2^ edizione del ciclo di geopolitica
POPOLI E CIVILITA’
Israele, Palestina, Libano, Iran, sciiti e sunniti:
come uscire dal ginepraio dei conflitti mediorientali?
prof. Stefano Verzè
Centro Civico “N. Tommasoli” – 18 novembre 2024
VIDEO:
RELAZIONE:
Primo incontro del ciclo di geopolitica, intitolato “Popoli e civiltà”: il prof. Verzè lo ha condotto con la maestrìa che lo contraddistingue e con la profonda conoscenza dei fatti del mondo; purtroppo, complice la giornata di lunedì, il pubblico non era particolarmente numeroso. L’incipit del prof. Verzè è stato quello di sottolineare ancora una volta come i temi che proponiamo difficilmente possano essere pianificati con netto anticipo in quanto le aree del pianeta interessate dagli eventi cambiano continuamente e a ritmi incalzanti. Da ciò che è avvenuto nelle ultimissime settimane, si deduce che l’area mediorientale – seppur sempre magmatica e ribollente, non sia in questo momento al centro dell’attenzione. In questo momento il focus è sull’esito delle elezioni americane e sugli effetti che questo esito potrà avere sull’Unione Europea e sul conflitto Russia-Ucraina. In ogni caso, per rispettare quanto previsto, il nostro relatore ha avviato l’incontro con una spiegazione relativa ai rischi insiti nei regimi autocratici e sul fatto che quanto più, chi sale al potere, dichiara di farlo in nome di Dio e del popolo, tanto più ciò che egli farà, verrà fatto passare come agito in nome del popolo: cosa tutta da dimostrare. Di esempi di dittatori che dichiarano di agire in nome del popolo ne abbiamo a bizzeffe; si tratta dei regimi più difficili ed anche purtroppo dei più solidi; al contrario, le democrazie sono presenti – da soli due secoli – in Europa, oltre che negli Stati Uniti. La democrazia – regime a noi tanto caro – è però fragile, si fonda su pesi e contrappesi, è il frutto di un eterno e delicato equilibrio fra principi e regole che tendono ad evitare pericolose fughe in avanti ed estremismi. Si guardi il caso degli Stati Uniti: un Senato che rappresenta paritariamente (2 rappresentanti) i singoli Stati e una Camera dei Rappresentanti, che invece si compone di un numero di eletti proporzionale agli abitanti dei singoli Stati. Un perenne bilanciamento fra il peso dello Stato federale ed il peso dei singoli Stati. Tutto ciò allo scopo di ricercare una compagine di eletti che sia il più rappresentativa possibile del volere del popolo americano.
Passando all’argomento della serata, il prof. Verzè ha identificato inizialmente i Paesi ostili ad Israele, che sono fondamentalmente i Paesi sciiti: Iran, Siria (sunnita, ma a guida sciita), lo Yemen (Huthi), il Libano e la Palestina (quest’ultima, unica falange sunnita del gruppo di Paesi ostili). I Paesi sciiti sostengono la fusione del potere politico con quello religioso: ne discende che l’ayatollah Khamenei, principale esponente religioso, è anche la guida politica del Paese. Al contrario, nei Paesi sunniti, la differenza è sostanziale e chi ha il potere politico, non necessariamente – anzi praticamente mai – è anche leader religioso (vedi Arabia Saudita). Nei Paesi di stampo sunnita, non vengono visti di buon occhio i movimenti religiosi che tentano di impadronirsi del potere in nome dell’Islam (vedi i “Fratelli musulmani” che in Egitto hanno cercato di prendere il potere, ma che sono stati finora decisamente respinti da chi ha il potere politico). In questa regione, ancora fortemente in tumulto, si inseriscono le alleanze e si spostano i pesi in funzione degli alleati: la Russia gioca un ruolo importante in questa zona, a sostegno dell’Iran e della Siria, così come gli Stati Uniti a sostegno di Israele. In questa area del pianeta, si gioca quindi un partita fondamentale per la supremazia; Israele, pur nel bel mezzo, del mondo islamico, si impone con tutti i mezzi possibili verso i Paesi nemici, a partire dal Libano dove gli hezbollah tentano continuamente di lanciare i missili oltre il confine per colpire le abitazioni ebraiche in territorio israeliano. Nell’area troviamo Paesi sostanzialmente neutrali (Egitto e Qatar), altri vicini per vari motivi, non ultimi quelli economici, ad Israele come per es. l’Arabia Saudita ed infine quelli apertamente ostili, che fanno capo all’Iran.
Il nostro bravo relatore, prof. Verzè, non poteva poi non fare un cenno alle elezioni americane, di cui parleremo diffusamente lunedì prossimo, in relazione alle posizioni dell’Unione Europea: il vero punto degno di attenzione, secondo Verzè, non è tanto se abbiano vinto i repubblicani o i democratici, quanto piuttosto che Trump ha rotto gli schemi precedenti e le sue intenzioni sono quelle di smantellare alcuni pilastri della democrazia americana; nella vittoria, il neo eletto Presidente USA, che entrerà in carica il prossimo 20 gennaio 2025, non ha mai citato il partito repubblicano, quanto piuttosto il movimento di Trump ed il suo piano prevede una totale rottura rispetto al passato. Proprio lui che quattro anni fa grido al broglio elettorale e aizzò la folla ad attaccare il Congresso degli Stati Uniti, stavolta invece non ha toccato il tema e si sta accingendo a proporre nelle varie cariche di rilievo, persone a lui vicine, indipendentemente dalle competenze: non sfugge a questa nuova regola la proposta di mettere a capo del Dipartimento della Difesa, il Direttore di Fox News, che tanto lo ha difeso in campagna elettorale; per non parlare della scelta di incaricare Elon Musk di un maquillage dell’apparato amministrativo americano con tagli e snellimenti, che potrebbero anche essere visti come azione positiva, se non sapessimo che Elon Musik rappresenta proprio quel tipo di società, dove lo Stato si ritira in casa e lascia che i singoli gestiscano l’economia ed il sociale: sei in gamba? hai avviato un’attività economica? Tutto OK, potrai cavartela egregiamente; sei povero e conti su un sostegno, per es. in ambito di assicurazione sanitaria? Sei destinato al lastrico. Il dato più preoccupante resta comunque il fatto che il popolo americano è diviso in due: al termine della presentazione sono state fatte al nostro relatore una serie di domande e richieste di chiarimento, che si sono risolte con le risposte brillanti del prof. Verzè, a cu vanno tutti i nostri più sinceri ringraziamenti.
A presto.
Ass. PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO