L’INCONTRO. Venerdì a Montorio l’iniziativa promossa da Prospettiva Famiglia. Interverrà anche il gesuita Bertagna
Studenti in carcere con Agnese Moro
La figlia dello statista ucciso dalle Br dialogherà con un ex terrorista. Neri: «Momento di crescita»
Due facce della stessa medaglia, questa volta una accanto all’altra. Agnese Moro, figlia dello statista rapito e ucciso il 9 maggio 1978 dalla Brigate Rosse, e l’ex terrorista Andrea Coi si incontrano al carcere di Montorio per parlare agli studenti.L’appuntamento, previsto per venerdì, è rivolto a una cinquantina di allievi della scuola per adulti della Casa Circondariale di Verona e ad altrettanti giovani degli istituti Dal Cero, Copernico e Pasoli, che si stanno preparando alla maturità. In cattedra, assieme a quelli che sono stati una delle vittime e uno dei responsabili degli «anni di piombo», anche il gesuita Guido Bertagna. L’occasione è la presentazione del «Libro dell’Incontro» scritto proprio da padre Bertagna, insieme al criminologo Adolfo Ceretti e alla giurista Claudia Mazzucato. Si tratta di tre protagonisti del dialogo e del confronto tra vittime, familiari e responsabili della lotta armata.L’incontro di venerdì è organizzato da Prospettiva Famiglia, nell’ambito del progetto di educazione alla legalità e cittadinanza consapevole ed attiva, insieme alla rete “Scuola e territorio: educare insieme”.«Le vite delle persone scorrono su binari diversi, a volte si incrociano in modo drammatico, come successe 40 anni fa con il caso Moro, in altri casi invece in maniera positiva, come accadrà venerdì in carcere», commenta l’assessore alla Trasparenza Edi Maria Neri. E aggiunge: «Vedere assieme studenti e detenuti, così come vittime e colpevoli di un drammatico periodo della storia italiana, sarà un’occasione di crescita per tutti». Alla presentazione dell’iniziativa, oltre all’assessore Neri, hanno partecipato la referente di Prospettiva Famiglia Daniela Galletta, la direttrice della Casa Circondariale di Montorio Maria Grazia Bregoli e i dirigenti scolastici Nicoletta Morbioli e Sandro Turri.«Sarà un esempio straordinario di incontro», sottolinea Bregoli, «favorito dalla volontà di far scuola dentro e fuori il carcere. L’iniziativa, infatti, è rivolta a detenuti-studenti, così come a studenti-non detenuti e ringrazio gli organizzatori per aver voluto che la sede di questo appuntamento fosse proprio la Casa Circondariale».