INCONTRI. Alla Gran Guardia e al «Pasoli» sul delitto del 1978
«Quando si dice la verità non bisogna dolersi per averla detta: la verità è sempre illuminante». Sarà Agnese Moro, la figlia dello statista assassinato dalle Brigate Rosse nel 1978, l’ospite che Prospettiva Famiglia, la rete che riunisce una serie di agenzie educative, ha invitato a Verona per rinnovare questo testamento del padre davanti a studenti e cittadini. Il doppio appuntamento è mercoledì, quando alle 9 la sociopsicologa, ricercatrice di Laboratorio di scienze della cittadinanza e socia di Asdo, l’Assemblea delle donne per lo sviluppo e la lotta all’esclusione sociale, sarà alla Gran Guardia, nell’ambito del progetto di educazione alla legalità e cittadinanza consapevole ideato da Prospettiva famiglia, che coinvolge le scuole della rete, gli istituti comprensivi Valdonega, Borgo Venezia, Marzana, Montorio, Santa Croce, San Michele e Madonna di Campagna e gli istituti superiori Pasoli, Copernico, Montanari, Istituto Sanmicheli, Fracastoro, istituto Don Mazza e Sacra Famiglia.
Dopo il saluto di Daniela Galletta, coordinatrice dei Progetti formativi della Rete, e l’introduzione del presidente di Prospettiva Famiglia Paolo Stefano, parlerà Agnese Moro, che poi lascerà spazio al dibattito. «Una raccolta di ricordi, di episodi, di sentimenti, in cui accanto allo statista, simbolo di anni tragici della storia italiana, troverà spazio l’uomo e il padre», dicono gli organizzatori. Alle 20.45 Agnese Moro sarà al «Pasoli» di Borgo Venezia per un incontro aperto alla cittadinanza.
E.PAS.