Un «gufometro», utilizzato durante l’appello in classe, per imparare a essere sinceri sulle emozioni e a conoscersi. Per liberarsi della maschera che talvolta si indossa, esternando il proprio sentire e sostenendosi a vicenda.Lo hanno realizzato bambini e bambine della scuola elementare Achille Forti, aggiudicandosi così una delle cinque borse di studio del concorso dedicato alla memoria di Nicola Tommasoli, il giovane morto 16 anni fa dopo un pestaggio a Porta Leoni.Dieci anni fa, grazie all’impegno della rete «Scuola e territorio» e dell’associazione Prospettiva famiglia, è nato il concorso che ieri – proprio nella sala dedicata a Nicola in via Perini – ha premiato una classe per ogni percorso scolastico: elementari Forti, medie Simeoni, liceo Galilei, scuola in ospedale e in carcere. In tutto sono arrivate 46 opere, tra elaborati video, opere pittoriche, grafiche.«La Borsa di studio vuole essere un esempio per la comunità educante delle scuole del territorio», spiega Daniela Galletta coordinatrice della rete e referente di Prospettiva famiglia. «Da un evento tragico abbiamo cercato di costruire e generare cose buone, ogni anno con una tematica diversa. Quest’anno si è trattato il ruolo della maschera che protegge e nasconde, durante il covid il tema è stato il valore del coraggio. Purtroppo l’attualità ci porta a concentrare le nostre attenzioni sulla negatività, sulla violenza, mentre è necessario fare emergere le buone pratiche. La prossima edizione si costruirà sull’importanza e il valore del buon esempio. A volte il come siamo, vale più di ciò che diciamo». La data scelta per le premiazioni non è casuale. Il 26 settembre è infatti il giorno del compleanno di Nicola.«Si tratta di un evento fisso e annuale, di memoria», ricorda l’assessora alla sicurezza e alla legalità, Stefania Zivelonghi. «Le scuole presentano i loro elaborati, commoventi e di grande speranza, consentendoci di vedere il lato migliore dei giovani, di cui purtroppo troppo poco si parla», aggiunge.«Dobbiamo ascoltare bambine e ragazzi, cogliendo ogni occasione per chiedere loro come aumentare il benessere», commenta l’assessora alle politiche educative, Elisa La Paglia. «Il momento del premio rappresenta una ritualità, per fermarci e riflettere. Nicola è stato assassinato da violenze squadriste in centro storico e questo deve farci riflettere sulla cura che mettiamo nelle relazioni e in ciò che ci circonda», dice l’assessore alle politiche giovanili, Jacopo Buffolo. In sala, ieri, c’erano anche i genitori di Giacomo Slemer il giovane che, 12 anni fa, ha perso la vita per salvare quella della fidanzata nelle acque del lago di Garda.
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