L’INCONTRO. Domani alle 20,45 all’Ites Aldo Pasoli di via della Corte la scrittrice parlerà del suo romanzo edito da Rizzoli
Il «sognatore» di Dacia Maraini per riflettere su scuola e attualità
Un insegnante che crede nel suo lavoro e una bambina che sparisce: la fiction si incrocia con le cupe storie di cronaca dei nostri giorni
Scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice, oltre che voce capace di dare una lettura profonda e acuta, oltre la semplice cronaca, di alcune questioni di attualità, a in particolare quelle che riguardano i diritti umani. Non a caso Dacia Maraini è stata protagonista dell’incontro rivolto agli studenti che si è svolto alla Gran Guardia lo scorso 25 novembre in occasione della Giornata mondiale contro la violenza alle donne. Partendo dal suo romanzo-inchiesta Isolina, che racconta una storia di femminicidio accaduta proprio a Verona a cavallo tra Ottocento e Novecento, la scrittrice ha dialogato con i giovani sulla drammatica realtà della violenza contro le donne da parte di uomini che spesso sono i loro compagni o ex compagni, violenza che caratterizza ancora e forse più che in passato il nostro presente.Domani Dacia Maranini sarà di nuovo a Verona per un incontro organizzato da Prospettiva Famiglia con la libreria Jolly del Libro nell’ambito del progetto «Incontro con gli autori», insieme alla rete di scuole «Scuola e territorio. Educare insieme» e all’associazione Isolina. L’appuntamento, rivolto in particolare a studenti e docenti, ma aperto a tutta la città, è alle 20,45 all’Ites Aldo Pasoli, in via della Corte 15. Nell’occasione, la scrittrice presenterà il suo ultimo romanzo La bambina e il sognatore (Rizzoli, 2015). Il protagonista è un maestro che ha perso la figlia di otto anni, morta di leucemia. La moglie, che come lui non ha saputo superare quel dolore insuperabile, lo ha lasciato. Ha così per compagna la solitudine, da cui lo salvano i suoi alunni, che lo amano perché sa raccontare storie affascinanti. Riesce a trasformare in «storie» anche la geografia, l’astronomia e la matematica. E i ragazzini, quando lui parla, la smettono di smanettare sui telefonini. E’ questo maestro «il sognatore» del titolo del romanzo. Sognatore non soltanto perché s’illude che possa esistere un mondo migliore ma anche perché sogna davvero. E una notte in sogno «vede» una bambina che assomiglia tanto a sua figlia, ma che ad un certo punto scompare. Poche ore dopo, il sogno si avvera. All’ora in cui la bambina doveva entrare a scuola sparisce. La storia romanzata si incrocia anche qui con la cronaca, con quei drammatici casi di bambini rapiti per la follia di adulti malati. Il professore ritrova un senso alla sua esistenza proprio impegnandosi nella soluzione del caso, e avrà come complici i suoi alunni. La vicenda si intreccia e si arricchisce di molte altre storie che affiancano quella principale: la storia nera diventa così anche affresco sociale e apre riflessioni profonde su alcune delle maggiori questioni di attualità, dall’immigrazione alla formazione scolastica.