Progetto “Scuola per Genitori 2015-2016”
Il ruolo della famiglia nella prevenzione delle dipendenze
dott. Doriano Dal Cengio
29 ottobre 2015 – Centro Civico “N. Tommasoli”
Relatore:
- dott, Doriano Dal Cengio, psicoterapeuta
Che in questi 35 anni passati nei Dipartimenti Dipendenze, il dott, Doriano Dal Cengio ne abbia viste di cotte e di crude, lo si capisce subito. Che la sua sconfinata esperienza lo porti a vedere il fenomeno con la calma e la competenza di chi conosce bene le cose e le sa esporre in modo semplice e chiaro anche ai profani, è una cosa che si nota altrettanto rapidamente.
L’obiettivo che ci siamo dati stasera davanti a più di 90 persone è stato quello di definire l’identikit di chi – ed è circa il 15% del totale – si avvicina a determinate sostanze e diventa vittima di una sindrome da dipendenza.
Innanzitutto che cosa trasforma un’esperienza – per quanto negativa con certe sostanze – in una vera e propria dipendenza? Ebbene, ci dice il dott. Dal Cengio, ad attuare questa trasformazione drammatica sono alcuni fattori causali, ossia elementi che se presenti rendono il soggetto particolarmente esposto ad una dipendenza. A concorrere a ciò può essere tanto la presenza dei fattori causali, quando l’assenza dei fattori correttivi.
Tali fattori possono essere individuali, familiari o sociali.
Sono fattori causali individuali i seguenti:
- aggressività;
- sindrome di iperattività e disturbo dell’attenzione;
- ricerca spasmodica di novità e di essere i primi a fare qualcosa (novelty seeking);
- incapacità di gestire l’emotività (paura, rabbia, timidezza).
Fra i fattori correttivi (skills life) dobbiamo invece considerare:
- capacità di problem solving;
- capacità critica e pensiero creativo;
- capacità di gestire situazioni di conflitto;
- comunicazione efficace;
- empatia;
- efficacia individuale;
- efficacia collettiva.
Per i primi due siamo nella sfera cognitiva e che si concretizza nella capacità di spacchettare i problemi e raggiungere un obiettivo dopo aver sezionato il problema; in sostanza, capacità di affrontare i problemi della vita quotidiana (“andavano nel pallone solo per doversi mettere in fila all’ufficio collocamento”).
Ma come, si potrebbe dire, fra i soggetti a rischio troviamo gli aggressivi e i temerari e poi ci troviamo anche i timidi? Che cosa hanno in comune queste categorie? E’ presto detto: tutti questi hanno difficoltà a trovare una relazione corretta con l’ambiente e con la realtà in cui vivono. Si tratta di ragazzi che hanno un temperamento perennemente “su di giri” e che quindi sono i primi a voler affrontare certi rischi, che portano in una sola drammatica direzione.
Vi sono poi fattori familiari, come l’armonia in casa e la regolarità del rapporto genitoriale. Oltre a questo anche l’affetto che viene trasmesso al figlio o la capacità di relazionarsi con gli altri membri della famiglia ha un valore fondamentale. Infine, vi sono fattori sociali come la frequentazione di persone o ambienti che possiamo definire convenzionali o la pratica dello sport: in entrambi i casi, si riducono considerevolmente le probabilità di cadere nella trappola della dipendenza. Il dott. Dal Cengio non ha mancato di ricordare quanto sia importante l’esempio che diamo col nostro comportamento: non c’è nulla da fare, se imponiamo ai ragazzi determinati comportamenti, ma poi la nostra condotta non è coerente, casca il palco.
Pe quello che ci ha raccontato il nostro ospite, siamo passati da una famiglia etica (la vecchia famiglia patriarcale con una rigida scala gerarchica e rapporti lontanissimi fra i vari gradini della gerarchia) ad una famiglia affettiva (“vogliamo essere amici dei nostri figli”), ma in questo passaggio molti genitori hanno perso di autorevolezza ed ecco allora che emergono i comportamenti errati di certi genitori (lassismo o autorità); in entrambi i casi, si commette l’errore perché in caso di educazione lassista, i ragazzi crescono con la sindrome del Piccolo principe e quando, affacciandosi alla realtà, scoprono che nessuno si prostra ai loro piedi, possono reagire male; analogamente, in caso di educazione autoritaria, dove crescono o gente che dice sempre di sì e quindi incapaci di gestirsi e prendere delle decisioni autonome oppure crescono dei ribelli.
Ciò che è fondamentale per poter allontanare certi pericoli e certi fantasmi è di darsi una meta e cercare di raggiungerla, sapersi relazionare bene con le persone ed il mondo che ci circonda, saper affrontare le difficoltà in modo da essere al punto tesi verso l’obiettivo da non poter essere traviati da questo tipo di debolezze. Come dice giustamente Dal Cengio, non è così importante raggiungere l’obiettivo, ciò che conta veramente è avere un obiettivo.
Il dott. Dal Cengio ci ha ricordato che la situazione è profondamente cambiata in quanto 30 anni fa vi erano a malapena due droghe (cannabis ed eroina), mentre oggi vi sono quasi 500 tipi di ecstasy diverse. Fortunatamente è stata attivata una sorta di task preventivo che si occupa di analizzare la situazione appena viene segnalato che ve ne sia un nuovo tipo in circolazione.
Alla fine, domande dei presenti al dott. Dal Cengio ed evidenza che, specie nelle scuole, urge alzare il livello di attenzione circa lo spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche evidenza che per quanto si possa infliggere qualche colpo alla malavita organizzata che fa dello spaccio una delle principali vie di entrata, è praticamente impossibile debellare completamente queste organizzazioni, specie alla luce del flusso di denaro che acquisiscono. Ciò che occorre fare è terapia preventiva, volta a bloccare la diffusione delle droghe appena queste si affacciano sul mercato.
Ci rivedremo presto col dott. Dal Cengio, nel frattempo teniamo presenti le indicazioni che ci ha dato per essere dei bravi genitori e creare quel clima in famiglia che solo può garantire che la persona – anche se stuzzicata da questi spacciatori – non cadrà nel tranello.
A presto.
Per PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO
Clicca qui per caricare le slide utilizzate durante la serata.
Ascolta qui l’audio in MP3 dell’incontro :
QUESTIONARIO DI GRADIMENTO DELLA SERATA (PRESENTI circa 90 Persone )
Suggerimenti:
- Gestione dell’ansia nel bambino
- Conflitti tra fratelli
- Educazione affettiva
- Il senso di colpa delle madri lavoratrici a tempo pieno
- Più competenza da parte degli insegnanti all’orientamento della scelta della scuola secondaria di primo grado per aiutare i ragazzi nella scelta
- Il saper scegliere
- Cosa fare per essere felici
- Figli dsa, rapporto con la scuola, come far diventare positivi i rapporti con gli insegnanti che non vogliono assolutamente adeguarsi
- Rapporti difficili insegnanti-famiglie
- Stili educativi
- Come diventare genitori competenti
- Insegnamento al modo più giusto di rapportarsi con gli adolescenti, cosa fare e cosa non fare
- La gestione della precoce sessualità degli adolescenti e come il genitore si deve porre autorevolmente
GRADIMENTO (compilati 56):
Powered by TSBA.mobi GoogleGraph Wordpress plugin