Dal giornale “L’Arena” del 30/05/2013
«Ragazzi, rifiutate la cultura delle scorciatoie»
L´appello è stato lanciato ai giovani che hanno partecipato alla giornata conclusiva della Gerbera gialla organizzata da Riferimenti e dal Comune
In 1.200 tra alunni e studenti hanno sfilato in corteo dalla Bra al Polo Zanotto per contrastare la diffusione della mafia
«Non coltivate la cultura della scorciatoia». Un messaggio chiaro e forte ai giovani nella giornata conclusiva delle manifestazioni della Gerbera gialla organizzate dall´associazione Riferimenti in collaborazione con il Comune. Ieri la Bra s´è rivestita del giallo luminoso dei fiori primaverili impugnati dai bambini e dai ragazzi delle scuole veronesi, oltre 1.200, che hanno partecipato al corteo che si è snodato dalla Bra fino al Polo Zanotto, guidato dalla presidente di Riferimenti, Adriana Musella, dal sindaco Flavio Tosi, da Mariella Russo, responsabile del settore scuola di Riferimenti, e da Arcangelo Badolati, giornalista della Gazzetta del Sud.
Gremita di ragazzi l´aula magna del Polo Zanotto dove gli ospiti sono stati accolti dalle note dell´orchestra dell´istituto «Piria» di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, e del coro Alive, protagonisti l´altra sera di un bellissimo concerto in Cattedrale. Oltre all´inno di Mameli è stato cantato l´inno della Gerbera gialla, «firmato» da due veronesi, il professor Maurizio Marogna che l´ha ideato e il musicista Oscar Gagliardo che ha composto la musica e scritto le parole. «Una tradizione che si è radicata a Verona e che favorisce lo scambio tra ragazzi del nord e del sud Italia», ha commentato il dirigente scolastico provinciale Giovanni Pontara. Luca Erbifori, ex presidente della Consulta studentesca, arruolato come presentatore per l´occasione, ha sottolineato che «la mafia si può sconfiggere con l´impegno di tutti, respingendo ogni sopruso».
Un breve filmato ha ricordato i momenti salienti dei 20 anni di Gerbera gialla, «una manifestazione in cui all´inizio non credeva nessuno ma che ora conta sull´appoggio di tante persone, a partire dal giudice Antonino Capponnetto», ha sottolineato Adriana Musella, figlia di un imprenditore fatto saltare in aria con l´auto per essersi opposto alla politica ricattatoria delle cosche. «La mafia è anche qui e offre soldi alle aziende in difficoltà, per appropriarsene. Una tecnica dilagante in tempo di crisi». Il prefetto Perla Stancari ha sottolineato che «il fenomeno mafioso non è appannaggio di alcune aree d´Italia ma di tutto il Paese», ricordando l´impegno dei prefetti nel vigilare sulle infiltrazioni mafiose nelle reti economiche locali, «impedendo che i soldi dei cittadini finiscano in aziende colluse con la mafia».
Mariella Russo ha spiegato che a Rosarno, «dove non c´è nessuna struttura sociale, la scuola è diventata il luogo del riscatto dalla mafia, dove ci sono regole uguali per tutti, dove è nata quest´orchestra in due anni ha già vinto tanti premi». Arcangelo Badolati ha indicato il ruolo nefasto delle donne della mafia che hanno allevato figli e nipoti nella cultura della vendetta e della violenza, una cultura a cui si contrappongono le donne che non si sono arrese al male e oggi combattono la mafia». E ai giovani ha lanciato un appello: «I mafiosi, e le loro proposte indecenti, prendeteli a calci». E gli studenti del liceo Nani Boccioni hanno regalato due grandi dipinti ai loro coetanei calabresi in segno d´amicizia».