UNO SPECIALE GIORNO DELLA MEMORIA. Incontro per chi serve lo Stato
Teresa madre coraggio: ogni agente è mio figlio
La signora Turazza perse i suoi due ragazzi 17 e 11 anni fa. Gianpaolo Trevisi: «È una sopravvissuta»
Nel Giorno della memoria, si è svolto una toccante evento per ricordare coloro che hanno dedicato la propria vita al servizio dello Stato, organizzata al teatro Alcione dall’associazione Prospettiva Famiglia con le rete di scuole «Scuola e territorio: educare insieme», in collaborazione con la parrocchia di Santa Croce e alla presenza dell’assessore ai Servizi sociali, famiglia e pari opportunità, Anna Leso.In primo piano, Maria Teresa Turazza, madre di Massimiliano e Davide, i due poliziotti assassinati rispettivamente 17 e 11 anni fa, il primo mentre faceva rientro a casa, il secondo in un conflitto a fuoco.La signora Turazza è stata definita da Gianpaolo Trevisi, capo della scuola di Polizia di Peschiera, «una sopravvissuta ad un dolore senza proporzioni». «Quando si uccide un poliziotto o un carabiniere, vorrei che il suo nome fosse gridato al mondo», ha sottolineato Trevisi.In sala, un pubblico silenzioso e commosso, tra di essi molti colpiti da altre tragedie, come Jessica Giazzon, figlia del poliziotto ucciso a Creazzo nel 1993, che ha letto una toccante lettera indirizzata al padre che l’ha lasciata troppo presto, «ma la divisa la vorrei portare anch’io», ha concluso. Presenti anche i genitori di Nicola Tommasoli, vittima di una aggressione mortale a corticella Leoni nove anni fa.«Non chiamateli “sbirri”», ha esordito con vibranti parole Maria Teresa Turazza. «Dietro una divisa ci sono uomini, figli, mariti, padri e fidanzati che meritano rispetto perché nel buio di molte notti si mettono in gioco fino in fondo, per salvaguardare la legge e le persone». Animata dalla volontà di fare qualcosa per supportare altri agenti, nonostante il dolore incessante, Maria Teresa Turazza non si è mai tirata indietro ed ha portato la sua testimonianza nelle scuole e nelle caserme: «Chiamatemi zia, non mamma, perché anche se il lutto è un male che non passerà mai, vedo in ogni agente gli occhi dei miei figli». La rievocazione degli agenti è stata intervallata da significative canzoni di Arisa e di Jovanotti, interpretate da Marta Merzari, dell’associazione «Musicart». «La testimonianza di valore di Maria Teresa insegna più di tante altre parole o cose», ha detto Gianpaolo Trevisi, che ha concluso la serata intonando due tenere ninna nanne dedicate ai suoi due figli e a tutte le vittime in divisa.«Maria Teresa ci insegna che dobbiamo essere migliori come cittadini», ha detto l’avvocato Sabrina De Santi. A lei si è unita Daniela Galletta, coordinatrice di «Prospettiva Famiglia», che ha sottolineato «l’importanza di educare alla memoria, perché sia un punto di ripartenza anche per i ragazzi nelle scuole». Il dolore, per quanto straziante, non deve impedirci di pensare a cosa fare per costruire insieme un futuro migliore, a partire dal coraggio di Maria Teresa e di tutti i suoi nipoti.