Il Liceo Fracastoro e l’Istituto Tecnico Marco Polo
incontrano Don Antonio Coluccia
La lotta alla mafia è un argomento talmente importante e attuale che non si dovrebbe mai smettere di parlarne.
E’ per questo che presso l’Aula Magna del liceo Fracastoro, con la partecipazione di alcune classi del Marco Polo, mercoledì 13 febbraio 2019, si è tenuta un’assemblea che ha visto protagonista don Antonio Coluccia, sacerdote impegnato attivamente nella lotta contro la mafia.
Egli, però, non è stato l’unico relatore ad essere intervenuto nel corso dell’assemblea. Assieme a lui vi erano, infatti, Don Lorenzo Zocca, parroco di Verona insignito di un’importante onorificenza da parte del Presidente della Repubblica per aver assistito i deboli e gli anziani in difficoltà del quartiere Saval, nel comune di Verona, e il professore Antonino La Russa.
Dopo il discorso iniziale del nostro preside, prof. Luigi Franco, Don Zocca e il prof. La Russa sono intervenuti per introdurre l’argomento principale dell’assemblea e quindi ciò di cui ci avrebbe successivamente parlato Don Coluccia: l’assistenza ai più deboli ma soprattutto la lotta alla mafia.
Egli, al momento del suo intervento, ha subito dato prova delle sue doti oratorie presentando se stesso e la sua attività con un entusiasmo ed un’energia tale da aver intrattenuto i presenti per l’intera durata del suo discorso,
L’aggettivo che meglio lo descrive è “determinato”. La sua determinazione in quello che fa è infatti ciò che gli permette di proseguire nella sua opera e di superare, tra le altre cose, anche la paura della morte.
E’ il fondatore dell’Opera Don Giustino, una casa di accoglienza in una villa confiscata alla mafia in cui, grazie all’aiuto di psicologi, volontari ed educatori, aiuta persone in difficoltà, come i tossicodipendenti.
Questo suo impegno nell’aiuto del prossimo tramite l’utilizzo di beni appartenuti alla mafia e la sua dichiarata avversità nei confronti della stessa lo hanno portato, nel corso del tempo, a ricevere diverse minacce e a subire addirittura una tentata aggressione uscendo da una chiesa, determinando la decisione del prefetto di affidargli una pattuglia di vigilanza in sua protezione.
Nella parte finale dell’incontro si è tenuto un dibattito in cui noi studenti abbiamo avuto occasione di porre domande e presentare riflessioni ai tre interlocutori in modo da risolvere alcuni dubbi, soddisfare la nostra curiosità e portare l’assemblea da un piano puramente formale ad un’occasione di vera partecipazione attiva.
mettendo in luce quella che è una dote necessaria per un
uomo che opera nel suo ambito: la capacità di far arrivare le sue parole ai giovani.
L’esperienza è stata complessivamente molto positiva, densa di spunti di riflessione su un
argomento, come già detto, di grande importanza e attualità.
Purtroppo però, a causa delle tempistiche, non si è potuto dare molto spazio alle domande nel
dibattito finale al quale è stata dedicata una mezz’ora. Sarebbe stato però difficile dedicarvi un
tempo maggiore, in quanto ciò avrebbe significato ridurre l’intervento dei relatori, cosa che
non avrebbe permesso di cogliere appieno il significato dell’assemblea.
Giovanni Nicolis, Luigi Poerio V BES Liceo Fracastoro