“ I GIOVANI OGGI: TRA LEGALITA’ E TRASGRESSIONE “
19 febbraio 2013 – Palazzo della Gran Guardia
Relatori:
- Uff. interventi Educativi dell’USP – dott.ssa Anna Lisa TIBERIO
- Referente Sportello Consulenza di Verona – dott.ssa Giuliana GUADAGNINI
- Avvocato civilista – Avv. Pietro BASILE
- Fondazione “A VOCE D’ ‘E CREATURE” – Don Luigi MEROLA
Terzo dei quattro appuntamenti dedicati allo scottante tema della “Legalità”, quella di questa sera alla Gran Guardia è stata una serata in cui – al di là dellostanding dei vari relatori – ha pesato la grande capacità comunicativa del prete anti-camorra don Luigi Merola.
Due i fili conduttori che hanno unito tutti gli interventi:
- Grande fiducia nei giovani; nostra speranza di costruire una società civile migliore di quella odierna;
- Vita sociale da interpretare come “partecipazione” e non come evento di cui siamo meri spettatori.
Innanzitutto il saluto della dott.ssa Anna Leso, Assessore ai Servizi sociali, Famiglia e Pari opportunità, che ha portato i saluti del sindaco ed ha sottolineato l’importanza della collaborazione con Prospettiva Famiglia per la grande portata dei temi che si affrontano e per la necessità di diffondere questi argomenti per una vera crescita sociale.
La parola è passata poi alla dott.ssa Anna Lisa Tiberio, referente dell’Ufficio Interventi Educativi dell’ufficio Scolastico Provinciale, che ha voluto segnalare la bella sinergia che l’Assessorato ai Servizi sociali, Famiglia e Pari opportunità sta realizzando con gli istituti scolastici, in particolare le 27 scuole componenti della Rete Prospettiva Famiglia. C’è fiducia nei giovani, troppo spesso etichettati come trasgressivi e come insofferenti alle regole; molti di loro sono invece fonte di principi e di slancio emotivo, necessari a porre le basi di una solida società civile. La Tiberio ha ringraziato don Merola, già noto fin dal 2007 quando fondò “A voce d’ ‘e creature” e divenne, sotto protezione, simbolo della lotta alla camorra.
A seguire, la dott.ssa Guadagnini ha dichiarato anch’essa di nutrire grande fiducia nei giovani e nelle loro capacità; ha poi parlato della trasgressione e di come viene intesa dai ragazzi, la trasgressione come estremismo ed esagerazione (e per ciò stesso, negativa), ma anche come voglia di dare forma e colore alle situazioni che spesso si vivono in modo contraddiittorio legate al diverso modo di affrontare la realtà, pur nelle nostre differenze di sesso e di età. Occorre favorire, secondo la Guadagnini, la socializzazione positiva e quindi la voglia dei giovani di fare gruppo, di fare “tribù”. E’ in questa mescolanza di cultura, di sentimenti, di età che nascono le miscele più efficaci per combattere i mali del mondo. A volte i giovani esprimono il loro desiderio di affrontare i problemi di questa società in modo un po’ eccentrico (tatuaggi, capigliature originali, …), ma ciò non inficia la loro voglia di costruire un mondo migliore.
L’avv. Pietro Basile ha parlato del rispetto delle regole e della necessità di costruire la legalità (costruire legalità, non educare alla legalità, come diceva Adriana Musella una settimana fa). Innanzitutto “la regola”, da vivere non come una limitazione, ma come il mezzo per la creazione di una società davvero uguale e giusta. A seguire, tre aspetti importanti:
- uguaglianza: “Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, …”; non è la legge che deve creare uguaglianza, ma il contrario; è dall’uguaglianza che devono discendere le leggi che disciplinano il nostro vivere in società;
- partecipazione: non dobbiamo limitarci ad assistere ciò che accade e soprattutto le peggiori violazioni delle regole, solo perché non le abbiamo commesse noi, ma dobbiamo al contrario indignarci e combattere con ogni mezzo le varie forme di illegalità; dobbiamo essere protagonisti della società in cui viviamo e non semplici spettatori;
- principio di insieme: non affrontiamo le questioni sociali con l’idea che il singolo possa fare, ma ricordiamo che le grandi conquiste sono ottenute dal gruppo, dal “noi”, dalla comunione e condivisione delle qualità di tutti (come ha detto don Ciotti qualche settimana fa: “E’ il NOI che vince”).
Infine, è stata la volta del protagonista della serata, don Luigi Merola. Dapprima ha trasmesso uno spezzone di “Striscia la notizia” del maggio 2012, dove si parlava dell’attività di questo giovane prete a Forcella. Don Luigi ha sottolineato che il messaggio di Cristo è stato che i sacerdoti devono essere “pescatori di uomini”; ciò significa che non devono stare chiusi nelle chiese e in canonica, ma devono uscire “in mare aperto” e pescare uomini, quindi strapparli al richiamo della criminalità organizzata. I sacerdoti devono essere anche pastori, cioè devono vivere con il loro gregge, mentre oggi, purtroppo, ci sono troppi pastori senza gregge. Quando don Luigi arrivò a Forcella, cominciò col filmare i camorristi, denunciando i pusher che aveva filmato. Ma gli stessi uomini delle Forze dell’Ordine gli dissero che stava rischiando e che certe azioni di indagine e di costruzione dell’impianto accusatorio non poteva condurle un prete, ma avrebbero dovuto essere direttamente polizia e carabinieri a farlo. Don Luigi ha confermato quanto sostenuto poche settimane fa dal Proc. Capo Schinaia e cioè che cultura e delinquenza sono inversamente proporzionali, quindi occorre far crescere la cultura e limare le disuguaglianza sociali per combattere la camorra. Oggi ben 12.000 ragazzi a Napoli non frequentano la scuola dell’obbligo: è evidente che questi andranno – nel 99% dei casi – a rimpolpare le fila della criminalità.
Non è mandando in carcere i giovani che hanno sbagliato che si risolve il problema; anzi, secondo don Merola, il carcere è una delle migliore scuole di delinquenza (oggi si contano ben 68.000 detenuti !). Se vogliamo salvare i giovani dobbiamo strapparli alla strada e farli studiare perché solo così potranno ragionare con la loro testa e non abboccare al richiamo dei soldi facili; richiamo che a Napoli viene esercitato da 102 clan camorristici attivi. Finché i ragazzi restano nell’ignoranza (alla domanda “chi era Aldo Moro ?”, un giovane ha risposto qualche tempo fa “un calciatore”) non si potrà avere vero rilancio e vera crescita; restando nell’ignoranza, i ragazzi sono facili prede dei guadagni facili di camorra (un kg. di droga che costa circa 5.000 € viene venduto a prezzi 9 o 10 volte superiori con incassi sui 45.000 – 50.000 € / kg).
Il male della criminalità organizzata si infiltra ovunque e va combattuto con ogni mezzo. Dei 550 comuni dell’hinterland napoletano, ben 87 sono stati sciolti per “infiltrazioni camorristiche”; nel Veneto in 10 anni hanno sequestrato ben 287 aziende in odore di camorra; sempre meno delle 391 della Lombardia; per non parlare delle 4.550 della Campania o ancora delle 5.640 della Sicilia. Questo perché qualche boss esiliato al Nord, ha avviato la propria attività anche qui e dopo aver finanziato qualche imprenditore pulito, si è preso l’azienda non appena il titolare non è più stato in condizione di restituire il prestito.
Ma c’è di più: nell’ultimo rapporto del Coordinamento Nazionale Antimafia si comunica che al Nord non ci sono più “infiltrazioni” mafiose o camorristiche, ma “radicamenti”; ciò significa quindi che queste organizzazioni criminali hanno di fatto messo radici e questo è un fenomeno ben più grave della semplice infiltrazione.
Don Luigi Merola ha ricordato la necessità di avere dei grandi educatori (don Milani, don Puglisi, …) ed ha sostenuto che insegnare significa “segnare”, cioè lasciare il segno nella loro mente e nel loro cuore. Se questa sera c’erano molti ragazzi è perché “qualche insegnante li ha segnati e li ha convinti a partecipare anziché rimanere sul divano”.
Un “grazie” a Daniela Galletta per l’attività che svolge con i ragazzi, per il “segno” che lascia, in quell’azione di educazione e di insegnamento che tutte le figure di riferimento (insegnanti, genitori, preti, …) sono chiamate a svolgere con assoluta urgenza e necessità.
Infine, don Luigi ha ricordato la necessità per i genitori di tornare a fare i genitori (rispondiamo alle domande dei nostri figli, anche quando stiamo guardando la partita …) e l’altrettanto perentoria necessità che i giovani “non guardino né Amici, né “Uomini e donne”; in sostanza, che non guardino Maria de Filippi, che obnubila le loro menti e non gli consente di crescere come soggetti pensanti. Don Luigi ha anche sottolineato la differenza sostanziale fra Antico e Nuovo Testamento: nel Vecchio si citavano le cose DA NON FARE (NON dire falsa testimonianza, NON bestemmiare, …), mentre nel Nuovo si parla al positivo, ossia si parla delle cose DA FARE, ciò che un cristiano è invitato a fare e a realizzare.
Alle domande finali, don Luigi ha risposto che le Istituzioni non fanno molto per aiutare l’attività di eroi come don Merola e che addirittura Equitalia ha inviato recentemente una bolletta da 10.000 € per rifiuti solidi urbani; ciò perché la casa dove si trova la fondazione “A voce d’ è creaure” pur essendo uno dei beni confiscati alla camorra, non è esente, né lo è perché il Comune di Napoli si “è dimenticato” di asportare una montagna di rifiuti in eternit, materiale notoriamente cancerogeno, abbandonati nel cortile vicino.
Ma se sono esenti tutti i palazzi della Chiesa, i palazzi storici, … perché non è esente un palazzo confiscato alla criminalità organizzata e che viene utilizzato per una delle finalità più nobili, come strappare i ragazzi alla strada e quindi alla camorra?
Dubbi ed equivoci di una società dove ancora è lungo il percorso per arrivare a una vera e propria situazione di legalità e di uguaglianza.
Noi, come Prospettiva Famiglia, continuiamo ad andare avanti, convinti come siamo che solo questi messaggi forti, solo queste figure simbolo possono scuotere le coscienze e porre le basi di una civiltà sana e prospera nei sentimenti e nel pensiero civile. Già altre volte è emerso il concetto di rafforzare il dialogo con i ragazzi, di curare le molte lacune presenti nelle figure degli educatori (a partire dai genitori).
Se ce lo dice un prete che rischia la vita quotidianamente e che ha rifiutato montagne di quattrini offertigli per candidare in queste elezioni, non possiamo che dargli ragione e seguire il suo esempio.
Grazie don Luigi e arrivederci a presto !