16^ stagione della
Scuola per Genitori 2024-2025
GLI ANGOLI DEI NUMERI
Dr. Andrea Ciresola
Centro Civico “N. Tommasoli” – 30 gennaio 2025
VIDEO DELLA SERATA:
RELAZIONE:
Genio e sregolatezza, follia e rigore di pensiero, fantasia e raziocinio; si, insomma, come direbbe Umberto Eco, il connubio perfetto fra l’irrazionalità del pi-greco e la perfezione della circonferenza. Questo e molto altro è Andrea Ciresola. Non si esercita per una vita l’arte del restauro – e che restauro – se si mette mano all’affresco di Altichiero al Palazzo Scaligero o nelle stanze storiche di Palazzo Bernini a Verona; analogamente, la mano dev’essere ferma e la mente lucida se si procede a restauri delicati a Palazzo Forti o agli affreschi e alle statue in pietra di Villa Arvedi a Grezzana. Sta di fatto che dopo una vita da restauratore, il buon Andrea ha pensato bene di cimentarsi nella scrittura di romanzi gialli e pare che la strada sia quella giusta se siamo arrivati a pubblicare già tre romanzi, mentre il quarto è ni fase di stesura. La serata è stata fondamentalmente dedicata al suo primo romanzo, intitolato “Gli angoli dei numeri”, una romanzo che si snoda su una storia inventata, la quale però si impernia su luoghi reale e fatti realmente accaduti. La vicenda infatti prende le mosse da quella piazza Fontana a Milano tristemente nota per uno degli attentati più sanguinosi che dettero il via agli “anni di piombo” della nostra Prima Repubblica: la bomba nella sala della Banca Nazionale dell’Agricoltura in quel tragico 12 dicembre 1969.
Fra i racconti di Nicola Marconi e Daniela Felzani, la serata è scivolata via in modo piacevole, intervallata dalle note suadenti del M° Gabriele Posenato, cultore della musica (siamo arrivati al 13° CD, i cui fondi vanno all’AIRC), che ci ha accompagnato con il suo “Slow”, l’album di canzoni suadenti e avvolgenti, magistralmente suonate ai suoi mirabili strumenti.
La storia del giallo “Gli angoli dei numeri” si lega inscindibilmente ad una figura realmente esistita: quel Dario Mellone, disegnatore presso Il Corriere della Sera negli anni Settanta, capace di osservare la realtà e cogliere quei particolari che nemmeno la macchina fotografica della Polizia riesce a cogliere. Proprio questa capacità di osservazione, questo spirito in grado di cogliere ogni minimo particolare e metterlo nero su bianco con la china e non con la matita (“perché la matita ti permette di sbagliare, di cancellare e rifare”).
Mellone grande visionario: come può un uomo che non poteva avvalersi di droni, né di un elicottero per sorvolare la città, riuscire a disegnare la città di Milano vista dall’alto, con errori infinitesimali rispetto a quella disegnata oggi da Google Ma?
Proprio il suo spirito di osservazione e la sua capacità di cogliere i particolari, fanno di Dario Mellone una delle figure più note della Milano anni ’70 e molti personaggi noti (Ferruccio De Bortoli, tanto per fare un nome, ma anche Il Sindaco Sala e qualche ex Sindaco di Milano o altri personaggi che hanno scritto pagine importanti della storia di Milano) gli hanno sempre tributato una sconfinata riconoscenza.
Bravi quindi Nicola, Daniela ed il Maestro Posenato ad intrattenere il pubblico, ma istrionico il buon Andrea Ciresola nel sottolineare le mirabili doti del personaggio di Mellone, a cui si è ispirato per uno dei suoi protagonisti; bravo, inoltre, Andrea a sottolineare l’importanza di scrivere, anche a mano, per dare concretezza al proprio genio e per abbracciare il piacere della scrittura.
Fermo restando che non vi è alcun rifiuto aprioristico verso l’Intelligenza Artificiale, Andrea ci tiene a sottolineare che il suo romanzo giallo è un’opera interamente frutto della sua fantasia e nulla è stato scritto con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale.
A questo artista geniale, va dunque, la nostra riconoscenza ed il rispetto che si deve a chi – come lui – è autentico visionario, così come Magritte e come colui che inventò la scacchiera.
Il cenno finale che spiega il titolo del libro sulla base del fatto che ogni cifra presenta un pari numero di angoli, ci spiega molto delle conoscenze del mondo arabo, ma affascinante è quello zero, che invece – numero unico per definizione e non riconducibile a nessun altro – è invece perfettamente ovale e non presenta neanche un angolo.
Un grazie a coloro che ci hanno intrattenuto con tanta competenza e tanta simpatia ed un grazie al pubblico intervenuto per questa bella serata, che speriamo di replicare presto.
Cordiali saluti.
Ass. PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO