Pubblichiamo una intervista tratta da “Famiglia Cristiana” (N.41-2016) al prossimo nostro Ospite , Massimo Recalcati.
MASSIMO RECALCATI
«OGGI VALE L’ESEMPIO PIÙ CHE L’AUTORITÀ»
«Le bussole di un tempo sono rotte», dice lo psicoanalista, «un genitore deve trarre le conseguenze dalle sue parole»
Attraverso un’intensa attività clinica e riflessiva, Massimo Recalcati da tempo indaga le dinamiche relazionali e le profondità della psiche umana, con un’attenzione ai temi del padre. Il punto di vista dello psicoanalista è un importante riferimento per chi voglia capire il presente e il futuro della famiglia e della s da educativa.
È vero che educare un glio oggi è più dif cile che in passato?
«È diverso. Un tempo esistevano bussole educative che sembrava escludessero il dubbio e le incertezze. L’autorità dei genitori prolungava quella di Dio. Gli insegnanti incutevano rispetto perché la loro funzione era sostenuta dalla forza della tradizione. Oggi queste bussole sono rotte. Siamo in un tempo dove l’autorità simbolica in tutte le sue diverse forme si è incrinata. L’educazione non è però meno importante. Anzi. Solo che deve avvenire senza bussole. Navigare a vista. Mettere in valore più la testimonianza che non l’autorità».
Abbiamo conosciuto genitori assenti e conosciamo genitori che si fanno così vicini ai gli da atteggiarsi a loro coetanei: è possibile trovare la giusta via tra questi due stili opposti?
«Un genitore non è un amico. Egli ha una responsabilità illimitata verso i propri gli. Il nostro tempo tende a misconoscere queste responsabilità e la differenza simbolica tra le generazioni sulla quale si fonda. Non credo che si possa dire cosa deve essere un corretto rapporto educativo. I genitori sbagliano sempre; Freud diceva che il loro era un mestiere impossibile. Quello che conta è provare a tenere insieme la Legge, il senso del limite, e il desiderio, ovvero la possibilità di avere una passione, una forza, un progetto».
Nuove tecnologie e social media hanno invaso lo spazio psicologico delle menti dei nostri gli. Come si deve regolare un genitore?
«Ostacolare l’uso compulsivo. Mostrare che la vita non si può rinchiudere in un Pc. Non reprimere la loro curiosità ma limitare la spinta (quando c’è ) di sostituire la vita reale con la scelta virtuale. Insistere nel mostrare che esiste un al di là della Rete».
In che modo un genitore può conquistare l’attenzione del figlio?
«L’autorevolezza non è più garantita dalla funzione. Non basta più essere genitori per essere rispettati. L’autorevolezza deve scaturire dal basso, dal gesto, dalla testimonianza. Un genitore autorevole è colui che prova a trarre tutte le conseguenze dalle sue parole».
In cosa si differenzia il ruolo educativo dei padri e delle madri?
«Madre è il nome della cura, della presenza, del desiderio che sa rendere unica e insostituibile la vita del figlio. Madre è il nome di una cura che sa ospitare la vita, darle valore, sottrarla all’insignificanza. Padre è il simbolo della Legge, custodisce il senso virtuoso e non repressivo del limite. Senza senso del limite non c’è senso del desiderio. È il grande problema del nostro tempo. Il tramonto del padre ha spento il desiderio. Senza Legge il desiderio diventa solo capriccio, puro arbitrio».
di Paolo Perazzolo