lunedì 28 settembre 2015 CRONACA, pagina 15
INCONTRI. Domani al liceo scientifico Copernico a San Michele arriva la veronese Laura Latina
Ostetrica in Afghanistan per salvare tante donne
La testimonianza dell’operatrice di Medici senza frontiere reduce da una missione di otto mesi. Prima era è stata in alcune zone dell’Africa
Testimonianze di un altro Afghanistan. Domani sarà a Verona Laura Latina, ostetrica veronese e operatrice di Medici Senza Frontiere, recentemente tornata dall’Afghanistan dopo una missione di otto mesi.Laura, sebbene giovane, ha una vasta esperienza dei contesti umanitari e ha aiutato centinaia di donne a partorire e può raccontare la sua esperienza nelle missioni in Burundi, Malawi, Sud Sudan, Kenia e Afghanistan. Laura ora lavora a Londra e sarà a Verona perché relatrice dell’evento in programma domani, alle 21, nell’aula magna del liceo scientifico Nicolò Copernico in via Anti 5, a San Michele, dal titolo «Afghanistan: io ho visto, io vi racconto». L’evento è aperto a tutta la cittadinanzaL’incontro avviene al liceo Copernico perché prima di partire nell’ottobre del 2014 l’operatrice di Medici senza Frontiere ebbe un incontro con diverse classi dell’Istituto per raccontare le sue esperienze umanitarie e con l’incontro di domani si desidera chiudere un percorso fatto tra l’operatrice e gli studentiL’iniziativa è stata organizzata da Medici senza Frontiere di Verona in collaborazione con l’Associazione Prospettiva Famiglia e la Rete di Scuole Scuola e territorio Educare Insieme. Sempre in materia di assistenza alle donne, Medici senza Frontiere ha anche lanciato la campagna «Un parto sicuro salva due vite» per sostenere il Villaggio delle Donne di Medici senza frontiere a Masisi, in Repubblica Democratica del Congo, uno dei Paesi più poveri al mondo, afflitto da decenni di conflitto, con un tasso di mortalità materno-infantile tra i più alti al mondo. Ma al Villaggio delle Donne di Medici senza frontiere 4.000 madri ogni anno danno alla luce i loro bambini in modo sicuro, un numero pari a un grande ospedale italiano come il Fatebenefratelli di Roma. «Molte donne raggiungono il nostro ospedale in stato di travaglio avanzato, hanno lavorato fino a un momento prima o hanno camminato da sole per chilometri», spiega Giovanni Di Cera coordinatore del Gruppo Msf di Verona. «Spesso dietro le loro gravidanze c’è violenza, un passato di cui non è facile parlare. La gravidanza non è una malattia, nessuna donna dovrebbe morire di parto. Questo è lo spirito con cui è nato il Villaggio delle Donne di Medici senza Frontiere. La raccolta fondi, via sms al 45509, ci aiuterà a continuare la nostra azione all’ospedale di Masisi, l’unico vero ospedale per un distretto di oltre 420.000 persone».Sul sito di Medici senza frontiere, oltre a tutte le informazioni sul Gruppo, si possono trovare i link con i video filmati a Masisi da Peter Casaer mentre su youtube c’è il video-racconto di Maman Agathe, che accoglie le future mamme a Masisi «non come pazienti, ma come figlie».