Mercoledì 30 novembre 2017 presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli a Milano si è svolto il convegno “UGUAGLIANZA E LIBERTÀ” per gli studenti delle scuole superiori d’Italia in collegamento streaming con 115 cinema sparsi sul territorio nazionale.
Ha guidato la riflessione il dott. Gherardo Colombo (Associazione “Sulle regole”) con il supporto di Pif. E’ intervenuto inoltre il dott. Sergio Rizzo vice direttore di “La Repubblica”.
Alcuni studenti degli istituti superiori veronesi hanno partecipato all’iniziativa. Ecco un breve resoconto dell’esperienza vissuta.
Uno degli obbiettivi dell’Associazione “Sulle regole” è far capire l’importanza di insegnare educazione civica nelle scuole, e poiché non sempre è possibile, è stata fondata la “Scuola di Cittadinanza Europea”, con lo scopo di sensibilizzare gli studenti e responsabilizzarli.
E’ necessario comprendere il concetto di libertà prima di confrontarla con l’uguaglianza. È importante valutare se le due parole sono in sintonia o in conflitto. Difficile dare una risposta immediata, ma è certo che non è possibile essere tutti contemporaneamente liberi allo stesso modo. Sapere è fondamentale per avere libertà: conoscendo le alternative si ha più possibilità di scelta. La libertà ha come presupposto la conoscenza. Anche le regole hanno un loro ruolo nella libertà. Esse sono spesso associate alla punizione che si riceve una volta trasgredite; quando in realtà proprio partendo dalle regole è possibile ampliare la concezione di libertà. Invece le regole servono a esercitare la libertà. Libertà molto spesso è fare quello che si deve e non quello che si vuole.
Altro concetto che spesso viene confuso è la coerenza, scambiata per affidabilità: infatti, non sempre essere liberi equivale a essere coerenti. E coerenza non significa necessariamente essere affidabili. Anche la felicità nel corso del tempo è cambiata nella sua concezione e nel suo rapporto con libertà e uguaglianza. Infatti sempre più spesso si cerca esclusivamente il proprio interesse e si ignora quello altrui, non valutando le disuguaglianze che potrebbero sorgere.
Altra tematica trattata è stata l’importanza delle scelte. Attraverso l’esempio della macchina senza guidatore, Gherardo Colombo afferma che le auto non vanno ancora senza guidatore a causa di un problema etico, non tecnico, proprio sul concetto di scelta: ad
esempio nel caso in cui un pedone compaia all’improvviso in mezzo alla strada, “è più importante salvare il pedone o chi sta in macchina?”.
Il relatore pone, poi, altri tre esempi particolarmente significativi. Nel primo un vagone guasto scende da una montagna ad altissima velocità, alla fine del monte c’è un bivio: se il vagone continua per la sua traiettoria, ucciderà cinque operai che stanno lavorando su quel binario, mentre se viene tirata la leva, il treno andrà dalla parte opposta uccidendo una sola persona. “Quale scelta è più giusto compiere? Sacrificare una sola persona, per salvarne di più? Ma se quella persona è vostro padre, la capacità di giudizio sarà condizionata dal legame affettivo. Libertà e relazioni affettive: come si conciliano due aspetti così contraddittori?”.
Nel secondo esempio, c’è sempre il treno che va ad altissima velocità: se continua la sua corsa ucciderà certamente gli operai, ma sul ponte c’è un uomo talmente grasso che se cadesse sarebbe in grado di fermare il treno. “Sareste in grado di dargli una spinta per salvare gli altri?”. Nell’ultimo caso, infine, c’è un grande chirurgo che ha bisogno di alcuni organi per salvare cinque persone; nel suo studio si presenta un giovane ragazzo per fare dei controlli. Lui sta benissimo e nessuno sa che si trova in quell’ospedale. “Uccidereste il singolo per assicurare la vita a cinque persone?” Questi esempi permettono di riflettere su quanto le nostre scelte influenzino la nostra libertà e quella degli altri. Le decisioni prese sono spesso condizionate dal rapporto affettivo che si ha con chi ci circonda.
La parola “libertà”, nella sua etimologia, trae origine dalla parola latina ”Libertas” (greco ἐλευθερία “eleutheria”) entrambe derivanti da una comune radice che si riconduce al
concetto di ”appartenenza”: è necessario appartenere ad un contesto sociale per poter esercitare la propria libertà secondo certi parametri. Infatti se ci si trovasse su un’isola deserta, non si potrebbe esercitare la propria libertà, dato che non si avrebbe la possibilità di fare niente.
Quando si parla di uguaglianza si intende pari diritti e opportunità per ciascun individuo, in modo che le differenze non interferiscano sul trattamento. La costituzione stessa afferma che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzioni (di religione, opinioni politiche, …). Siamo quindi uguali, ma non identici. L’uguaglianza sta nelle condizioni. Per questo è fondamentale riconoscere la libertà e la dignità altrui tanto quanto la propria. Ciò non significa che siamo tutti uguali e dobbiamo essere trattati allo stesso modo, ma, al contrario, ognuno di noi deve essere trattato secondo le proprie condizioni fisiche e sociali, affinché tutti possano godere degli stessi diritti: avere quindi la libertà di esprimersi, senza venir meno al rispetto della dignità altrui. È inoltre importante fare la propria parte e prendersi le proprie responsabilità: fare quello che si dice che gli altri dovrebbero fare, perché ognuno di noi ha la responsabilità di ciò che accade.
Ho apprezzato molto l’incontro che ho trovato interessante e stimolante. Sono stati proposti tantissimi spunti che mi hanno portato a riflettere su diversi temi, molti dei quali non avevo mai preso in considerazione. È stata un’esperienza diversa dal solito e che ha arricchito il mio bagaglio di conoscenze. Sono felice di aver potuto parteciparvi.
Gloria Kaszyczky (4H)