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“Dobbiamo avere il coraggio della Verità ed assumerci l’impegno alla Responsabilità, coltivando la Memoria e riformando le nostre coscienze attraverso una sfida sociale, culturale ed etica”. don Luigi Ciotti
Venerdì 13 ottobre 2017, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, presso l’Aula Magna dell’Ites “Aldo Pasoli” in Via dalla Corte n. 15 a Verona, nell’ambito del Progetto di Educazione alla Legalità e Cittadinanza consapevole, sarà ufficialmente inaugurato il Presidio di Libera “Giuseppe e Paolo Borsellino”, affidato il 5 giugno scorso all’impegno della Rete di oltre 40 scuole “Scuola e Territorio: Educare Insieme”, coordinate dalla docente Daniela Galletta, ed alla disponibilità dell’Associazione Prospettiva Famiglia. Le due realtà organizzano servizi formativi gratuiti per genitori, docenti e studenti. Informare per conoscere. Conoscere per capire. Fra i temi, anche le legalità.
Alla presenza delle Istituzioni, del Dirigente dell’Ufficio per l’Ambito Territoriale VII – Verona
Stefano Quaglia, del Dirigente Scolastico dell’Istituto Copernico-Pasoli Sandro Turri, del Presidente dell’Associazione Prospettiva Famiglia Paolo Stefano, del Referente del Presidio di Libera Claudio Ferrari, della referente la Rete di Scuole Daniela Galletta, dei docenti e degli studenti in rappresentanza della Rete, l’ispiratore e fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, avvierà un percorso di formazione con i giovani presenti, i cui frutti, insieme alle loro riflessioni, raccoglierà in aprile (2018) quando tornerà a Verona.
Don Luigi Ciotti, sacerdote originario di Pieve di Cadore, è l’ispiratore e fondatore del “Gruppo Abele”, una realtà che da 50 anni aiuta i giovani ad uscire dalle dipendenze, e fondatore e presidente dell’Associazione contro i soprusi delle mafie “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.
Non è vero che Verona e il Nordest sono immuni dalla criminalità organizzata. C’è anche qui, ma si vede meno. Don Ciotti lo ha ripetuto più volte: «La penetrazione delle mafie al nord nasce da un vuoto etico, da una povertà non tanto materiale ma morale. Troppo a lungo si è pensato alle mafie come a una realtà solo di certe regioni e a fenomeni strettamente criminali, senza vedere che la loro forza è soprattutto al di fuori di esse, vale a dire nel bacino di connivenze e complicità, nell’indifferenza e nella presunzione che quello del crimine organizzato sia un problema degli altri». E aggiunge: «Le mafie hanno sempre mirato a infiltrare l’economia e condizionare la politica. Lo hanno fatto in passato e continuano a farlo con nuovi strumenti e maggiore capacità di penetrazione, approfittando di un tessuto sociale oggi molto fragile e disgregato. Hanno trovato terreno fertile nell’individualismo irresponsabile, nella povertà delle relazioni e dei legami sociali, nella riduzione del lavoro a merce, nella perdita di coscienza civica e di senso del bene comune, nelle leggi fatte non a tutela di tutti ma per garantire il privilegio di pochi».
Non è infatti un caso che Verona sia la seconda città del Veneto per numero di beni immobili confiscati a mafia, camorra e ‘ndrangheta. Una di queste aree, a Erbè, è oggi sede di una base scout. Senza dimenticare le 12 interdittive antimafia firmate dal Prefetto di Verona Salvatore Mulas in due anni (ovvero da quando è arrivato a Verona).
In attesa dell’incontro di domani lasciamo in lettura l’augurio lanciato da don Ciotti il 10 maggio 2014 al Congresso Nazionale di Slow Food Italia:
“Vi auguro di essere eretici.
Eresia viene dal greco e vuol dire scelta. Eretico è la persona che sceglie e, in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.
E allora io ve lo auguro di cuore questo coraggio dell’eresia. Vi auguro l’eresia dei fatti prima che delle parole, l’eresia che sta nell’etica prima che nei discorsi.
Vi auguro l’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità e dell’impegno.
Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri. Chi impegna la propria libertà per chi ancora libero non è.
Eretico è chi non si accontenta dei saperi di seconda mano, chi studia, chi approfondisce, chi si mette in gioco in quello che fa.
Eretico è chi si ribella al sonno delle coscienze, chi non si rassegna alle ingiustizie. Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.
Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza.
Chi crede che solo nel noi, l’io possa trovare una realizzazione.
Eretico è chi ha il coraggio di avere più coraggio.” Luigi Ciotti
Alberto Speciale