Un importante riconoscimento del lavoro di Prospettiva Famiglia arriva del sito di VeronaNews.
Siete tutti invitati a leggerlo direttamente dal sito di veronanews.net ed a condividerlo e diffonderlo.
Prospettiva Famiglia: una rete locale, un progetto nazionale
Riportiamo comunque l’articolo qualora il link non risultasse funzionante :
Corrado Augias, Giuseppe Ayala, Giancarlo Caselli, Don Luigi Ciotti , Gherardo Colombo, Lella Costa, Piercamillo Davigo, Maria Falcone, Tina Montinaro, Agnese Moro, Guido Papalia, Don Gino Rigoldi, Stefano Rodotà, Gianpaolo Trevisi. Nomi grossi, che raccontano storie dai carichi imponenti, con la leggerezza di chi ha dalla sua la coscienza limpida, la moralità nella spina dorsale, la consapevolezza del significato di giustizia, il senso civico.
Siamo abituati a vederli in tv, a leggere di loro sulla stampa, li colleghiamo a programmi di cronaca e attualità che guardiamo a distanza, eppure sono stati tutti qui vicino, nella nostra città, ospiti di una organizzazione locale per attività, ma nazionale per portata, per valore, per merito. Sveliamo i dettagli insieme ad una delle sue anime, Daniela Galletta, docente e coordinatrice del macro-progetto “Rete Prospettiva Famiglia”, «una realtà – spiega –che ha visto la luce nel 2007, quando alcuni docenti e psicoterapeuti, constatata una grave emergenza educativa fra i giovani, hanno voluto agire, cominciando a ideare mirate attività, che coinvolgessero in primis la famiglia, sede base dell’educazione, e poi le scuole». E’ nato così il Progetto Scuola per Genitori ed Educatori, infaticabile ingranaggio che concretizza spunti in azioni e funge da punto di convergenza per scuole, insegnanti, studenti, familiari, presieduto da Paolo Stefano, coadiuvato da numerosi volontari.«Abbiamo aperto sportelli gratuiti di consulenza psicologica, legale, pedagogica, logopedica e di mutuo aiuto rivolto ai famigliari delle vittime di strada (Educazione Stradale), molto frequentati da genitori ed educatori del territorio. Per dare forma ufficiale al progetto, lo abbiamo costituito come Rete, formalizzata da un accordo siglato dalle scuole appartenenti: a tutt’oggi sono una trentina gli istituti aderenti provenienti dalla zona centro-est di Verona, dalla scuola dell’infanzia agli istituti superiori».
Come si articolano le varie proposte formative? «All’interno dei vari progetti: Scuola per Genitori ed Educatori, Modulo per la scuola dell’infanzia, Ambito storico-culturale, Ambito artistico-musicale, Ambito socio-sanitario, Cineforum in lingua inglese, Incontro con gli autori e la letteratura, Educazione alla legalità e cittadinanza attiva, Borsa di studio “Nicola Tommasoli”, Viaggi della legalità, Collaborazione con l’associazione “Sulle Regole” di Gherardo Colombo, Progetto Biblioteca in Famiglia, sito www.prospettivafamiglia.it e pagina pubblica di Facebook, Progetto generazioni. Il tutto seguìto da un’equipe di professionisti e di specialisti qualificati, animati da spirito di servizio e passione educativa, sono sostenuti dalla Circoscrizione locale e dall’Assessorato Servizi sociali, Famiglia e Pari opportunità. Chiunque operi in Prospettiva Famiglia (professionisti, educatori, terapeuti o relatori) condivide la mission e contribuisce in modo del tutto gratuito».
L’ambito di Educazione alla legalità e cittadinanza consapevole è uno dei maggiori collettori e ha coinvolto nel tempo le scuole della rete, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Falcone, con il Gruppo Abele e Libera contro la Mafia, con il Centro Studi Borsellino, con l’Associazione Sulle Regole di Gherardo Colombo; si suddivide in tre sotto-progetti: incontri e laboratori per le scuole, viaggi della legalità per gli studenti, a visitare la Fondazione Giovanni Falcone, luoghi della memoria, come Capaci e via d’Amelio, e il Gruppo Abele di Don Ciotti a Torino. «Questi momenti “sul campo” guidano i ragazzi alla riflessione graduale ed intime, evolvendoli dall’essere semplici osservatori della realtà sociale a protagonisti, cittadini consapevoli e corresponsabili». Il terzo sotto-progetto è la borsa di studio in memoria di Nicola Tommasoli, il giovane veronese rimasto vittima di una brutale aggressione nel 2008, sul quale si è mantenuta una sensibilizzazione locale insieme ai genitori, per tenere viva la memoria, rafforzare il senso di legalità e sviluppare un’etica della responsabilità; è rivolta agli studenti della scuola primaria, alle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Per i docenti della rete sono organizzati momenti di aggiornamento in ambito di Educazione alla Legalità e Cittadinanza attiva, con riconoscimento professionale per la partecipazione: «l’associazione di Gherardo Colombo ha proposto quest’anno il corso “Insegnare la democrazia, si può?”, frequentato da una trentina di insegnanti di ogni ordine e grado. Un riscontro ottimo, che ha consolidato una già consistente trama di contatti e relazioni costruttive e ha creato una fattiva sinergia, generando motivazione, entusiasmo e solidarietà tra persone accomunate da un unico obiettivo educativo».
Gli ospiti citati in testa hanno rappresentato un valore aggiunto, in mezzo a già tanto (recente la sinergia stretta anche con l’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea); Daniela Galletta rammenta le emozioni vissute accanto ad essi, ascoltando voci che con grintosa dolcezza perpetuano memoria di persone che hanno fatto la storia italiana, spesso al prezzo della vita. «Credendo fortemente nell’imprescindibilità della memoria, la rete promuove da tempo il ricordo di tanti servitori dello Stato anche attraverso il dolore della rievocazione familiare: figure che hanno sacrificato la propria vita con profondo senso del dovere, in difesa delle istituzioni, usualmente studiate nella loro dimensione pubblica, acquistano nuova e più luminosa immagine attraverso la conoscenza della loro dimensione privata, della cornice degli affetti, del quotidiano vissuto, facendo emergere nel contempo l’impegno civile e la paziente coltivazione di una disciplina interiore». L’approfondimento monografico della stagione scorsa ha ripercorso gli anni di piombo e la figura del grande statista Aldo Moro. Il 2016 approfondisce il profilo del magistrato Paolo Borsellino, ospitando in maggio la sorella Rita ( e nei mesi scorsi Don Gino Rigoldi, Gherardo Colombo con Lella Costa, Corrado Augias e Stefano Rodotà).
«Siamo sempre più convinti che il ruolo di noi educatori oggi deve cambiare, deve modificare quello stile obsoleto ed arrugginito, legato talvolta troppo ai contenuti e lontano dalla vera essenza del “fare educazione”. Con la certezza che la famiglia e la scuola siano la sede di precetti primaria e preventiva, continuiamo con impegno a creare percorsi di formazione, nel pensiero che che l’atto dell’educare, che è esclusivamente una questione di cuore, richiede quattro requisiti fondamentali: la conoscenza delle dinamiche di crescita, la competenza nei contenuti, la professionalità in termini di serietà, impegno e coerenza comportamentale, come pure forte motivazione, senso di attenzione agli altri e passione per il proprio lavoro».
Il fitto calendario degli appuntamenti è consultabile sul sito; si segnala il primo in arrivo:sabato 9 aprile alle ore 18, nella sede del liceo Messedaglia interverrà Agnese Moro con Franco Bonisoli e padre Guido Bertagna sul tema “IL LIBRO DELL’INCONTRO – Vittime e responsabili della lotta armata a confronto”.
Alessandra Moro