Scuola per Genitori ed Educatori di Prospettiva Famiglia
Borsa di studio “Nicola Tommasoli”
I VOLTI DELLA BELLEZZA
26 settembre 2017 – Centro civico “N. Tommasoli”
E’ stata la serata delle premiazioni per le scuole che si sono distinte nell’esprimere il proprio personale concetto di Bellezza; è’ stata la serata delle emozioni di fronte ai bambini ed ai ragazzi che sono diventati protagonisti di questo evento; è stata la serata dei sentimenti, citati da don Marco Campedelli con la profondità e la sensibilità d’animo, che tutti gli riconosciamo; è stata, infine, la serata della commozione nel ricordare in questo giorno – che rappresenta il suo compleanno – il giovane Nicola Tommasoli, ucciso in circostanze tanto violente quanto assurde in quel tragico 30 aprile 2008.
Bello vedere una sala conferenze del centro civico che porta il nome di questo sfortunato giovane piena di papà, mamme, insegnanti, ma soprattutto loro, i ragazzi, i bambini, tedofori di un messaggio che vogliamo consegnare nelle loro mani, quello della bellezza che deve ardere come fiamma nei loro cuori e nelle loro menti.
Un ringraziamento, ad inizio serata, alle Istituzioni che condividono la nostra attività ed il nostro obiettivo, alle scuole che supportano la nostra attività, alle famiglie – al tempo stesso – mezzo e fine di un lavoro diretto a risvegliare le coscienze dei genitori, a scatenare in loro la voglia di essere padri e madri migliori di quanto non siano. Padri e madri che – pur con le loro debolezze – non si stanchino mai di perseguire il rispetto degli ideali più sacri, il rispetto delle regole, il rispetto del prossimo.
Un “grazie” sincero a tutte le scuole che hanno partecipato; quando ci siamo trovati a valutare i lavori, devo ammettere che tutti si sono dimostrati di assoluto valore e tutti – per motivi diversi – avrebbero meritato un premio. Tutti hanno manifestato un’idea personale, eppur subline, di bellezza, nelle cose che ci circondano, ma anche nello spirito che ci anima.
Dopo l’apertura fatta dalla prof.ssa Galletta, siamo passati alle premiazioni, partendo dalla scuola primaria, dove si è imposto l’IC 2 Marconi di Pozzo di S.Giovanni Lupatoto che ha presentato “La scuola che vorrei”; un plastico con la scuola ideale, fatta di alberi, di rispetto per l’ambiente (pale eoliche), di ambiente confortevole (prati erbosi), ma soprattutto espressione di un lavoro di squadra, dove ogni alunno ha scelto, ritagliato, incollato un pezzo di prato, di scuola, di alberi. Ad essi è andato il premio in danaro che viene versato alla scuola e che verrà utilizzato per materiale didattico, oltre al dizionario – quest’anno di inglese – consegnato a tutte le scuole partecipanti. I bambini hanno anche recitato una poesia, sempre ispirata al tema ambientale e alla voglia di condividere, di aprire agli altri, di collaborare.
E’ stata la volta poi della scuola media inferiore, dove il primo premio è andato all’IC 17, Scuole Simeoni di Montorio, dove le classi terze (A, B e C) si sono cimentate sul tema “Scuola decorata, scuola decorosa”; un lavoro di ricerca, di progettazione, di valutazione, ispirate al pittore Piet Mondrian, che ha portato alla realizzazione di pannelli colorati, basati su figure geometriche, ma arricchiti da figure ritagliate dagli alunni di giovani pensierosi (appoggiati al muro), o sportivi (mentre giocano a basket) o allegri (mentre saltano o si muovono coi i roller). A parte averne guadagnato la scuola, sotto il profilo meramente estetico, va riconosciuto che il lavoro fatto dalla docente Briani e dai suoi colleghi era degno di un’Accademia di Belle Arti ed ha lasciato nei ragazzi la traccia di un lavoro fatto insieme, di un lavoro di squadra, dove tutti hanno contribuito a portare il proprio seme.
Infine, il premio alle scuole medie superiori, vinto dal Liceo A. Messedaglia, dove sono stati prodotti una serie di testi, ma questo di Anna Maccagnani ha colpito perché rappresenta un anelito dalla nostalgia infinita a ritrovare la bellezza perduta, a fare ogni sforzo per riconquistare e tutelare le tante bellezze del nostro Paese ed essere noi stessi portatori di bellezza nel nostro mondo. Il testo è scritto in modo fluente e scorrevole, quasi giornalistico, ma da esso traspare il desiderio fortissimo e drammatico di non perdere la bellezza, individuandola sempre, nelle cose della natura, nei monumenti (esistenti o perduti) e nei volti delle persone. Ce l’abbiamo lì davanti, ma a volte viene nascosta o mimetizzata: sta a noi scoprirla, semplicemente aprendo gli occhi e “spostando i fiori sul davanzale”.
Toccanti le parole di don Marco Campedelli che ha ricordato un episodio citato da una scrittrice (Premio Nobel per la letteratura) che, a chi le faceva presente, che i documenti sono più importanti dei sentimenti, rispondeva che per lei i sentimenti sono documenti.
Infine, il pensiero sempre profondo della dott.ssa Donà dell’Ufficio Ispettivo Regionale del MIUR che ha sottolineato l’importanza del processo, come strada per arrivare a, e del lasciare il segno nel ragazzo come obiettivo dell’insegnamento (in signum), ossia nel marchio con cui vogliamo segnare la mente del ragazzo, lasciando impresso un metodo di approccio alla realtà, che va ben oltre lo studio.
I coniugi Tommasoli sono sempre per noi un esempio di lealtà, di correttezza e di dignità; ci guidano in questo percorso alla ricerca di noi stessi come genitori ed ispirano le nostre scelte, come ad es. quella del prossimo anno: si parlerà di “viaggio” inteso non come trasferimento nel minor tempo possibile da un luogo all’altro, bensì come esperienza che ci arricchisce e ci permette di arrivare a destinazione solo quando abbiamo maturato tutte le esperienze necessarie. Un viaggio come quello di Ulisse che, prima di tornare ad Itaca, matura tante esperienze nella conoscenza degli uomini e della natura. L’illustrazione fatta dalla prof.ssa Marconcini con la poesia di Constantino Kavafis intitolata Itaca, è particolarmente efficace ad identificare le nostre paure (i Lestrigoni ed i Ciclopi), le difficoltà (“nell’irato Nettuno incapperai”), ma anche l’opportunità di fare tesoro delle esperienze per arrivare maturi ai grandi appuntamenti della nostra vita (“Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada ”).
Pe riprendere le parole di don Marco Campedelli, dobbiamo pensare più alla condivisione e meno alla competizione perché questo è un percorso da fare assieme. Mi piace chiudere con l’esperienza della scuola Margherita Hack di S. Giovanni Lupatoto, dove Daniele, un ragazzo disabile, ha espresso il suo concetto di bellezza, identificandola in “una sedia a rotelle color rosso Ferrari”. Questa immagine è piaciuta al punto che tutti i suoi compagni si sono cimentati nel proprio personale concetto di bellezza: un ragazzo che è diventato scintilla di coesione, di collaborazione, di condivisione.
Portiamoci a casa questo messaggio e cominciamo il nostro “viaggio”: esattamente come il tema del prossimo anno.
Arrivederci a venerdì 29 al Teatro Alcione con il prof. Aceti ed il tema “Genitori? Si può fare”.
Per PROSPETTIVA FAMIGLIA