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”QUANDO SI DICE LA VERITA’, NON BISOGNA DOLERSI PER AVERLA DETTA: LA VERITA’ E’ SEMPRE ILLUMINANTE, CI AIUTA AD ESSERE CORAGGIOSI”. (Aldo Moro)
Carissima Dott.ssa Moro, in qualità di Coordinatrice dei Progetti formativi della Rete P.F., a nome del Direttivo e delle Scuole appartenenti ad essa, le porgo un sentito ringraziamento per la sincera amicizia e stima dimostrate sin dal primo contatto, e per aver creduto nella valenza educativa del macro-progetto di formazione;
grazie anche perchè, già nel mese di settembre, nella rubrica da lei curata su La Stampa di Torino, COSTRUIRE COSE BUONE , ha desiderato
evidenziare il peculiare impegno della Rete e la sinergia instaurata tra le varie componenti educative coinvolte.
Come lei sa, il Progetto di Rete di Educazione alla Legalità e cittadinanza consapevole propone da anni alle scuole aderenti l’approndimento di tematiche di spessore indirizzate a conoscere ed apprezzare personalità che hanno attraversato, costruito ed illuminato la Storia del nostro Paese.
Credendo fortemente nel valore educativo della Memoria, promuoviamo da tempo, soprattutto ai nostri giovani, il ricordo di tanti servitori dello
Stato anche attraverso l’intima dolcezza e il dolore della rievocazione familiare; figure che hanno sacrificato la propria vita con profondo senso
del dovere in difesa delle Istituzioni; ricordiamo con affezione l’incontro con Maria Falcone dello scorso anno, con Tina Montinaro lo scorso gen-
naio o con Manfredi Borsellino, conosciuto a Palermo durante il viaggio della Legalità del 2013.
Il valore di queste personalità, usualmente studiate nella loro dimensione pubblica, acquista una nuova e più luminosa immagine, con la conoscen-
za della loro dimensione privata, della cornice degli affetti familiari, dell’intimo quotidiano vissuto, facendo emergere nel contempo l’impegno civile, politico e il senso del dovere costruiti con una profonda coltivazione di una disciplina interiore.
Per i giovani della mia generazione, l’autorevole figura di Aldo Moro, Presidente della Democrazia Cristiana, cinque volte presidente del Con- siglio dei ministri, rapito e ucciso dalle Brigate rosse nel 1978 dopo 55 giorni di sequestro, ha rappresentato un riferimento importante, una pri- ma brusca consapevolezza del divenire improvvisamente adulti, dell’ ap- partenere ad un contesto sociale che richiamava urgentemente impegno e senso di corresponsabilità.
Riemerge nella memoria l’immagine nitida di una personalità singolare, che oggi forse potrebbe sembrare anacronistica, con la sua oratoria com-
plessa e profonda onestà intellettuale, un uomo impegnato e coerente, alla ricerca della “Verità perchè sempre illuminante”, che non si accontentava
di condizionamenti, di processi storici consolidati, ma che voleva forzare i tempi verso quel cambiamento che gli appariva necessario per il bene del Paese, un politico a cui piaceva molto ascoltare e capire, preziose qualità che poco appartengono al contesto storico vissuto dai nostri ragazzi.
In questo percorso di approfondimento , gli studenti della Rete, supporta- ti dai loro Docenti, dopo aver raccolto le riflessioni dello storico Miguel Gotor lo scorso ottobre, che con una lucida analisi delle lettere della pri- gionia e del memoriale dello Statista, ha esposto una delle vicende più drammatiche della storia della Prima Repubblica, hanno imparato a cono- scere la modernità del messaggio di Aldo Moro, la sua scelta radicale per “il bene” concreto, sempre sostenuto, nonostante l’evidente prepotenza del male e sono ora pronti per ricevere da lei sostegno e speranza.
Consapevoli che la democrazia, così come delineata dalla nostra Costitu- zione, non sia solo un sistema politico, ma soprattutto un progetto di vita individuale e sociale, che esprime una speranza di giustizia e di pace, la ringraziamo per il contributo prezioso che potrà dare, ( proprio perchè LA VERITA’ E’ SEMPRE ILLUMINANTE, CI AIUTA AD ESSERE CORAG- GIOSI”), per l’importanza di testimoniare una voglia di cambiamento, un senso di fiducia per lo Stato, un desiderio di legalità in un momento socia- le molto delicato e precario, per riscoprire il senso profondo del Rispetto delle regole che stanno alla base della convivenza civile.
Prima di presentarla adeguatamente Dott.ssa Moro e di darle la parola, invito la Prof. ssa Bianchi dell’ic 16 Marzana, Scuola Media Caperle, con la sua alunna di terza B Adele Annechini a rivolgerle il benvenuto con la riflessione maturata in classe in preparazione al percorso formativo, que- sto anche a dimostrazione della grande forza educativa e del potere di coinvolgimento che noi docenti possiamo avere, alla fondamentale funzio- ne, non solo didattica, di far veicolare qualsiasi messaggio valoriale, pur non attenendoci strettamente alle tematiche dei Programmi ministeriali o alle cadenze previste, ma rimanendo perfettamente in linea con le Indica- zioni Ministeriali.
Cittadinanza attiva, democratica, europea, Impegno civile e sociale. Uguaglianza. Diritti umani. Lavoro, ma soprattutto legalità a garanzia e tutela della dignità dell’uomo e del cittadino.
Queste sono solo alcune delle tematiche presentate nel Documento della Buona Scuola e questi sono gli obiettivi che Prospettiva Famiglia , nel- l’ambito del Progetto di Educazione alla Legalità e Cittadinanza consape- vole, persegue da quasi otto anni, esplicitate concretamente attraverso l’Istituzione di tre borse di studio Nicola Tommasoli , stringendo relazio- ni con la Fondazione Giovanni Falcone, con il Gruppo Abele e con Libera di Don Luigi Ciotti. Tutto ciò affinche i nostri ragazzi non si sentano so- praffatti dal dubbio, indicato da Corrado Alvaro, che vivere onestamente sia inutile.
Prof.ssa Daniela Galletta