Serata evento
1968-2018: NOI CHE 50 ANNI FA …
Marco Pasetto e Mario Merra
9 marzo 2018 – Teatro Alcione
Marco Pasetto e Mario Merra a dirigere:
- MODELLI UNICI _ Coro dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Verona
- LA BUONA NOVELLA – Coro della Parrocchia di S.Croce
- PERCORSI D’AUTORE – Band di professionisti di grande livello
Serata delle grandi occasioni al Teatro Alcione con la sala piena in ogni ordine di posti e peccato davvero per chi non ha potuto partecipare ad un happening in cui la musica l’ha fatta da maestra, coinvolgendo tutti e soprattutto coloro che, avendo i capelli bianchi come me, non hanno potuto fare a meno di ritornare col pensiero agli anni in cui le passioni politiche e amorose infuocavano i cuori e le menti. Anni pieni di eccitazione per un mondo in pieno cambiamento, ma che proprio per questo faceva i grandi errori di chi sta crescendo e cerca la propria strada, ma anche il mondo in cui si sognava il proprio avvenire e si vivevano le attività (la politica, lo sport, la scuola, ,…) con una passione oggi forse – nel bene e nel male – un po’ sopita. L’altro e più importante motivo della serata era quello di ringraziare tutte le donne che lottano ogni giorno nella loro vita, da single, da mamme, da mogli, da operaie, da professioniste, da amiche, da nonne, da figlie e che – difficile darsi una spiegazione – devono lottare più dei compagni maschi per arrivare allo stesso obiettivo. A tutte loro il nostro grazie per le loro capacità intellettive, per la loro forza, per la loro caparbietà e per la loro dolcezza.
Ad aprire la serata il nostro parroco don Gianluca che ha accolto il nostro invito ed ha presenziato ad una serata così bella e così allegra; il coronamento di mesi di preparazione e di prove da parte di voci, bassisti, batteristi e pianisti per arrivare alla serata evento di oggi. Un modo per suggellare il mezzo secolo da quell’anno così particolare come il 1968, l’anno delle prime manifestazioni studentesche (la scuola, ricordiamolo, è sempre la prima a dare i segnali del cambiamento in atto), l’anno dei tafferugli con la “Celere”, l’anno del “6 politico”, l’anno in cui ci si schierava per Almirante o Berlinguer, l’anno in cui – come dice Ernesto Galli della Loggia – si rompeva qualcosa nella tradizionale famiglia precedente, imbevuta di cattolicesimo per passare a qualcosa che rompeva con gli schemi e con le regole, valse fino ad allora.
Dopo i saluti del parroco, la parola è passata a due istrioni, due persone straordinarie come Marco Pasetto e Mario Merra, che ci hanno condotto per mano come un giovane Virgilio nella musica di quegli anni: da Bob Dylan ai Dik Dik, da Fabrizio De Andrè agli Intillimani, dai Beatles ai Pink Floyd. Canzoni che ci hanno riportato ai nostri anni della giovinezza, alle feste nei garage degli amici, alla “berna” di scuola per andare al bar a discutere di politica o ad ammirare i fortunati che si erano comprati il motorino o addirittura la moto.
Bravissimi tutti gli artisti presenti, con un Marco Pasetto semplicemente strepitoso ai fiati e con un Mario Merra ad interpretare da par suo le canzoni di questi grandissimi cantautori o rock band e ad ammaliare il pubblico, tenendo il palco da cantante consumato.
Su uno di questi “lenti” oggi, con grande rammarico, non più di moda, il buon Mauro Spada ha invitato a ballare le signore di Prospettiva Famiglia con l’abilità di un autentico tombeur de femmes.
Apoteosi sulla canzone Jesahel (Delirium – 1972), un brano che ha coinvolto tuti, con tutto il teatro in piedi a cantare e battere le mani, guidati dal mitico Merra.
Tutti gli artisti sono stati davvero all’altezza e preferisco non citarli per non rischiare di dimenticarne qualcuno; sicuramente, chi ha partecipato alla serata, si è divertito ed ha potuto vivere con noi per un paio d’ore l’atmosfera di 50 anni fa; il periodo dei conflitti, ma anche delle pacificazioni, il periodo degli scontri, ma anche degli incontri, sicuramente un periodo pieno di sorprese e in pieno cambiamento, con la società italiana che usciva dai canoni della civiltà contadina fuoriuscita dalla guerra per avviare un processo di urbanizzazione e di industrializzazione che va sotto il nome di “miracolo economico italiano”.
Da non dimenticare, infine, la performance della classe quinta dell’Istituto A. Pasoli, che ha cantato l’inno dei Pink Floyd (Another brick in the wall), insieme alla prof.ssa Galletta che si è cimentata con loro in questa riuscita esibizione.
A chiudere la Premiata Forneria Marconi, più nota come PFM con il pezzo “Quattro gocce di rugiada intorno a me” e un altro pezzo sconvolgente del gruppo The Animals (La casa del sole – The house of rising sun).
E’ la terza edizione di questo concerto e finora è stato un continuo crescendo; serate che – grazie all’impegno di tempo e denaro di questi professionisti – vengono fornite gratuitamente alla comunità e che speriamo di poter far diventare un appuntamento fisso della nostra stagione.
Un caloroso grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questa coinvolgente kermesse musicale, che come detto, voleva essere anche uno spinto per ripensare un’epoca che abbiamo vissuto da giovani, grazie a canzoni pregne di significato perché, per dirla alla Edoardo Bennato, non “sono solo canzonette”.
A presto.
Per PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO