Modulo “Relazione con l’esterno” della Scuola per Genitori 2014-2015
EDUCAZIONE STRADALE: ESPRESSIONE DELLA CONSAPEVOLEZZA DI CITTADINANZA ATTIVA
6 novembre 2014 – Centro Civico “N. Tommasoli”
Relatori:
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– dr. Luigi ALTAMURA, Comandante della Polizia Municipale
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– i coniugi Stefano e Patrizia BENATO, Membri del Consiglio Nazionale dell’AIFVS (Ass. Italiana Familiari e Vittime della Strada)
Argomento capace di scuotere gli animi e le coscienze ieri sera al Centro Civico Tommasoli, dove si è parlato di educazione stradale e degli aspetti più drammatici che accompagnano i comportamenti scorretti di gran parte dei fruitori (automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni).
Dopo la presentazione della Prof.ssa Daniela Galletta, ha preso la parola il Comandante Altamura. Presentazione efficace e circostanziata la sua, a cui poi è seguita la testimonianza di Patrizia Pisi e del marito Stefano Benato , cha hanno avuto – e non poteva non essere così – toni più appassionati e istintivi, avendo perso sei anni fa il loro figlio proprio in un omicidio stradale.
Il Comandante Altamura ha illustrato le statistiche presentate pochi giorni fa (il 4 novembre) a Roma e relative al 2013. I risultati ci dicono che l’Italia ha effettuato un buon recupero, riducendo il numero di morti sulle strade del 17,7%. Resta purtroppo il fatto che a livello europeo occupiamo ancora le ultime posizioni con circa 3.400 morti all’anno e con feriti cento volte superiori (circa 300.000). Nella classifica degli utenti più deboli (ora definiti più vulnerabili) troviamo i motociclisti, a cui poi seguono i pedoni. La causa principale è legata a veicoli che tagliano inavvertitamente la strada dei motociclisti, senza che questi riescano ad evitare l’impatto (“non l’avevo visto” è la frase più frequente nell’immediatezza dell’incidente).
Le strade più pericolose sono quelle extra-urbane ed elevatissima la percentuale di incidenti dovuti a distrazione (cellulari, disattenzione, …); l’alta velocità è solo la terza causa di incidenti.
Circa la distribuzione temporale degli incidenti, purtroppo cresce sorprendentemente la fascia del lunedì notte (che si riteneva esente, venendo i giovani dal fine settimana) e le ore più a rischio vanno dall’una alle sette del mattino.
Il Comandante Altamura ha sottolineato che non è certo schierando – anche fosse possibile – poliziotti e vigili ad ogni passaggio pedonale che si risolve la situazione, ma solo attraverso la diffusione di una cultura del rispetto delle regole: quelle del Codice della strada, ma anche quelle della normale convivenza. Ha aggiunto l’invito ad usare tutte le prudenze necessarie e a non affidarsi troppo al fatto che “ho diritto di passare”; guardare tre volte prima di attraversare la strada può in molti casi preservare da conseguenze davvero spiacevoli. Buttarsi perché “tanto sono sulle strisce” non è mai un buon consiglio. Nell’ultimo anno, nella città di Verona, siamo scesi a 8 morti sulle strade; una cifra che può consolare, specie se confrontata con i 55 del 1980, ma l’obiettivo sarebbe ovviamente raggiungere la cosiddetta “opzione zero”, ossia non avere morti per incidenti stradali.
Dopo aver documentato le cifre, si è passati alle principali cause: si va dal maledetto cellulare (ma che ci sarà di così importante da dire, che non può aspettare che arriviamo a destinazione ?)
all’uso di alcol e droghe. Mentre esiste l’etilometro, dice Altamura, non esiste invece il “drogometro” e quindi non si può avere una misurazione esatta dell’effetto legato alle varie droghe, leggere o pesanti che siano. Purtroppo, ormai si studiano i richiami più subdoli per indurre gli adolescenti a farne uso (pasticche con l’effige di Peppa Pig o pasticche che si chiamano “mickey mouse” o “batman”). In altri Paesi, vengono condotte impegnative e costose campagne sul tema della sicurezza stradale (“pensa solo a guidare”, “U drive, u text, u pay” (tu guidi, tu scrivi il messaggio, tu paghi), “Life is fragile. Reduce speed” (la vita è fragile. Riduci la velocità), mentre purtroppo qui da noi probabilmente non vedremo mai uno spot di questo genere nelle fasce di maggiore audience. Infine, il comandante Altamura ha proiettato una serie di filmati davvero agghiaccianti sui secondi che precedono e seguono l’incidente e non augura a nessuno di trovarsi nella situazione sua e di molti suoi colleghi, quando devono avvisare i parenti del tragico evento; per non parlare delle situazioni davvero raccapriccianti a cui si trovano ad assistere dopo certi incidenti di violenza inaudita.
La parola è passata poi a Patrizia Pisi ed al marito che hanno portato la loro testimonianza di genitori che hanno perso un figlio in situazioni assurde (investito sul marciapiede da un automobilista che aveva il tasso alcolemico tre (tre!) volte superiore al consentito). Hanno raccontato del difficilissimo periodo che segue un evento di questo genere e del forse non meno doloroso iter giudiziario che ne segue, con l’amarezza (“si muore una seconda volta”) di assistere ad un dibattimento penale “dove si mercanteggia” la pena, quasi ignorando il dolore di chi vede la propria famiglia distrutta e non ha nemmeno la soddisfazione di vedere in faccia l’autore di un simile delitto.
Stefano Benato ha invitato ad abbandonare la convinzione che “tanto non tocca a me” perché le morti stradali sono “estremamente democratiche” e non guardano in faccia né la razza, né il censo, né il sesso, né tantomeno l’età, ma colpiscono indiscriminatamente tutti e tutte. Ha sottolineato l’eterna lentezza della nostra macchina giudiziaria e l’anomalia che – avendo la pena una sanzione minima inferiore ai tre anni – ci si trova spesso che, anche in caso di condanna, l’autore non fa nemmeno un giorno di galera, in quanto in questi casi la pena può essere convertita in servizi sociali o pene alternative. Anch’essi hanno presentato alcuni filmati, davvero efficaci, ed hanno fatto notare che nei Paesi con pene più rigorose (e certe) come nel Regno Unito, il fenomeno sembra ridimensionarsi. Da noi, purtroppo, vige l’eterna convinzione, tipica di noi italici, che “tanto alla fine una soluzione si trova”.
Interventi finali del Prof. Enrico Polati, che dall’alto della sua esperienza come responsabile del Pronto Soccorso degli ospedali cittadini, ha sottolineato che, per fortuna, accanto al popolo dei morti stradali, vi è anche quello dei sopravvissuti stradali, magari grazie a cure tempestive ed efficaci portate sui traumatizzati da incidenti stradali. Egli inoltre ha aggiunto l’importanza di pensare che sulla strada si può far male agli altri, ma si può anche subire male dagli altri e quindi a maggior ragione adottare – come diceva il comandante Altamura – tutte le precauzioni possibili per tutelarsi (guardare più volte da una parte e dall’altra, se si è pedoni, allacciare sempre le cinture, anche per i passeggeri, se si è in auto). Si è fatto notare che l’impatto per una macchina che viaggia a 50 km/h corrisponde a quello di chi cade dal terzo piano di una casa, mentre a 70 km/h corrisponde ad una caduta dal quinto piano. Immaginiamo dunque quali effetti devastanti si possono produrre sui nostri organi interni, in caso di impatto a queste velocità o addirittura superiori.
Più di 70 persone ad ascoltare il tema di questa sera, con l’intento di diffondere – sin da domani mattina – il verbo della prudenza e del rispetto e di abbandonare quello stupido senso di invincibilità che ci prende quando ci mettiamo in macchina.
Nelle more di uno Stato che non legifera con la dovuta celerità (omicidio stradale ed ergastolo della patente, probabilmente andranno al 2016 o 2017) e di fronte ad una macchina giudiziaria
degna di un Paese in via di sviluppo, non ci resta che aiutarci reciprocamente e darci l’impegno personale del rispetto delle regole e del rispetto degli altri.
Con la speranza di ridurre ancor più il numero dei morti e dei feriti e non lasciare intere famiglie nel dramma e nella disperazione. I nostri figli ci guardano e ci emulano; evitiamo comportamenti scorretti e probabilmente anche loro faranno altrettanto.
A presto.
Associazione PROSPETTIVA FAMIGLIA
Il Presidente
dott. Paolo STEFANO
Ascolta qui la registrazione dell’incontro :
Scarica qui le slide utilizzate dal Comandante Polizia Municipale – Luigi Altamura