare l’amico dei propri figli; possiamo e dobbiamo migliorarci giorno per giorno, possono anche esserci scossoni nell’ambito familiare e ferite generate da eventi deleteri (separazioni, divorzi, litigi, …), ma un genitore non può mai abdicare al suo ruolo, così come il figlio non può pensare di scambiarsi di ruolo coi genitori.
Certamente, ci sono situazioni particolari che portano alla parentizzazione, ossia inducono i figli ad adottare comportamenti da genitori e ciò accade quando questi eventi negativi e tristi generano, soprattutto nei genitori, uno stato di prostrazione tale da indurli a sospendere o comunque a portare in secondo piano le azioni legate al loro ruolo di genitori.
Lutti e situazioni di frattura familiare (divorzi, separazioni) generano sicuramente situazioni di anarchia, in cui – per qualche tempo – i singoli non ricoprono il proprio ruolo con la fermezza e la tenacia richieste, ma ciò dev’essere una situazione assolutamente temporanea.
Fragilità significa cedere, significa perdere la forma originaria, ma è anche vero che, a volte, proprio dalle fratture nasce la bellezza; i giapponesi portano l’esempio dei cocci del vaso che vengono uniti con l’oro dando luogo ad un oggetto meraviglioso, più bello del vaso originario, ma a noi basti pensare che è proprio la nostra fragilità che ci rende umani e per questo motivo più belli. La bellezza non nasce dalla perfezione, bensì dall’imperfezione, che esprime al meglio la nostra natura umana. Di fronte alle separazioni, vanno evitate ai figli le discriminazioni e le figure del carnefice e della vittima; va evitato ai figli di essere messi in mezzo o di essere costretti a parteggiare per questo o per quella.
Il loro vissuto è sacro ed è compito dei genitori difenderli, ma va ben chiarito cosa si deve intendere con questa affermazione; non si sta dicendo di fare i sindacalisti dei propri figli (sigh!), bensì si sta affermando che sta a noi trasmettere, quasi per osmosi, il bello che c’è in noi, la nostra cultura, il nostro modo di essere, il nostro modo di relazionarci. E siccome, noi genitori siamo come un canovaccio che si deteriora nel tempo, è nostro compito migliorarci in modo continuo affinché i nostri ragazzi vedano in noi un esempio da imitare. La prima cosa da fare è quindi che noi genitori si faccia perenne autocritica per capire se siamo veramente degli esempi per loro, se veramente diffondiamo serenità e positività e se – anche col linguaggio non verbale – possiamo trasmettere loro messaggi positivi.
Sta a noi dire “NO” quando serve, giustificandone i motivi affinché siano chiare anche a loro le ragioni; sta a noi stabilire le regole di convivenza, adottando il linguaggio più efficace per trovare l’accordo (“mi dà fastidio se stai in camera con la porta chiusa”); infine, sta a noi generare positività nelle situazioni familiari ordinarie (a tavola, in salotto, …). La positività è un profumo che sta nell’aria e può coinvolgere tutti coloro che frequentano quell’ambiente; analogamente, ma con effetti opposti, la negatività.
Preoccupiamoci di aiutare i nostri ragazzi ad inseguire i propri sogni, ma costringiamoli, una volta fatta una certa scelta, a percorrerla; se cambiano idea, facciamo in modo che la correzione di rotta sia frutto di una valutazione ponderata e non di una vaga e schizofrenica ricerca di qualcosa di nuovo; facciamo in modo che portino in fondo le loro richieste e non che ne inizino mille per non finirne nemmeno una. Il portarle a termine darà loro il tempo per realizzare qualcosa e per valutare bene i nuovi progetti, evitando di saltare in modo incontrollato di qua e di là senza costrutto.
Insegnamenti e spunti molto preziosi, quelli che ci ha fornito la dr.ssa Albertini, che ha messo la ciliegina finale sulla nostra stagione e per questo la ringraziamo infinitamente.
Un cordiale saluto e alla prossima stagione.
Ass. PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO