I PROBLEMI DELLA POSTURA CORPOREA NEL BAMBINO E NELL’ADOLESCENTE
22 novembre 2013 – Centro Civico “N. Tommasoli”
Relatori:
- dott. Renzo VIVIANI – Medico odontoiatra
- dott. Iano FREDDO – Medico odontoiatra
- Sig.ra Laura VERDOLINI – Optometrista
- Sig. Michele ZANONCELLI – Massofisioterapista
- Sig. Lorenzo STIZZOLI – Osteopata
Alla presenza di Mauro Spada, Presidente della VI^ Circoscrizione, con cui Prospettiva Famiglia ha organizzato l’evento, si è tenuta la serata dedicata ai problemi della postura; un incontro di tipo socio-sanitario, dove questi cinque bravi professionisti hanno saputo rendere edotta la platea su cause ed effetti di una postura non corretta, ma anche delle relazioni fra gli aspetti più intimamente psicologici della persona e l’adozione di una determinata postura.
Circa 120 le persone intervenute ad ascoltarli. Dopo la presentazione sempre professionale della nostra Daniela Galletta, ha aperto l’esposizione il dott. Freddo, che ci ha fatto capire come la postura sia in sostanza il miglior assetto adottabile dal nostro corpo per gestire nel modo più ergonomico possibile la forza di gravità. In sostanza, per dei soggetti umani che adottano regolarmente la posizione eretta, il modo migliore di vincere la forza di gravità, che ci attrarrebbe verso il terreno, è quello di adottare una postura corretta. Ogni altra postura comporta o un maggior sforzo o maggiori pericoli di equilibrio. A seguire, è stata la volta di Laura Verdolini, che ha esposto le problematiche di tipo visivo, facendo capire che il 75% dei segnali che il nostro cervello recepisce sono di tipo visivo, ma fra le varie abilità visiva non è vero che l’acuità (i famosi 10/10) sia la più importante. Anzi, è emerso che le maggiori disfunzioni visuali siano quelle collegate agli altri organi. Ecco allora casi di bambini che vedono e ascoltano perfettamente, ma sono in difficoltà quando le due cose vengono fatte contemporaneamente, per es. nei casi di scrittura sotto dettatura. Oppure limitazioni visive come chi ha una visuale centrale (mette a fuoco la parte centrale di un immagine) e chi ne ha una periferica. Sono stati esposti i vari casi di problematiche visive, per esempio, nel caso in cui l’occhio debba in rapida successione mettere a fuoco oggetti a distanze diverse: è il caso ad esempio dei bambini che devono leggere dalla lavagna e poi scrivere sul quaderno e sono in difficoltà nel passare da una messa a fuoco di un oggetto ad alcuni metri (la lavagna) a quella di un oggetto a qualche decimetro (il quaderno).
A seguire è stata la volta di Michele Zanoncelli, che ci ha spiegato l’importanza del movimento nella cura o prevenzione di fisiologie derivanti dall’errata postura; il movimento è vita, ci dice Zanoncelli; la stasi genera fenomeni degenerativi del fisico, da fibrosi a vere e proprie necrosi.
Lorenzo Stizzoli ha esposto i concetti dell’osteopatia, dall’etimologia del termine fino alla sua validità come intervento curativo di determinate patologie. La postura errata può essere considerata più o meno grave a seconda che rientri o meno nel range di tolleranza, ossia si discosti meno o più rispetto a quella standard. Una postura che rientra nel range di tolleranza può ancora essere corretta con semplici correzioni abitudinarie o con attività sportiva, quando invece è oltre la tolleranza, il danno assume dimensioni più gravi (cifosi, scoliosi) e a quel punto non è più possibile prevenire. Nei casi meno gravi, l’adozione di corrette pratiche sportive può aiutare ad uscire da questo tipo di problemi.
Tutti comunque si sono sforzati di fornire un concetto di salute e di malattia; la definizione di salute spazia da una semplice assenza di malattia ad un concetto invece più completo di vero e proprio benessere non solo fisico, ma anche psichico e sociale.
E’ stato apprezzato che tutti abbiano cercato di sottolineare il concetto olistico delle cure; l’intervento medico non può e non deve mai fermarsi a curare il semplice organo che manifesta un problema (con o senza dolore), ma deve riguardare una cura globale della persona, proprio perché ogni organo compone il corpo ed interagisce con tutti gli altri organi ed ha una sua funzione insostituibile, così come tutti i punti che compongono una circonferenza hanno una posizione diversa da tutti gli altri e rappresentano per ciò stesso l’inizio e la fine.
Il dott. Viviani si è soffermato sulle varie patologie dentali ed ha fatto notare, così come il dott, Freddo, che spesso l’assunzione di posture errate è il riflesso di stati d’animo particolari. Chi è particolarmente timido o ha subito violenze, difficilmente adotterà una postura eretta ed esposta, ma tenderà ad essere raccolto su sé stesso e sempre pronto alla difesa. Tante volte, intervenendo sui problemi (anche psicologici) del soggetto, si ottengono risultati sul piano fisico ed il soggetto conquista più sicurezza in sé stesso e questa sicurezza si riflette nella postura adottata.
Il pubblico ha concluso la serata con alcune domande sull’argomento, senza dimenticare gli aforismi che il dott. Viviani ha presentato (K.Gibran, M.Proust, A.Einstein). In particolare, la frase di Einstein è particolarmente adatta a questo periodo di crisi e quindi la riprendiamo in questa sede:
”Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi Paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso. La creatività nasce dall’ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E‘ nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi errori alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. Lo sbaglio delle persone e dei paesi è la pigrizia nel trovare soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E‘ nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza. Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoriamo duro! L’unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
Infine, il dott. Freddo ha fatto presente che la medicina ha fatto progressi da gigante negli ultimi decenni e le cure che un tempo erano ritenute delle stregonerie, ora sono ampiamente accettate; ciò che dobbiamo combattere è un modus vivendi (anglosassone ?) che ci fa pensare che l’uomo debba sempre essere bello, forte e sano e che non ci debbano essere le malattie; su questo presupposto, appena abbiamo un problema corriamo a prendere “la pillolina” di turno che ci fa guarire, senza pensare che quel dolore può anche andar via da solo e che quel nostro voler curare sempre e subito anche i piccoli malesseri, spesso ha notevoli controindicazioni o effetti collaterali.
E’ giusto quindi aprire la nostra mente, sia per accettare usi e terapie che a volte siamo tentati di rifiutare solo perché non conosciamo e sia per poter tornare a uno stile di vita in cui non c’è il “supermercato delle medicine”. A proposito di aprire le nostre menti, mi è capitato sotto mano un libretto di massime, in cui ci torna in aiuto ancora una volta Albert Einstein:
“La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre”.
Pensiamoci.
A presto.
Paolo
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