Ciclo di eventi “Per non dimenticare Nicola”
Quali antidoti alla violenza? Educare alla responsabilità
Pierpaolo ROMANI
8 maggio 2018 – Centro civico “N. Tommasoli”
Relatore: Pierpaolo ROMANI, giornalista, scrittore e coordinatore nazionale di Avviso Pubblico
Sarà che ormai siamo in maggio, sarà che vi erano altri due incontri concomitanti in altri quartieri della città, sarà che “impegnarsi civilmente e socialmente” non è mai facile, sta di fatto che stasera al Centro civico “N.Tommasoli” non eravamo in tanti ad ascoltare un bravissimo Pierpaolo Romani nella sua scientifica elencazione dei casi di malcostume in Italia e delle piccole e grandi strategie che possiamo attuare per curare questo male orami endemico.
La serata si è aperta con i saluti dell’ass. Francesca Briani, la quale ha precisato che la violenza va sempre rifiutata, qualunque colore assuma e da qualunque parti arrivi ed ha ricordato il grande lavoro svolto in questi anni dai coniugi Tommasoli per ricordare quella triste notte di 10 anni fa e per aprire un dialogo con la città, fatto di eventi, di incontri e di spettacoli; nel solo mese di maggio 2018, si contano ben 12 eventi.
E’ stata poi la volta del giornalista Pierpaolo Romani. Innanzitutto, il nostro relatore ha ringraziato i coniugi Tommasoli per l’esempio di umanità, di civiltà e di rettitudine che hanno saputo dare e dànno quotidianamente ai propri concittadini, con una condotta sempre aperta al dialogo, con un rispetto e una tolleranza per l’altro che dovremmo tutti prendere ad esempio ed infine con una capacità straordinaria di trasformare – come ha detto Romani – la tragedia che hanno vissuto in un atto d’amore verso la collettività e verso le prossime generazioni a cui stanno dando la prova vivente che solo il dialogo, il confronto e l’apertura verso l’altro possono combattere la violenza. Attivare questi comportamenti, preoccuparsi “che quanto successo non abbia a ripetersi” è un segno di grande rispetto per gli altri e di grande civiltà.
Pierpaolo Romani ha poi proseguito parlando del reato di corruzione che affligge la nostra società ed ha voluto sottolineare che ammettere che vi sono infiltrazioni mafiose in provincia di Verona non va interpretato come un mettere in cattiva luce la città e la sua provincia, bensì riconoscere che c’è un problema e che tale problema va affrontato con competenza, con coraggio e con costanza, senza mai dimenticarsi di una maggioranza della popolazione e della società assolutamente irreprensibile e meritevole di lode.
Che dall’inizio del 2018 si sia arrivati a 17 Comuni d’Italia sciolti per infiltrazione mafiosa equivale a riconoscere, come ebbe a dire lo stesso Romani in un’intervista dell’autunno 2017, che “le api vanno dove c’è il miele” e che quindi è nei territori più fiorenti e ricchi che le mafie si insediano proprio perché c’è ricchezza da succhiare, sottraendola al benessere collettivo e facendola proprio sotto l’incipit che più ricchezze si accumulano e più si accresce il proprio potere. Romani ha ricordato che in provincia di Verona siamo alla tredicesima interdittiva, ossia i provvedimenti che il Prefetto adotta per confiscare i beni di aziende ed esercizi, che operano con denaro proveniente da affari illeciti delle cosche e che viene poi “lavato” tramite queste attività che fungono da paravento.
Si è poi spaziato fra le varie forme di violenza che, secondo Romani, sono sempre il segno di una contrapposizione alla comunità, intesa come gruppo coeso e cooperante; la violenza, perciò, è la manifestazione di una parte che esiste in ognuno di noi, ma che alcuni non sanno gestire o controllare.
La violenza ha radici lontane e si manifesta in vari modi: nelle parole (vedi alterchi fra automobilisti o i tifosi allo stadio (“ma, supporters non vuol dire che sostengono la squadra anche quando va male?), dal comportamento di certi alunni a scuola, sia nei confronti dei compagni che nei confronti dell’insegnante per arrivare alle forme di violenza più efferata come il femminicidio.
Gli antidoti che Romani suggerisce sono la cultura (ricordate Galimberti?) ed il rispetto per le regole e per l’altro. Rispettare le regole vuol dire garantire di vivere bene se stessi e gli altri. Combattere la mentalità mafiosa del do ut des ed esaltare invece il principio della responsabilità, intesa come attenzione al rispetto delle regole e garanzia che ci si interroga sul fatto di aver rispettato le indicazioni in ambito Finanza.
Fra i prossimi appuntamenti che hanno l’obiettivo di ricordare Nicola nel corrente mese di maggio, vi sono:
- 13 maggio ore 17:00 presso la chiesa di S.Nicolò, presentazione del libro “Il bisogno di pensare” di Vito Mancuso;
- 16 maggio ore 20:30, presso il Teatro comunale di Cadidavid va in scena lo spettacolo “ Caino”;
- 21 maggio ore 20:30 in via S. Zeno in Monte con lo spettacolo “La banalità del male – L’onda”;
- 29 maggio ore 18:00 press la Libreria Feltrinelli presentazione del libro “Nazitalia” alla presenza dell’autore Berizzi.
Un grazie infinito ai coniugi Tommasoli, sempre carini e con una disponibilità enorme, e a Pierpaolo Romani che ha cercato di darci anche la sua esperienza umana.
Per PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO
Ascolta qui l’audio dell’incontro