EMERGENZA SOCIALE. Giovanissime in compagnia di 40-50enni, una realtà inquietante. La conferma dello psichiatra
Ragazzine si offrono agli adulti Fenomeno dilagante, è allarme
Danilo Castellarin
Pajno Ferrara: «Lo fanno per soldi e per non sentirsi escluse dalle mode, siamo alla bancarotta etica E i genitori non sono preparati»
mercoledì 27 gennaio 2016, pagina 11
«Le ragazzine che fanno sesso con gli adulti sono in aumento. A Verona sono parecchie quelle che frequentano con disinvoltura cinquantenni per avere in cambio denaro facile. Poi i genitori chiedono aiuto».Lo afferma Franco Pajno Ferrara, neuropsichiatra e psicoanalista, per anni docente di Psichiatria infantile all’Università di Verona. Una rivelazione inquietante, che squarcia un velo sulla discrezione più riservata. E apre una finestra sui “vizi privati” di molti persone all’apparenza insospettabili. Più o meno come è capitato l’altro giorno a Brescia, dove le studentesse facevano sesso con gli adulti nel parcheggio del centro commerciale o in altre città dove sono stati coinvolti impiegati, funzionari, professionisti, perfino poliziotti.Ieri “L’Arena” ha raccontato episodi di ragazze in compagnia di quarantenni dal portafoglio facile. Insomma un quadro allarmante. Per comprendere il quale abbiamo chiesto aiuto a uno studioso.Professore, che cosa può spingere una ragazza che vive in famiglia, studia e frequenta i suoi coetanei, a vendere il proprio corpo ad una persona molto più grande di lei?La prima motivazione è l’ambizione economica. Oggi i messaggi pubblicitari sono sempre più incalzanti, la spinta consumistica è fortissima, il marketing è sempre più agguerrito. E le personalità più deboli cadono nel tranello dell’esclusione. Se non possiedono l’ultima versione del telefonino o del tablet, si sentono tagliate fuori. A casa non sempre trovano la disponibilità economica che vorrebbero. Ma non hanno nemmeno la forza di reggere alle ironie dei compagni perché non sono dotate di tecnologie dell’ultima generazione o vestiti firmati.E allora?E allora la via breve è procurarsi il denaro facilmente.A tutti i costi?Purtroppo sì perché non è solo questione di spinta verso gli acquisti, di cercare nelle cose quello che non c’è dentro l’anima…Che altro c’è?C’è che ormai si assiste a una bancarotta etica e morale. Le agenzie di riferimento che hanno accompagnato la crescita dei ragazzi nati nel Novecento sono ormai andate in crisi da tempo. Scuola, chiesa e partiti politici non hanno più la forza trainante e magnetica di vent’anni fa. In questo vuoto è germogliata un’altra gioventù. Orfana di valori.Ma una ragazza avrà pure la consapevolezza di quanto sia preziosa e esclusiva la freschezza della sua gioventù?No, molte non ce l’hanno più. Perchè vivono il corpo non come l’ involucro prezioso della propria anima, da difendere e custodire. Ma come mezzo, come strumento per fare soldi. Talvolta per narcisismo fine a se stesso.Dunque, più belle se più amate, indipendentemente da chi?Sì perché in una società che ha abdicato a molti dei suoi valori di riferimento, la vanità convince molte minorenni a ritenere che più sono corteggiate e più valgono. Per non parlare dell’emulazione, che induce a imitare le più spregiudicate, raramente le più virtuose.Meno testa e più fisico?Ha presente i nobili esempi di Rita Levi Montalcini e Margherita Hack? Ecco, il loro esatto opposto. Il modello dominante è un altro. La società dei consumi ha asportato dal cervello di molti adolescenti il senso del sacrificio. Tutto viene vissuto come un bisogno impellente, necessario, insostituibile, assoluto, da vivere e consumare subito. In questo modo, se da un lato si spinge alla voracità dell’appagamento, dall’altro si annulla il senso dell’attesa, dell’accettazione, della temperanza. Non sarà un caso che molte ragazzine chiedano ai genitori come regalo di maturità di rifarsi il seno. Ad appena diciott’anni, non a cinquanta.E i genitori?Non sono pronti a fronteggiare queste nuove realtà. Molti abdicano. Ma non solo per il sesso facile. Anche per gli orari impossibili delle discoteche, l’abuso di sostanze stupefacenti e l’alcol, in continuo aumento.Nessuna reazione?Sì, qualche reazione ce l’hanno. Quando scoprono la verità chiudono le porte e sigillano le finestre. Fanno scenate. Impongono divieti. Dettano regole nuove. Scenate da commedia partenopea che producono effetti per un paio di settimane. Quando va bene.Invece?Invece dovrebbero dialogare di più perché tutto parte da lì. Dalla capacità d’ ascolto, dalla sensibilità, insomma dal mestiere di fare i genitori. Come?Molti adulti non sono convinti di essere buoni genitori. I figli captano queste insicurezze da mille piccoli segnali e agiscono di conseguenza. Il “muso lungo” di un figlio adolescente non deve spaventare, fa parte del corredo. Un genitore se lo deve aspettare, ma non per questo deve mollare. Pena il ricatto e il fallimento del progetto educativo