Carissimi, vorrei poggiare la mia personale riflessione su alcune parole semplici, immediate, ma al contempo cariche di una forza e di una suggestione ancora più evidenti in queste settimane che hanno completamente stravolto le nostre esistenze: IO, NOI, FAMIGLIA.
Gli avvenimenti che hanno colpito con una inaudita ferocia il nostro Paese ci inducono a riflettere sul valore della condivisione, dell’attenzione reciproca, dell’aiuto solidale verso chi si trova in difficoltà. Abbiamo riscoperto che non esiste un IO senza un NOI e che mai come ora siamo tutti stretti in un unico sforzo collettivo per cercare di ripristinare al più presto una nuova normalità.
Ciascuno di noi è chiamato a svolgere un compito fondamentale: in primis gli operatori della sanità e gli uomini di scienza con il loro encomiabile contributo per contenere e debellare il virus, ma anche noi, che stiamo conducendo un’importante battaglia di retroguardia nelle nostre abitazioni, in FAMIGLIA, dobbiamo essere consapevoli del nostro ruolo. Di colpo e, forse, inaspettatamente, il nostro nido, il nostro rifugio ci mostra spazi che adesso, in questo tempo “dilatato”, dobbiamo condividere e riorganizzare, talvolta con difficoltà; non solo: dobbiamo ricreare un nuovo alfabeto, un nuovo “lessico familiare” per ritornare a parlare in maniera profonda e, soprattutto, per ascoltare con sincera partecipazione i nostri cari.
Niente di tutto quello che stiamo vivendo e di quello che ci aspetta è facile, lo sappiamo. Tuttavia il lavoro che svolgeremo in famiglia sarà sicuramente una palestra fondamentale che ci permetterà in seguito di ripensare e di ristrutturare anche i nostri legami con le altre persone, una volta che potremo riprendere gli scambi comunicativi in modo non più virtuale.
Un’ultima riflessione: i social media traboccano in questi giorni di immagini calde e rassicuranti, spesso riprese attorno al cuore della casa, la cucina, dove tutti i membri della famiglia si dilettano a preparare manicaretti di ogni sorta.
Bene, ricordiamoci però anche di pensare al “nutrimento” dello spirito e della mente: ascoltare musica, leggere o rileggere un bel libro, sfogliare un testo di storia dell’arte, dipingere, suonare uno strumento musicale, visitare virtualmente un museo on line… sono tutte attività che aiutano anche e soprattutto chi in questo momento non può vivere in famiglia, per necessità o per scelta, e che nell’abbraccio ristoratore e consolante dell’arte, in tutte le sue manifestazioni, potrà scoprire una solida e fedele compagna di viaggio in questo cammino che ancora ci resta da percorrere.
Un caro abbraccio a tutti!
Ilaria Rodella (Responsabile Progetto Incontro con gli Autori, la Letteratura e il Giornalismo)
Per Prospettiva Famiglia, #lontanimavicini
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