AUDITORIUM DELLA GRAN GUARDIA 30 GENNAIO 2018, ORE 9.00
LA RETE ‘‘SCUOLA E TERRITORIO: EDUCARE INSIEME’’, IN COLLABORAZIONE CON
L’I.I.S.S. COPERNICO-PASOLI E L’ASSOCIAZIONE PROSPETTIVA FAMIGLIA, IN OCCASIONE DELLA
GIORNATA DELLA MEMORIA, PROPONE UN MOMENTO DI RIFLESSIONE RIVOLTO AGLI STUDENTI DELLA RETE:
INNOCENTI
Storie di donne e di uomini giusti
Nessun giusto si allontana del tutto Ognuno dimora nella memoria che coltiviamo
In occasione delle celebrazioni per la giornata della Memoria, oggi, martedì 30 gennaio, presso il Palazzo della Gran Guardia , alla presenza di quasi settecento stu- denti appartenenti agli Istituti Liceo Marie Curie di Garda, Istituto Sacra Famiglia, Istituto agli Angeli, Liceo Copernico, Istituto Fermi, Liceo Messedaglia, Liceo Monta- nari, Istituto Giorgi, Istituto Sanmicheli, Istituto Cangrande, Ic Zevio, Ic 17 Montorio, del Dirigente della Scuola Capofila di Rete Copernico-Pasoli Prof. Sandro Turri, del Presidente di Prospettiva Famiglia Dott. Paolo Stefano, dell’Assessore alla Cultura, Politiche Giovanili e Pari Opportunità Avv. Francesca Briani e del Direttore della Scuola di Polizia di Peschiera, Dott. Gianpaolo Trevisi, la Rete ‘Scuola e Territorio: Educare insieme’ , in collaborazione con l’Associazione Prospettiva Famiglia, ha proposto il recital ‘Gli Innocenti’, evento che si inserisce in un lungo e articolato percorso educativo-formativo.
Il lavoro, nato dalla collaborazione di alcuni insegnanti e studenti dell’Istituto Coper- nico-Pasoli, del Liceo Fracastoro e del Guarino Veronese, coordinati dal prof. Paolo Tricarico, si è posto come obiettivo la realizzazione di una significativa e autonoma produzione culturale all’interno della scuola pubblica, fuori dagli schemi della tradi- zionale lezione scolastica. La volontà è stata quella di suscitare un’emozione divenu- ta cornice alla riflessione storica. Lo spettacolo è stato incentrato sul problema drammatico dei bambini colpiti dalla tragedia della Shoah. Il tema principale è stato proprio l’innocenza tradita e calpestata, e accanto al problema ancora attuale del- l’infanzia negata è comparsa, come possibile luce di speranza, di riscatto e di libera- zione, la possibilità di trovare una risposta nel mondo dell’arte e della poesia, intese come possibili ancore di salvezza per l’uomo di ieri e di oggi.
Sono state raccontate le storie di quattro personaggi reali: Samuel Bak, pittore; Charlotte Salomon, pittrice, morta incinta ad Auschwitz, Ilse Weber, poetessa e mu- sicista ed infermiera nel campo di Terezin, Janus Korczak, dottore, pedagogo e scrit- tore, direttore della casa dell’orfano nel ghetto di Varsavia. Sempre per tentare di collegare il passato al presente, una particolare attenzione è stata dedicata al dramma dei bambini nei campi profughi e soprattutto alla realtà crudele di quelli in Africa e in Bangladesh.
Il recital è stato arricchito di testi originali, di poesie, di testimonianze e di lettere storiche scritte durante il dramma della seconda guerra mondiale e della Shoah, reci- tati da Massimo Totola, Cristina Patuzzo, Alberta Zangiacomi, Daniele Mainente e dal- la piccola Giulia Sirdone. Inoltre lo spettacolo è stato accompagnato da musiche e canzoni dal vivo eseguite da Luca Crispino, Pierre Todorovitch, Roberto Zantedeschi. Voci di Lavinia Ferro e Francesca Zenati. Il ricco e suggestivo apparato iconografico
è stato arricchito dalla realizzazione in tempo reale di un’opera pittorica originale da parte di Andrea Masotto.
Lo spettacolo è riuscito a suscitare negli studenti presenti e negli insegnanti momen- ti di profonda commozione e di intensa partecipazione emotiva.
L’iniziativa, realizzata con il contributo di: Comune di Verona, Azienda Agsm spa, Fondazione Cattolica Assicurazioni, Banco BPM, Assiteca e Natura sì, ha visto in fase conclusiva gli interventi profondi e coinvolgenti dell’Assessore Briani, già presidente del Comitato di Verona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che oltre a ricordare gli avvenimenti legati alla giornata della memoria, ha fatto riferi- menti all’esodo istriano e al dramma delle Foibe, mentre il dott. Trevisi ha posto l’accento sull’importanza di un atteggiamento privo di pregiudizi, attento all’apertu- ra e all’accoglienza dell’altro.