16^ stagione della Scuola per Genitori 2024-2025
“STRATEGIE PER FAVORIRE LA COMUNICAZIONE GENITORI-FIGLI
QUANDO LO STRESS CONDIZIONA IL COMPORTAMENTO
dr.ssa Enrica Zolezzi
Centro Civico “N. Tommasoli” – 28 novembre 2024
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RELAZIONE
Una lezione universitaria: così potremmo definirla, senza tema di smentita, la presentazione fatta ieri sera dalla dr.ssa Zolezzi sulle nostre modalità di gestione dello stress, ma illustrata in termini semplici e chiari e dunque comprensibili a chiunque. Premesso che siamo animali sociali e quindi non possiamo prescindere dal creare delle relazioni e quindi da una vita che necessariamente ci mette in contatto con altri esseri umani, la dr.ssa Zolezzi ci ha illustrato alcune interessanti modalità per gestire al meglio queste relazioni; serve allenamento, non c’è che dire, ma applicate in modo continuo e rigoroso, possono portare importanti vantaggi nelle relazioni, soprattutto in quelle che ci stanno più a cuore, ossia quelle con i nostri figli e le persone che con cui condividiamo la nostra vita.
La modalità che ci viene proposta per gestire i nostri rapporti con gli altri è denominata “teoria polivagale”, una teoria proposta da S. Porges che afferma la nostra perenne tendenza alla ricerca delle sicurezza. Essa si impernia sul nostro Sistema Nervoso Autonomo, che è semplicemente il pilota automatico che noi abbiamo inserito per regolare la risposta alle situazioni di stress e alle interazioni sociali. Esso si basa su tre piattaforme neurali e precisamente:
- un sistema simpatico, che è quello che regola il movimento, le nostre reazioni istintive di attacco-fuga e la nostra reazione allo stress – LUCE ROSSA
- un sistema parasimpatico vagoventrale, che è invece quello che disciplina il nostro coinvolgimento sociale – LUCE VERDE
- un sistema parasimpatico vagodorsale, che è quello che sopraggiunge quando ci sentiamo soverchiati dalle difficoltà e tendiamo a chiuderci in noi stessi o addirittura ad annullarci – LUCE BLU.
Pertanto, osservando il comportamento, posso capire quale piattaforma neurale è attiva
Il sistema simpatico sovraintende il nostro atteggiamento più istintivo, che si manifesta nelle emozioni più forti (rabbia, disgusto, …), mentre quello parasimpatico vagoventrale amministra il sistema di coinvolgimento sociale e qui va messa in luce la connessione fra questo sistema e la coerenza cardiaca, ossia questo stato di benessere dovuto ad una perfetta integrazione cervello-cuore, che ci dà serenità e senso di padronanza di noi stessi. La cosa più bella, ci segnala la dr.ssa Zolezzi, è che questo stato genera un onda di energia elettromagnetica per un raggio di 5m intorno a noi, che è in grado di influenzare chi ci sta vicino. Essere noi sereni, tranquilli e consapevoli genera lo stesso stato in chi sta vicino a noi. Da qui l’importanza per i genitori di mantenere la calma e saper gestire – in quei momenti in cui verrebbe voglia di far esplodere la rabbia o la reazione sanguigna – di osservare, rallentare il ritmo, accettare che l’altro possa avere determinate reazioni, sottolineare ciò che c’è di positivo ed infine arrivare a condividere delle regole (“le regole condivise vengono rispettare, quelle imposte no”).
Sempre secondo la nostra teoria, due sono gli imperativi biologici che la natura ci assegna: uno è quello della sopravvivenza (essere e restare in vita), l’altro è quello di entrare in relazione (essere e restare in relazione).
Ecco allora che scatta in noi la valutazione del rischio in assenza di consapevolezza (neurocezione), una situazione in cui siamo alla costante ricerca di segnali di minaccia e/o di sicurezza; da qui le domande che inconsciamente ci poniamo (la sopravvivenza è garantita? Sono al sicuro? Sto bene? Ho paura? La connessione con gli altri è possibile?).
La gerarchia dei nostri stati è quindi la seguente:
- luce verde -> sono centrato, sono padrone di me stesso e della situazione
- luce rossa -> c’è una minaccia, c’è qualcosa che vìola il mio benessere (è la classica situazione del “mi parte l’embolo”);
- luce blu -> sono affranto dalle difficoltà e tendo ad annullarmi
Non possiamo illuderci, ci dice la dr.ssa Zolezzi, di stare sempre in luce verde: la nostra vita è un perenne ciclo sui tre stati; ciò che possiamo fare è quello di allenarci ad essere così flessibili, da stare – nella maggior parte del nostro tempo – in zona verde. Un passaggio negli altri due stati è inevitabile.
La prima cosa che dobbiamo fare è quindi quella di guardare i comportamenti dei ragazzi, non tanto come comportamenti volontari (“ce l’ha con me”, “proprio a me dice quelle cose lì!”), ma come disregolazioni di quel Sistema Nervoso Autonomo: necessario quindi chiedersi quale semaforo ha attivo in quel momento. Deve intervenire in quel momento la co-regolazione, ossia l’azione del genitore che deve accompagnare il figlio con le azioni educative, sia verbali che comportamentali, ad attraversare quella specie di montagna russa emozionale per riportarlo in luce verde. Essendo esseri interdipendenti, ricerchiamo scambi sociali attraverso sintonia, rotture e riparazioni ed è attraverso queste che ci sentiamo sicuri; in sostanza c’è una regolazione reciproca. Rassegniamoci a passare da momenti dl luce rossa, di rottura: l’importante è ritrovare rapidamente la via per arrivare in luce verde, magari passando dalla luce blu (affranti, soverchiati) purché in quest’ultima ci si stia il meno possibile.
Le tre fasce (verde, rossa e blu) possono essere dimensionate variamente; allenandoci, possiamo allargare la fascia verde che è quella in cui siamo in una situazione di benessere. Per Daniel Siegel, infatti, la fascia verde che rappresenta il range di tolleranza allo stress, diciamo la nostra area di comfort emotiva, è allenabile e si allarga grazie alla co-regolazione (la possibilità di influire energeticamente con il prossimo), lavorando quotidianamente nella relazione emotiva.
Ecco quindi che possiamo far sentire i figli in un campo sicuro e non in un campo di battaglia e lo possiamo fare con tre modalità molto importanti:
- modeling, ossia essere di esempio;
- contingency, ossia intervenire nelle situazioni, mediare;
- coaching, cioè insegnare, far riflettere
Per favorire la nostra relazione con i figli, noi genitori dobbiamo sempre fare attenzione a mantenere il semaforo verde acceso, inviare loro segnali di sicurezza, mantenere la connessione e regolare le emozioni attraverso il linguaggio, utilizzando una comunicazione assertiva. Infine, passata la burrasca, favorire la riflessione.
Lo “stare in relazione in un campo sicuro”, implica fondamentalmente amore per i nostri figli; questo amore si sostanzia in consapevolezza (scintilla vitale), in gratitudine (una delle emozioni che portano più energia nel campo dell’altro) e la presenza (sono qui con te, con quello che c’è).
Direi che la presentazione della nostra relatrice è stata di altissimo livello e ci ha fornito, ancora una volta per gli incontri di Prospettiva Famiglia, validi suggerimenti per riflettere sui nostri comportamenti e per attivarne di positivi in famiglia e nella società.
Suggerisco di guardarsi con attenzione sul nostro sito (www.prospettivafamiglia.it) la presentazione fatta dalla dr.ssa Zolezzi perché i problemi sono sempre tanti, ma devo riconoscere che, a ben guardare, ci sono anche le soluzioni.
Un grazie alla dr.ssa Zolezzi per la esaustiva, chiara e documentata relazione e a tutti coloro che hanno presenziato allì’incontro.
Cordiali saluti.
Ass. PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO