Modulo “Educazione all’infanzia” della Scuola per Genitori 2014-2015
L’ALIMENTAZIONE: MEZZO DI COMUNICAZIONE NELLA RELAZIONE MADRE-FIGLIO,
IN FAMIGLIA, IN GRUPPO
18 dicembre 2014 – Centro Civico “N. Tommasoli”
Relatrici:
- Dott.ssa Federica DE GRESTI, psicologa e psicoterapeuta
- Dott.ssa Roberta TESINI, medico pediatra
Una cinquantina di persone – giovedì 18 dicembre – ad ascoltare due brave professioniste che prestano le loro capacità, la loro competenza ed il loro tempo a Prospettiva Famiglia. La dott.ssa DE GRESTI ha iniziato distinguendo i due concetti di “alimentazione” e di “nutrizione”; nel primo caso indichiamo l’insieme dei cibi di cui facciamo uso, mentre nel secondo ci si riferisce all’attività che il nostro organismo svolge quando assimila tali cibi per darci energia e vita. Si è poi fatto presente come il cibo non rappresenti un mero aspetto medico-alimentare, ma abbia importanti risvolti culturali. Sappiamo tutti come ogni popolo, ogni etnìa fa del cibo un simbolo di appartenenza e un elemento di condivisione. Quanti di noi, andando all’estero a trovare amici o parenti non si sono portati un pacco di pasta? Quale miglior segno per un italiano che va all’estero di portarsi un cibo italiano e cucinarlo come noi sappiamo fare. Oltre all’appartenenza, vi è poi l’aspetto della condivisione: se vogliamo stare veramente insieme a qualcuno, la prima cosa che facciamo è invitarlo a pranzo o a cena. E bisogna ammettere che molti argomenti, anche complessi, prendono un aspetto più gradevole e quasi goliardico, quando li affrontiamo attorno ad una tavola imbandita.
Il cibo quindi ha anche una valenza relazionale: esso diventa il mezzo con cui comunichiamo con gli altri, con cui diamo messaggi: mangiare molto o non mangiare vuole spesso essere un messaggio per chi ci sta vicino. E la cosa vale già dall’età neonatale, allorché si realizza la “danza dell’allattamento”; poi, alla scuola materna, scopriamo altri gusti, in età adolescenziale scopriamo il gruppo (condividere il panino e le famigerate patatine da McDonald): è quello il momento in cui nasce la spinta di differenziarsi dalla propria famiglia e fare le proprie scelte alimentari.
L’allattamento è alla base dello sviluppo, secondo le nostre due professioniste, perché i bambini sperimentano che c’è qualcosa che viene dall’esterno, la mamma risponde ad un bisogno primario del bambino e poiché l’alimentazione equivale a sicurezza (di vita), inizia uno scambio relazionale che si protrarrà per il resto della vita. Uno scambio in cui il neonato partecipa e risponde.
Il comportamento dell’uomo dipende anche dalla sua esperienza e dalle sue aspettative; dobbiamo cercare di evitare che il cibo diventi una mera gratificazione, un qualcosa di magico che risolve le cose e riporta la quiete.
Si è passati poi ad analizzare come vediamo il cibo noi genitori e a capire perché è importante per il bambino fare pasti regolari. Su questo la dott.ssa Tesini ci ha invitati ad osservare attentamente cosa capita al bambino come figura umana e non solo soffermarsi su cosa mangia.
Spesso si nota instabilità motoria per accumulo di tensione (a quanti figli abbiamo detto “stai fermo a tavola”), bambini che continuano a muoversi o ad alzarsi dalla sedia; se ne deduce che i bambini hanno un innato bisogno di fare anche attività libere, non solo praticare uno sport che lo costringe ancora dentro regole (come la scuola).
I ritmi diventano così un aspetto vitale del bambino, il movimento libera il bambino e gli permette di “buttare fuori” le tensioni accumulate ed esprimere tutta la sua fantasia.
E noi cosa portiamo in tavola? Sì, dobbiamo portare tanti cibi buoni, ma dobbiamo soprattutto portare amore ed affetto per i nostri figli, non arrivare a compensare le carenze con il cibo. Perché i bambini sono regolari, hanno perfettamente il senso della sazietà; è che siamo noi che spesso vogliamo vederli mangiare (quante nonne abbiamo sentito dire del nipote: “el me dà sodisfasion!”). E’ importante quindi che la tavola sia viva, dei nostri sentimenti e anche di colori; dobbiamo portare in tavola il CRUDO, il VIVO, il COLORATO, il BEN MASTICATO. La natura ci offre regolarmente tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Da evitare un’alimentazione monotona o troppo elaborata; nel cibo noi dobbiamo trovare salute, energia, esplorazione. Nella società moderna – almeno nel mondo occidentale – non abbiamo bambini denutriti, ma ne abbiamo molti di malnutriti, carenti di sostanze, di vitamina D, di ferro. Gli alimenti sono salute e vanno assunti per completare la nostra alimentazione e darci quegli elementi fisici che si trasformano in elementi psicologici (brìo, energia, voglia di fare, buon umore).
La dott.ssa De Gresti ha poi ripreso i temi, già affrontati in passato in altri incontri, dei disturbi dell’alimentazione come anoressia e bulimia; anche in questi casi, abbiamo più volte sottolineato come essi non sottendano affatto un rifiuto per questo o quel cibo, ma un preciso status mentale e psicologico, che porta i nostri ragazzi a comportamenti di autolesionismo o di fuga dalla realtà; fuga effimera come si è visto, dato che la soluzione sta solo in una ricostruzione dell’affetto per sé stessi e per gli altri.
Il cibo quindi come oggetto magico, come panacea ai problemi di una vita sempre più frenetica e sempre più assurda, dove tante volte ci siamo detti “fermate il mondo, voglio scendere”.
Non possiamo pensare che i bambini che mangiano poco da piccoi diventeranno anoressici da adolescenti. Il comportamento alimentare deriva da problemi relazionali; chi non sta bene con sé e con gli altri lo manifesta anche nel suo modo di affrontare il cibo e la tavola; il senso di fame, di sazietà cambiano anche con l’umore e influiscono a loro volta sull’umore, esattamente come il sonno o la veglia influiscono sui ritmi vitali.
Il momento più importante per mangiare a sazietà è la colazione, quando ci si avvia ad affrontare una giornata; servono energie da spendere, sia fisiche che mentali. Ciò anche se ovviamente il nostro life-style non può certo essere paragonato a quello dei nostri avi per i quali le energie fisiche richieste erano di gran lunga superiori alle nostre, così come la giornata lavorativa; resta il fatto che partire bene è un buon modo per gestire bene la nostra giornata e dunque la nostra vita sociale.
Un ultimo cenno alla corrispondenza fra alimentazione e protezione e sicurezza: un’associazione che si realizza fin da quando il neonato succhia il latte della mamma, ma che si perpetua anche dopo perché – diciamocelo – sapere che a casa troveremo un buon pasto è un’idea che ci solletica non poco e che ci dà un grande senso di sicurezza e di serenità.
Chiudiamo con un cenno all’EXPO 2015 dove il sottotitolo della manifestazione universale è “Feeding the Planet; Energy for life”. Sarà una grande kermesse dove si parlerà di cibo e dove i vari Paesi esporranno le loro migliori prelibatezze da gustare a tavola, ma anche il momento per ricordare i Paesi del mondo dove purtroppo mangiare non è uno stile di vita, ma una conquista quotidiana. Ricordiamocelo in questo Natale che sta per arrivare e risvegliamo – almeno in questo periodo – il nostro senso di solidarietà, troppo spesso sopito.
Brave le due relatrici e ottimi i feedback dei questionari; non possiamo che congratularci con queste professioniste, preparate, attente e che dimostrano, con la loro disponibilità, un grande spirito di servizio alla comunità
Grazie ancora e buon Natale a tutti.
Per PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott.ssa Elena FRACCAROLI
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Ascolta qui la registrazione dell’incontro :
QUESTIONARIO DI GRADIMENTO DELLA SERATA
Suggerimenti:
gelosia tra fratelli
GRADIMENTO (Partecipanti: Circa 30 persone , compilati 15):
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