TEATRO E SOCIETÀ. L’attore Ture Magro protagonista di «Uno Strappo»
«Una storia veronese valida in tante realtà»
P.M.
Chiara Stella di «Radici dei Diritti»: «L’assenza di rispetto dell’altro è figlia del non sapere»
C’è un verbo che ricorre: «servire». Maria e Luca Tommasoli lo usano a fatica, perché la perdita di un figlio serve di fatto solo a devastare. Ma le iniziative promosse dalla famiglia lungo un decennio, dalle borse di studio agli incontri pubblici, «sono serviti». «A capire che ci sono tantissimi giovani ricchi di energie positive», dice la mamma di Nicola, «e sono quelli che non “fanno notizia”». «Dotati», aggiunge il padre, «di preparazione e creatività. Sono più avanti di noi quand’eravamo ragazzi come loro».Probabilmente servirà anche l’incontro al Polo Zanotto, promosso dal gruppo «Radici dei Diritti» dell’ateneo, dall’associazione «Prospettiva Famiglia» e dalla rete «Scuola e Territorio» in collaborazione con la famiglia Tommasoli. «Credo sia giusto fare ascoltare quanto più possibile nelle scuole questa storia, che io non conoscevo», confessa l’attore e regista Ture Magro, «fino a quando non è divenuta “Uno Strappo” e ho capito che non avrei mai potuto leggerla ma che dovevo mandarla a memoria: l’ho fatto con in braccio mia figlia… sono papà da un mese. E mi sono chiesto cosa sarebbe se tra 29 anni dovesse toccarle di incontrare per strada cinque ragazzi con la testa piena di idee che non includono la presenza dell'”altro”».«È necessario educare all’etica della responsabilità, quella che deriva da ogni nostro gesto, alla relazione e al rispetto di sé e degli altri. E l’azione degli insegnanti è fondamentale per costruire quell’orizzonte di pace di cui tutti abbiamo bisogno», osserva Daniela Galletta, coordinatrice di «Prospettiva Famiglia» e rete «Scuola e Territorio». L’«omicidio Tommasoli», osserva ancora Ture Magro, «nonostante il forte senso di appartenenza racchiuso nella parola veronese “butei”, che esiste in altre declinazioni dialettali, si rivela una storia adattabile a tanti altri luoghi». «Il mancato rispetto», aggiunge Chiara Stella, del gruppo «Radici dei Diritti», «è figlio del non sapere, la matrice di fatti storici che la nostra Europa non deve più vedere ripetersi». «Va generata la memoria di ciò che ha colpito noi e la parte civile della nostra città», è il messaggio di Luca Tommasoli. Messaggio che Chiara Stella affida a una citazione da Tucidide, storico e filosofo greco: «Il male non è soltanto di chi lo fa: è anche di chi, potendo impedire che lo si faccia, non lo impedisce». La sintesi del concetto di senso civico.