Al liceo Messedaglia «I Resistenti», profili di eroi della dignità
Nel recital celebrati 12 professori che si ribellarono al fascismo
«I Resistenti: storie di donne e uomini innocenti di fronte alla Shoah». È il titolo del recital che venerdì 27 gennaio, alle 18, andrà in scena al liceo Messedaglia in via Bertoni. La rete «Scuola e territorio: educare insieme», con il liceo stesso e con l’associazione Prospettiva Famiglia, hanno organizzato un evento rivolto alla cittadinanza per raccontare e celebrare le vite di individui che hanno saputo resistere all’odio e alla violenza della Shoah e della seconda guerra mondiale, contrapponendo le armi della non violenza, della compassione, del senso profondo della dignità umana in qualsiasi luogo e occasione.Lo spettacolo, con la direzione artistica del professor Paolo Tricarico e l’attore Massimo Totola con due voci femminili e cori di accompagnamento, vuol mettere in luce esempi di uomini giusti dell’epoca, ma anche rivolgere lo sguardo alla storia contemporanea, per cercare modelli positivi di riscatto e di speranza. Nel recital vengono celebrati i dodici professori italiani che non votarono il giuramento al fascismo e che per questo persero la cattedra. Attraverso due voci narranti e l’uso incrociato di immagini e musica vengono raccontate le vite di quattro persone di diversi ceti sociali, che hanno saputo offrire un esempio positivo di dignità umana dentro all’orrore della Shoah. Viene poi dato spazio alla storia di una giornalista scrittrice, uccisa a Parigi nel 2013 con due donne curde, per finire con la ventenne, Asia Antar, morta in combattimento in Siria pochi mesi fa. Lo spettacolo è realizzato nell’ambito del progetto di Educazione alla Cittadinanza consapevole e attiva, con il contributo del Banco Popolare e dell’azienda Natura Si. Spiega la coordinatrice della Rete «Scuola e Territorio», Daniela Galletta: «Siamo convinti che il ricordo e lo studio della Shoah e degli altri crimini contro l’umanità abbiano un valore educativo attuale e rappresentino un veicolo per l’educazione ai valori della pace, del rispetto della diversità, della dignità di ogni individuo e della necessità di lottare contro l’antisemitismo, il razzismo e la xenofobia».
C.BAZZ.