L’ANNIVERSARIO. A cinquant’anni dalla legge sulle scuole materne
L’infanzia decisiva sul benessere dei futuri adulti
Di Chiara Bazzanella
L’esperta Donà: «La sinergia con i genitori resta fondamentale perché al centro vi siano solo i bimbi» In Veneto le paritarie sono il 67 per cento del totale
Scuole materne fucine di generazioni alfabetizzate e sane, in grado di incrementare il prodotto interno lordo della comunità in cui vivono.È nella fascia tra gli zero e i 6 anni che si scommette sul benessere delle future generazioni. E se l’iscrizione ai nidi si aggira sul 30 per cento , le scuole dell’infanzia, pur non essendo dell’obbligo, accolgono ormai il 90 dei bambini tra i tre e i sei anni.Ieri, in occasione dei 50 anni dalla legge del 18 marzo del 1968 che ha riconosciuto formalmente la scuola materna, una settantina di insegnanti delle scuole statali, paritarie e comunali del territorio si sono date appuntamento al Pasoli per confrontarsi sull’importanza di un dialogo tra la scuola e la famiglia. Il seminario di aggiornamento è stato promosso dalle Rete «Scuola e Territorio: educare insieme» con l’associazione Prospettiva Famiglia, l’Ufficio scolastico provinciale e l’assessorato all’istruzione del Comune di Verona.«Il Ministero ha invitato gli uffici scolastici a svolgere iniziative per riflettere sul valore delle scuole dell’infanzia come periodo di formazione», spiega Laura Donà, dirigente tecnico Usr per il Veneto. «La scuola dell’infanzia è relativamente recente ed è più che mai importante dialogare con i genitori perché si lavori nella stessa direzione, quella che mette al centro il bambino chiedendosi cosa sia indispensabile per la sua crescita».In Veneto le scuole paritarie e comunali sono il 67 per cento, e le rimanenti sono statali. A livello nazionale il dato è invece invertito. L’incontro promosso dalla Rete punta a uno scambio e un confronto tra i vari docenti.Se il ricercatore dell’Università di Verona, Claudio Girelli, evidenzia quanto sia fondamentale che i genitori superino una visione individualistica, che non aiuta a creare comunità, alcune scuole di Verona e provincia vantano esperienze d’eccellenza nella direzione di un’alleanza tra scuole e famiglie, grazie al coinvolgimento diretto dei genitori. Protagonisti di letture animate o coinvolti in laboratori didattici per comprendere i percorsi educativi riservati ai loro figli, mamme e papà rafforzano un sodalizio con i docenti. Tecniche che si rivelano ancora più fondamentali e proficue in classi con un elevato numero di bambini provenienti da differenti nazioni. «Pur essendo un periodo di sviluppo nel percorso di vita di ogni persona, la scuola dell’infanzia è considerata un valore solo dalla metà del ‘900», conclude Donà. «Prima si parlava di sale di custodia, luoghi di assistenza per le famiglie, poi di asili veri e propri, e si è sviluppato il concetto del gioco come strumento educativo. È fondamentale la sinergia con i genitori perché al centro vi siano solo i bambini».