COMUNICATO STAMPACome scorporare l’azzardo dal gioco ? Come aprire gli occhi sulle sue trappole ambigue e non cadere nella rete? Il “Tocatì” , Festival internazionale del gioco in strada alla sua 15^ edizione , ha riservato negli ultimi anni un’attenzione speciale al problema, mettendosi a sua volta in gioco, oltre i giorni canonici del Festival , per contribuire a svelare la differenza fra “giocare” ed “essere giocati “, fra “agon” e “alea” . Quest’anno ha scelto di farlo con una marcia in più ,puntando su due mattinate rivolte ai giovani dai 14 ai 18 anni ( venerdì 15 e sabato 16 settembre in Gran Guardia dalle 8.30 alle 12.00 circa) con il coinvolgimento diretto di numerose classi delle scuole superiori della città reso possibile dalla collaborazione con l’associazione “Prospettiva Famiglia” e la Rete “ Scuola e Territorio : Educare insieme “. Di questa Rete fanno parte le due classi quarta e quinta A RIM dell’Istituto Pasoli che , come primo presidio di “Libera” a Verona, hanno messo a punto un questionario per avere il polso della diffusione dell’azzardo fra i giovani delle scuole superiori di città e provincia . Avere il polso per cominciare ad affrontare in modo mirato il problema insieme , prima che diventi una piaga. Vi è infatti la convinzione forte che è solo grazie al protagonismo di ragazzi e ragazze di questa fascia di eta’ che è possibile dare avvio, anche a Verona , a un progetto di prevenzione alla diffusione della piaga dell’azzardo. Mettere a fuoco i numeri di questo fenomeno , scritti nero su bianco quasi quotidianamente da Maurizio Fiasco , sociologo del Comitato Nazionale antiusura , coautore delle due mattinate e Toni Mira , giornalista dell’Avvenire , anche lui ospite dell’evento, è il primo passo per aprire gli occhi sulla sua pericolosa diffusione . Citiamo un solo dato su cui riflettere: 95 sono stati i miliardi spesi dagli italiani alle macchinette nel solo 2016 . Mettere a fuoco i dati e svelare l’inganno: come ? Il Tocatì ci prova in queste due mattinate con Diego Rizzuto, il fisico-matematico che con simulazioni di compilazione di “ Gratta e Vinci “ e giochi di calcolo e probabilità dimostrerà che il coltello dalla parte del manico ce l’ha sempre il banco che crea e gestisce i cosiddetti “ giochi”. Ma l’azzardo non è un gioco , perché “non contribuisce ai valori educativi e di sviluppo del benessere insiti nella parola stessa” come sottolinea con forza la Garante Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano , anche lei prestigiosa ospite del festival nella mattinata di venerdì.E sarà al pomeriggio del venerdì , dalle 17 in biblioteca Civica , che il tema dell’azzardo e dei suoi legami con il “ gioco in borsa” verrà affrontato con uno sguardo particolare , da Marco Aime, antropologo di fama internazionale che insieme a Maurizio Fiasco offrirà un’ ulteriore occasione di riflessione questa volta agli adulti.
É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma. É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dall´autore.