Relatrice: Neuropsichiatra infantile Cristina Albertini, 17 dicembre 2015
L’immagine della locandina è evocativa di un vecchio ricordo, un film di Visconti,”Bellissima”dove Anna Magnani che aveva una figlia a suo parere bellissima, in realtà normalissima voleva per lei un futuro migliore, nel mondo del cinema, proiettando in lei il desiderio di rivalsa rispetto alla sua vita di sofferenza e di dolore.
Guardando l’immagine ci si domanda Cosa può passare nella testa di questa persona che tiene la bambina i grembo? Sembra aver trasformato la bambina in una bambola, e così l’unico soggetto che dovrebbe poter giocare con le bambole non lo farà, non le è permesso.
Il titolo è significativo e forte, perché la parola generato ha in se il significato di dare vita, generare, lasciare andare. Plasmato invece è diverso significa modellare, utilizzando un materiale modificabile, dandogli la forma voluta.Investire nei propri figli è naturale. Molte donne hanno sperimentato la progettualità , sin da bambine. Proiettano i loro desideri con un pensiero magico. In gravidanza le donne hanno il diritto di fantasticare. Anche i papà in un certo senso immaginano ma non come le mamme.
Normalmente ciò che si immagina è il sorriso del bambino, come camminerà, come andrà a scuola. Non si pensa mai a ciò che di brutto potrà accadere nella sua vita.
In questo momento storico invece è più facile che si possa pensare a ciò che potrebbe accadere di brutto per il proprio figlio. Immaginiamo scenari non ottimistici. E’ una reazione naturale dalla quale ci salviamo con meccanismi di difesa sani,con la nostra capacità di filtrare, strategia indispensabile per assicurare una buona qualità della vita anche ai nostri figli. Filtrare non è però sempre automatico.
Il nostro essere genitori ci porta ad immedesimarci in loro. Proiettiamo parte di noi nei ragazzi e anche questo è un processo naturale. È sinonimo di continuità dell’esistenza. I genitori stessi proiettano anche parti dei propri genitori e di altro che riguarda un passato. I bambini assorbono le parti dei genitori, rigettano altre parti perchè il bambino ha bisogno di introiettare, di riempirsi. Questo processo va via via diminuendo con la crescita e man mano il bambino manifesta il bisogno di essere riconosciuto. Non vuole più ad essere un’ombra del genitore. Io sono io, io decido. Se questo non avviene si possono correre dei rischiUno di questi è che il bambino possa assecondare i genitori ed essere la loro proiezione, abdicando alla propria personalità e Questo può portarli in difficoltà rispetto al mondo esterno e alle richieste. È invece importante riconoscere e comunicare parti di sè. Il bambino Deve mettersi alla prova
se non sa mettersi alla prova non saprà destreggiarsi sarà in difficoltà. .
Essere genitori ci permette di correggere il nostro passato, ci porta ad essere i genitori che avremmo voluto avere e nei nostri figli i figli che avremmo voluto essere. Spesso si sente dire che” È come il nonno, come la madre” in un’operazione di proiezione naturale ma se è esagerata il bambino veste un abito che non è il suo, non si sente riconosciuto, cerca di essere ciò che gli altri vorrebbero che fosse,di essere l’immagine che gli adulti danno di lui, il riflesso.
Siamo gli unici a cui lui dà accesso. Impedire che lui possa effettuare questo processo è come se negassimo parti del suo se, della sua parte più vera. Questo accade nella relazione narcisistica tra genitore e figlio, dove spesso l’adulto attua una relazione sbagliata per bisogno di riparazione della ferita narcisistica che lui ha subito. Alcuni studi recenti hanno dimostrato che per alcuni studenti sottoposti a prove matematiche complesse le prestazioni si è visto che risultavano essere più alte più erano alte le aspettative genitoriali. Nel caso invece di aspettative eccessive, i risultati erano scadenti. Lo stimolo è importante ma con misura. Il rischio di oggi è che lo stimolo dato possa rispondere a vecchi schemi , che in realtà non rispecchiano l’attuale mondo del lavoro e potremmo condizionare le loro scelte di studi, di formazione al lavoro secondo questi ed essere quindi fuorvianti. Da genitori portiamo avanti le nostre emozioni e giudizio, a fin di bene ovviamente ma proprio per la velocità di cambiamento sociale il rischio è che possiamo penalizzare il futuro dei ragazzi.
Dobbiamo ascoltare e cambiare il modo di comunicare. Siamo poco in ascolto e fingiamo di essere interessati al loro parere perchè spesso quando i giudizi, il punto di vista del figlio diverge dal nostro entriamo in crisi, si fa stradali sentimento della delusione. Ecco che allora la reazione è quella di recriminare che altro non è che la rappresentazione dei nostri desideri andati a male. Non abbiamo condiviso , abbiamo dato per scontato. Se ci troviamo davanti un bambino che assorbe tutto, come possiamo dare per scontato che non abbia idee sue, che si ricordi di quanto sentito e visto?Registrano tutto i bambini, ci misurano perchè hanno le energie per farlo.
Spesso Confondiamo la persona con il comportamento e anche così mettiamo loro addosso un vestito, diventano da aggettivo il soggetto. Es. a volte si comporta da bugiardo = E’ UN BUGIARDO. Lo studio del neuropsichiatra infantile è un osservatorio speciale. Al terapeuta i bambini e ragazzi mostrano una parte che ai genitori non è nota anche perchè è più semplice,è priva della parte emotiva che li coinvolge con i genitori, in studio non portano le discussioni per i compiti, per l’ordine della propria camera, per i toni usati, c’è il loro vissuto personale, sicuramente di parte, per qualcuno di comodo ma va sentito e ascoltato, se è il caso modificato dandone una lettura diversa. I bambini stupiscono sempre.Spesso pensiamo che per farne individui forti dobbiamo passare loro il messaggio che sono o possono essere i migliori.Invece credo sia importante altro, ad esempio riconoscere il coraggio che mettono nelle situazioni. Usare la parola coraggio per un ragazzino è un riconoscimento. Dobbiamo infondere forza a loro e sarà una forza che poi passa a noi. Altra cosa importante è rispettare il loro mondo interiore. Le parole sono importanti. Non riconosciamo abbastanza il loro mondo interiore, e questo concetto non va confuso con quello che si pensa sia il modo di rispettarli oggi. Oggi spesso si mette al centro il bambino come un oracolo e lo si ascolta quando parla, interrompendo i discorsi degli adulti, precipitandosi nel fare o andare dove chiede, per “rispettare i suoi desideri” “perchè è giusto che decida lui (magari ha tre anni)” .Dobbiamo insegnare ai ragazzi che ci sono varie preferenze dentro di loro. Sono molte le cose che preferiscono. Sono stati arricchiti dagli stimoli ricevuti e avranno senz’altro molti desideri e passioni, ma ci saranno delle priorità, deve imparare ad assegnare una scala di valore a e di priorità ai suoi bisogni e desideri.Chiedere quali siano i loro desideri, insegnargli a distinguerli dai bisogni.
La vera libertà è volere ciò che si fa, non ciò che si vuole. Si prospetta per i giovani un futuro in salita e ciò che genitori ed educatori possono fare è dare strumenti ,fare luce su altri punti semplici che riguardano loro e la relazione con gli altri. Se un bambino non è equipaggiato, vive con difficoltà il futuro , vive in affanno. Ci sono situazioni difficili da gestire, ma è il tono che fa la musica. I ragazzi oggi hanno dei genitori che sono sempre più in gamba e li osservano e temono che non saranno mai all’altezza. Varrebbe la pena di usare del tempo per equipaggiarli. Valutare insieme un planning è importante, far credere lori di poter essere un cittadino del mondo.
Le cose preziose sono a portata d’occhio. Si deve passare il messaggio che non si può trascurare il punto di vista degli altri. Non sono più abituati a parlare o scrivere. Usano il messaggese. Loro si vergognano di essere educati. Sono ragazzi che non hanno il tempo di godere e soffrire. Il dolore viene condiviso sui social,e va bene pur che serva a comunicare ma finisce per essere modulato dai suoi LIKE, più consensi più è grande e vero il dolore.
Sarebbe importante partire dalla riscoperta delle leggi morali, che altro non sono che i modi formalizzati affinché gli uomini non si facciano male tra loro.
lavorare sulla consapevolezza di sè, su ciò che comunque spetta e deve partire da loro prima di aspettarsi sempre che sian dovuto, che venga dagli altri.
Viene mostrata la Fotografia della cantante Adele, cantante che rappresenta un cambiamento epocale. Questa va nella direzione opposta rispetto alla foto iniziale, è il simbolo di come si possa vincere al di là dell’estetica e dell’apparire, di come si può vincere coltivando il proprio talento, contenuto al di là del contenitore. Altro Esempio del tennista Agassi. Un uomo che ha dichiarato di non essersi mai appartenuto e di aver passato la maggior parte della vita facendo quello che gli altri si aspettavano da lui. Solo ora con i suoi bambini e la sua compagna si è sentito e si sente sè stesso. Si termina con la visione di uno spezzone di un film.
Ascolta qui l’audio in MP3 dell’incontro :
GRADIMENTO (Partecipanti: Circa 63 persone , compilati 17):
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