Ambito Socio-sanitario della Scuola per Genitori
MAMMA, HO MAL DI PANCIA, NON POSSO ANDARE A SCUOLA …
9 aprile 2015 – Centro Civico “N. Tommasoli”
Relatrici:
- Dott.ssa Claudia BANZATO, pediatra gastroenterologa
- Dott.ssa Barbara TOSI, medico psicoterapeuta
Davanti a circa 40 persone, le due brave relatrici hanno esposto gli aspetti – fisici la prima, psicologici la seconda – che caratterizzano il tradizionale mal di pancia che bambini e adolescenti manifestano, specie nei momenti che precedono o un distacco o un impegno importante.
La dott.ssa Banzato ci ha esposto i sintomi di questa situazione e gli interventi che si possono fare, olte a ciò che chiaramente i genitori non devono o non dovrebbero fare di fronte a questo tipo di evenienze.
Sostanzialmente, ci è stato ricordato quanto spesso i genitori si presentino davanti al pediatra sostenendo che il proprio figlio ha mal di pancia e che “non è perché non vuole andare a scuola, visto che è uno dei più bravi della classe” o che “è colpa del pediatra che non gli ha fatto fare l’ecografia come avrebbe dovuto” o altre affermazioni di questo tenore. Ciò che la dott.ssa Banzato ci ha detto è che queste manifestazioni da parte del bambino non sono quasi mai semplici capricci, ma spesso il bambino ha veramente dolore e ciò è legato ad una sua maggiore sensibilità di fronte a stati fisici, che magari per noi sono assolutamente trasparente. “E’ come se alzassimo il volume della TV, dopo di che una parte degli spettatori la riterrebbe normale, mentre un’altra parte comincerebbe a lamentarsi per il volume alto”: in sostanza, vi sono diverse sensibilità di fronte ad un fenomeno (il volume, il mal di pancia) che è uguale. Ma quali possono essere le cause di questo mal di pancia? Esse sono varie: si va dai fattori genetici ad eventuali interventi chirurgici subiti in età molto giovane (prenatale o neonatale); altre volte invece all’origine vi sono situazioni psicologiche o la motilità intestinale o le abitudini alimentari che portano ai D.A.R. (Disturbi Addominali Ricorrenti). Ci faceva notare la dott.ssa Banzato che – secondo una certa dottrina – vi sono due cervelli nel corpo umano: uno è in testa (SNC o Ssitema Nervoso Centrale) e l’altro è nella pancia (SNE o Sistema Nervoso Enterico); i due cervelli sarebbero collegati da corposi fasci di fibre nervose, che metterebbero in comunicazioni le due aree; ecco allora che di fronte ad un appuntamento importante (un esame, un viaggio, un appuntamento, …) il cervello della nostra testa trasmette dei segnali a quello “della pancia”, scatenando situazioni anomale, che possono manifestarsi anche con sindromi opposte (per es. qualcuno reagisce andando più frequentemente in bagno, mentre altri non andandoci più).
La dott.ssa Banzato ci invita a focalizzare bene il fenomeno in quanto se i sintomi persistono nel tempo ed hanno anche una certa gravità è corretto segnalarli; si deve trattare però di indizi continuativi (sangue nelle feci, febbriciattola che va e viene ma la dinamica si ripete per molto tempo, …).
E’ chiaro che una corretta alimentazione in tal senso è sicuramente da condividere, ragion per cui se un bambino o un adolescente ha difficoltà particolari nell’estensione dell’intestino generata dai gas che si generano a fronte della digestione, è cosa buona e giusta che eviti o riduca il consumo di cibi ad elevata generazione di gas. Analogamente per chi soffre l’uso del caffè o della frutta, fermo restando in ogni caso che, fatti salvi i casi conclamati di intolleranza, non ci sono particolari divieti a questo o quel cibo.
Il suggerimento della pediatra è di non assecondare troppo il bambino e, nell’ipotesi in cui manifesti questo mal di pancia, cercare di distrarlo, portandolo su altri argomenti e in ogni caso evitare di continuare a ripetergli se gli fa veramente e quanto gli fa male …; si rischia, infatti, in tal modo di indurlo a manifestare lamentele per un dolore anche superiore a quello che realmente ha. Meglio, dunque, portarlo su altri argomenti e in ogni caso minimizzare il tema proprio per non lasciare che questa situazione diventi pretestuosa.
La dott.ssa Tosi ci ha invece parlato del mal di pancia visto soprattutto dal punto di vista psicologico. Innanzitutto ha raccontato una favola di Alba Marcoli intitolata: “Il bambino perduto e ritrovato. Favole per far la pace col bambino che siamo stati”. Il messaggio di questa fiaba è che spesso certe situazioni limitanti (malattie, apprensione che porta al blocco delle nostre capacità manuali e/o cognitive, …) sono legate al distacco che abbiamo rispetto a persone (tipicamente i genitori) che ci infondono la loro sicurezza. Nell’allontanarci, passiamo via via, col tempo, da una grande insicurezza ad una sempre maggiore sicurezza e consapevolezza, ma finché questo processo non è compiuto, capita che per es. ci ammaliamo – ma guarda un po’ – subito prima di un viaggio o di un esame. L’importanza dell’aspetto psicologico è dimostrata anche dal fatto che a volte la nostra limitazione è determinata dal semplice fatto che affrontiamo una situazione nuova (un viaggio o un esame importante), dove il nostro cervello centrale dà segnali al Sistema Nervoso Enterico, scatenando situazioni non usuali (mal di pancia, vomito, ..).
Anche la dott.ssa Tosi invita a non dare troppa corda al bambino per evitare che egli si senta avallato nella lamentatio; si tenga presente, inoltre, che oggi i bambini e i ragazzi non sono sottoposti a fatiche particolari, ma le fatiche che sopportano sono assolutamente accettabili, anzi non vanno eliminate in quanto aiutano il giovane a temprarsi e s rinforzare il carattere proprio per meglio combattere le sfide di domani.
Cordiali saluti.
Per PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO
Ascolta qui l’audio in MP3 dell’incontro :