Teatro Nuovo
Aldo Cazzullo, 15 aprile 2019
Si è conclusa questa sera la corposa stagione formativa 2018-19 di prospettiva famiglia in un contesto speciale, il teatro nuovo, alla presenza del giornalista Aldo Cazzullo .
doverosi i ringraziamenti, innanzitutto a chi ha ospitato questo momento formativo conclusivo del progetto “fuori dalla rete”,
organizzato dalla fondazione AIDA, la quale, con il contributo e la condivisione di vari partner educativi,
e’ riuscita a mettere in collegamento ragazzi, insegnanti, genitori ed istituzioni in un percorso educativo mirato all’uso corretto del web .
Un grazie alla Dott.ssa Malaguti anche per aver coinvolto Prospettiva Famiglia, associazione che da più di dieci anni si occupa sul territorio di formazione genitoriale e giovanile, insieme alla rete delle 45 scuole veronesi.
un grazie di cuore anche all’editorialista del corriere della sera Aldo Cazzullo e alla sua famiglia per la presenza, ma soprattutto per gli spunti ricevuti durante la lettura di “metti via quel cellulare”. Mi confronto tutti i giorni con il disorientamento educativo dei nostri giovani e la liquidità delle relazioni interpersonali e mi sono tristemente ritrovata nella descrizione incisiva, autorevole e garbata di Aldo Cazzullo, nel ritratto di giovani fragili, spesso in ritiro sociale, chini sui loro strumenti tecnologici, protesi a colmare il vuoto di tempi e spazi affettivi circostanti.
Aldo Cazzullo definisce la rete come un moltiplicatore di ossessioni, un luogo dove puoi mostrare quello che sei ma che molto spesso esibisce quello che vorresti essere, un intensificatore della comunicazione che paradossalmente crea barriere ed isola, una realtà sociale che ha esaltato nel tempo anche il fenomeno del family video blog , vlogging, il desiderio spasmodico di rendere pubblici spezzoni di vita familiare, quasi volendo vivere la vita in costante diretta streaming.
L’istituzione scolastica respira quotidianamente la devastante solitudine adolescenziale , la triste rassegnazione di molti giovani di fronte ad una situazione di completa inadeguatezza dei genitori, definiti da loro stessi assenti, incapaci di ascolto, conflittuali, insicuri ed incoerenti, apparentemente materialmente accudenti ma educativamente fallaci.
Cazzullo sottolinea con giustificata preoccupazione proprio la mutazione della famiglia di questi anni, il cambiamento dei ruoli: qualsiasi gerarchia e’ saltata, l’educatore non e’ piu’ padre, madre, insegnante o sacerdote, si atteggia a fratello maggiore; spesso le figure che ruotano attorno alla vita dei nostri ragazzi delegano il web all’accudimento, alimentando il narcisismo, spingendo ad una digitalizzazione spasmodica che risulta alla fine essere altro che un rallentatore cognitivo ed emotivo perche’ propone tutto apparentemente realizzabile, fruibile ed accattivante.
Il dialogo con i suoi figli, le riflessioni fresche , positive e convincenti di Rossana e Francesco, sono l’aspetto che più mi ha emozionato, comunicando una sensazione che non vivo purtroppo frequentemente negli occhi dei miei studenti;
La loro lucidità ponderata, prudente ma ricca di speranza, il desiderio di motivare le scelte mettendo in luce la ricchezza del mondo che li circonda e i vantaggi che tali strumentazioni possono portare insieme ad opportunita’ infinite di conoscenze, hanno confermato lo stile educativo che indosso da anni come insegnante insieme a molti colleghi: educare alla relazione, osservare l’etica della cura, dell’ascolto, praticare la bellezza e la gentilezza del sorriso, trasmettendo passioni, interessi e valori, senza delegare altre agenzie o cercare alibi per evitare di assolvere il proprio ruolo educativo .
Grazie quindi per questo fresco respiro di speranza e fiducia nel domani, che sostenuto dal desiderio di consolidare la rete educativa , ci permettera’ di continuare a supportare la genitorialità e i nostri ragazzi con motivazione e professionalità , consapevoli che non possiamo e non dobbiamo lasciarli soli .
“Scuola e Territorio: Educare insieme”
Referente dell’Associazione
Prospettiva Famiglia