L’IMPEGNO DEGLI STUDENTI. Un percorso di educazione alla legalità
Pasoli a Palermo sui luoghi di Falcone e Borsellino
Per il viaggio di istruzione, «la gita» come lo chiamano i liceali, sono diverse le mete gettonate, all’estero o in Italia. Nessuno studente veronese aveva però mai scelto i luoghi della legalità. I primi sono i ragazzi del Pasoli, istituto di Borgo Venezia, ospiti nei giorni scorsi a Torino del Gruppo Abele, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, ispiratore anche di Libera, associazione contro le mafie. E da lunedì 24 marzo fino al 28, tre classi quarte del Pasoli voleranno invece a Palermo, sempre in collaborazione con Libera, per visitare la Fondazione Giovanni Falcone e i luoghi della Memoria, come Capaci e via D’Amelio.
E se ieri s’è celebrata la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime delle mafie, gli studenti del Pasoli da anni sono impegnati in un percorso di educazione alla legalità. «Questi viaggi sono una sorta di coronamento», conferma Daniela Galletta, docente dell’istituto e referente della Scuola per genitori di Prospettiva famiglia, associazione organizzatrice di molti incontri. «I ragazzi hanno ascoltato le parole di Maria Falcone, del giudice Giuseppe Ayala, di Gherardo Colombo. Dopo tante parole e dibattiti era però giusto fare qualcosa di più concreto, come andare di persona a visitare i luoghi delle stragi di mafia, o i laboratori del Gruppo Abele».
A Torino sono andate, in questa settimana, due classi terze. «E i primi racconti dei ragazzi sono entusiastici», dice la professoressa. «La nostra scuola è capofila quest’anno, ma dal prossimo potranno ripetere l’esperienza tutte le scuole della rete di Prospettiva famiglia, comprese le medie». Il viaggio a Palermo prevede come mete non solo i luoghi dove la mafia uccise Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma anche Peppino Impastato, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e altre vittime di Cosa Nostra. «Ma vedranno anche come beni confiscati alla mafia possano essere restituiti alla cittadinanza», dice Galletta, «questo viaggio è frutto di un lungo percorso che ha preparato i ragazzi. Ora li vedo più consapevoli, più rispettosi degli altri e delle regole. La lotta alle mafie e all’illegalità parte dall’educazione dei giovani».E.INN.