Progetto “Viaggio tra Storia, Arte e Pensiero”
“Ai bordi della Letteratura Gialla:
luoghi, scrittori e tempi della Letteratura Gialla italiana contemporanea”
Relatore:
Prof. Paolo Tricarico
Prof. Daniele Mainente
LA LETTERATURA GIALLA ITALIANA CONTEMPORANEA
Bisogna chiedere innanzitutto scusa a quegli autori meritevoli che per ragioni di tempo non è stato possibile citare, primo fra tutti lo scrittore barese Gianrico Carofiglio.
Ogni scelta risulta arbitraria, spesso legata a criteri soggettivi del lettore: abbiamo cercato di pensare a quei libri che possono risultare interessanti sia dal punto di vista linguistico-stilistico, sia dal punto di vista storico-politico, perché magari ci consentono di recuperare e ripensare periodi importanti della nostra storia repubblicana e inoltre ci permettono di scoprire-riscoprire ambienti e territori geografici o spazi urbani particolarmente importanti.
La prima triade – quella più importante – inizia con le opere di Roberto Costantini, e in particolar modo con la citazione obbligata della sua “trilogia del male”, duemila pagine che ci consentono di seguire la vita e le imprese del commissario Michele Ballestreri. La storia inizia a Tripoli nel febbraio del 1958 sulle note di “Volare”, la canzone di Domenico Modugno cantata in quell’anno a Sanremo, e si conclude con i mondiali vinti del 2006 a Berlino, passando attraverso quelli del 1970, 1974, 1982. I romanzi di Costantini ci permettono non solo di rileggere alcune pagine inquietanti della lotta politica italiana degli anni 70′ (nel caso più specifico le imprese e l’ideologia di gruppi dell’estrema destra come Ordine Nuovo) ma ci aprono scenari di politiche internazionali, ad esempio il colpo di stato che ha permesso al colonnello Gheddafi di prendere il potere in Libia.
Il commissario Balestreri vive e lavora a Roma, odia l’informatica e la burocrazia, i disonesti e i corrotti. Ama ascoltare Fabrizio de Andrè e Leonard Cohen, ama e odia ascoltare le proprie malinconie, il proprio disgusti nei confronti della vita e di tutti i tradimenti a cui essa obbliga. Il commissario Michele Balestreri non è un eroe simpatico, né vuole esserlo.
Il secondo autore proposto si chiama Hans Tuzzi, pseudonimo tratto da un personaggio di Musil. Il suo commissario, poi vice questore, si chiama Norberto Melis, ed è di gran lunga il funzionario più intelligente, più colto, più preparato di tutta la polizia italiana: le sue riflessioni sono intrise di citazioni dantesche, di letteratura francese e russa, e di uno sconfinato amore per i libri antichi. Le vicende delittuose narrate coprono un arco di tempo che va dal 1978, l’anno segnato dal rapimento Moro, fino al 1994 quando sale al potere per la prima volta Silvio Berlusconi. In genere l’ambiente urbano è quello di Milano, con i suoi quartieri, la sua periferia, il suo centro storico: è soprattutto la Milano degli anni 80′, la Milano socialista, la Milano da bere.
Il terzo autore, in realtà è una coppia di autori, Loriano Macchiavelli e Francesco Guccini, che con i loro romanzi gialli ci introducono nell’ambiente un po’ selvaggio, un po’ particolare degli appennini tosco-emiliani. Le loro storie raccontano di usi e costumi popolari, a volte molto antichi, e ci introducono in un paesaggio tutto da scoprire. Importante è anche tutta la ricerca lessicale che Guccini compie attraverso i dialetti della sua regione.
La seconda triade presenta tre autori meno importanti forse ma lo stesso interessanti e originali nel panorama italiano: il primo Santo Piazzese legato a Palermo, il secondo Giovanni Negri legato a storie di delitti e di vino, e il terzo Umberto Matino legato alle storie delle nostre montagne vicentine e veronesi.
Per terminare è stata suggerita anche una triade di scrittrici: Elda Lanza, Marina Di Guardo e Ilaria Tuti.