16^ stagione della
Scuola per Genitori 2024-2025
LA FAMIGLA E’ LUOGO DI INCONTRO FRA GENERI E GENERAZIONI
S.E. Vescovo Domenico Pompili
Cinema Teatro Alcione – 4 ottobre 2024
Parte la stagione 2024-2025 della Scuola per Genitori con un ospite d’eccezione come il nostro Signor Vescovo ad illustrare un tema affascinante come la famiglia, intesa come luogo di incontro fra generi (maschile e femminile) e generazioni (dai nonni ai genitori ai figli).
Bella presentazione del nostro Parroco, accompagnata da un simbolismo significativo per indicare la famiglia, con una corda piena di nodi da sciogliere per diventare una corda lunga e fruibile. I nodi sono le nostre preoccupazioni, le nostre paure, i nostri disagi: obiettivo è quello di scioglierli e rendere la famiglia un luogo di costruzione e di sviluppo positivo, anche di fronte alle difficoltà.
La prof.ssa Galletta ha poi fatto notare che dal 2007 ci impegniamo per aiutare i genitori a gettare quel ponte di colloquio e di relazione con i propri figli; questo lavoro a volte subisce dei contraccolpi a fronte delle tragedie, come quella che di recente ha toccato il Liceo Copernico-Pasoli, ma noi non molliamo e continuiamo ad impegnarci nella speranza che la fragilità genitoriale sia un fenomeno un po’ meno diffuso.
Poi la parola è passata all nostro amato Vescovo che ha voluto chiarire sin dall’inizio che non era sua intenzione dipingere la famiglia come un luogo di armonia e di perfezione. Egli stesso ci ha tenuto a sottolineare che “la famiglia del Mulino Bianco” con gente che sorride alla vita sin dal primo mattino in una giornata di splendido sole è pura idealizzazione; sappiamo bene che è molto più credibile una famiglia dove la mattina ci si alza cupi, preoccupati e desiderosi di pace e tranquillità per poter affrontare dure giornate di lavoro e/o di studio.
Su questa linea, pertanto, egli ha richiamato le parole di Gilbert Chesterton, talvolta definito il “profeta della famiglia”, il quale dichiara apertamente che la famiglia è il luogo della disarmonia, ma che proprio in questa disarmonia si sviluppano le qualità dei singoli componenti. La società post-moderna attuale, che sta invece portando alle estreme conseguenze l’individualismo, non ha compreso che non è nei single o comunque nel rifiuto delle relazioni che l’uomo ritrova se stesso, bensì proprio in un processo di confronto e interlocutorio continuo con il prossimo. Da questo punto di vista, la famiglia rappresenta un ottimo ambiente e rinforza la capacità di gestire gli stimoli esterni. Non è famiglia, infatti, dice il nostro Vescovo, quella i cui membri vivono sotto una campana di vetro, bensì quella che vive nella società, riceve da essa gli impulsi (positivi e negativi), ma li sa gestire in una direzione positiva e generativa. Chesterton sottolinea la perenne originalità e grandezza dell’istituzione della famiglia, decisiva per la vita umana. “La cosa più straordinaria del mondo sono un uomo e una donna normali e i loro figli normali”, dice il pensatore inglese con un tocco di umorismo. La casa familiare è la culla e la scuola dell’umanità: un luogo di accoglienza e protezione, di maturazione e socializzazione; è nella famiglia che si riconosce la propria identità e il proprio valore, dove si impara a vivere e ad amare. Perché, in sintesi: “La famiglia è il teatro del dramma spirituale, il luogo dove accadono le cose, soprattutto quelle che contano”.
Il nostro Vescovo ha voluto sottolineare tre aspetti della famiglia:
- La famiglia vive una realtà concreta:
- La famiglia, più che un nido, è un nodo (da sciogliere)
- La famiglia è una comunità, è narrazione
Sul primo punto, si è sottolineato il fatto che la famiglia vive – e non potrebbe non essere così – all’interno di una società e deve con questa fare i conti; gli effetti della società sulle persone sono inevitabili, ma si possono gestire meglio se “corazzati” all’interno di una famiglia, che ti dà sicurezza psicologica ed economica.
Sul secondo punto, il protagonista di questa sera ha sottolineato che è naturale che all’interno della famiglia vi siano dei disagi e delle difficoltà, ma che queste vanno affrontate e risolte con un lavoro di squadra, dove l’essere parte di un gruppo non annulla, ma esalta le singole individualità.
Infine, sul terzo punto, si è sottolineato che la famiglia è costruita sui singoli, che evolvono singolarmente e come gruppo, e che di conseguenza gli equilibri devono perennemente essere controllati ed applicati al variare dei singoli
Per stimolare un interazione col pubblico, il nostro Vescovo ha poi chiesto pareri, obiezioni e osservazioni al pubblico presente. Numerosi gli interventi con indicazioni molto varie e tutte pertinenti:
- “il male fa rumore” e quindi per un padre o una madre che fa del male e fa notizia, ve ne sono molti altri che hanno fatto tesoro delle loro esperienze passate per essere padri e madri migliori (“fa più rumore un albero che cade di un foresta che cresce”);
- Esperienze fatte su famiglie dove i genitori si sono separati indicano che i ragazzi hanno sempre questa nostalgia della famiglia unita, nostalgia che a volte si infrange contro una realtà più difficile, dove invece i genitori hanno preso strade diverse;
- A volte ci troviamo con genitori malati da delirio di onnipotenza, come è il caso dello sviluppo assunto dall’insegnamento genitoriale: soprattutto in occasione della pandemia, è aumentato il numero dei genitori convinti di poter insegnare il meglio ai propri figli in un ambito familiare e dimenticando che invece l’esperienza della vita di classe con i compagni ha un elevato valore socializzante e formativo;
- Infine, si è fatto cenno alla “narrazione” con chi è nato all’interno di una famiglia, da cui poi però si è staccato quando ha formato la propria e di coloro che adesso, come padri, vivono la stessa esperienza dall’altra parte della barricata, con i figli che cercano anch’essi tempi e modalità corretti per staccarsi dalla famiglia di origine per formarne una nuova.
Considerazioni, quelle fatte da S.E. il Vescovo, davvero significative e di grande valore, a cui si sono affiancati gli interventi del pubblico.
Una serata interessante per la quale ringraziamo il nostro Vescovo e che ha dato il “la” a questa nuova stagione; ci vediamo il 17 ottobre con “Crescere tra e con le emozioni: come gestire i sentimenti per superare le sfide scolastiche.”
Un sincero “grazie” al Vescovo Domenico Pompili e al nostro parroco don Dino Marcon.
A presto.
Ass. PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO