Alle vittime di mafia di maggio è stato dedicato il percorso della memoria della Gerbera Gialla, partito il 3 maggio da Reggio Calabria, e conclusosi stamattina a Verona dopo le significative tappe di Scampia e Palermo. Verona si è tinta di giallo, quello della Gerbera, fiore simbolo dell’antimafia. Più di 400 studenti della Rete Prospettiva Famiglia insieme ad altri di scuole della città, si sono incontrati alle 9.30 in piazza Bra e sono poi partiti in corteo verso il Polo Zanotto. Le vie cittadine si sono riempite di giovani, ciascuno con in mano la propria gerbera gialla in segno di memoria ma anche di reazione . È proprio a loro, hanno spiegato gli organizzatori dell’iniziativa, che è stato dedicato il messaggio della Gerbera Gialla , affinchè possano scrivere per il Paese una nuova storia. La manifestazione rientra nelle iniziative che il Coordinamento nazionale antimafia ha organizzato per il ventennale della Gerbera Gialla.
Il corteo è stato guidato dal sindaco Flavio Tosi e dalla presidente del Coordinamento Riferimenti Adriana Musella. Al Polo Zanotto gli studenti sono stati accolti dall’inno della Gerbera, un inno tutto veronese, ideato e composto dal professor Maurizio Marogna e dal maestro Oscar Gagliardo. L’interpretazione è stata affidata al coro Alivesotto la direzione di Paolo Franciani. Il coro è stato accompagnato dall’orchestra del liceo «Piria» di Rosarno. Al Polo Zanotto, dopo il saluto dei rappresentanti delle istituzioni, si è parlato di mafia con Adriana Musella, Arcangelo Badolati, giornalista e scrittore autore del libro «Stragi e misteri», Roberto Terzo della Procura della Repubblica di Venezia sulle infiltrazioni mafiose in Veneto e Benny Calasanzio col suo ultimo libro sul capitano Ultimo.