Il parere qualificato del dr. Marco MARCELLO
Molto apprezzate le occasioni di confronto con alcuni “amici e parenti corrispondenti” che dall’Argentina, la Germania e l’Inghilterra ci hanno raccontato come viene affrontato il problema coronavirus nei loro paesi.
Dopo l’Argentina e la Germania oggi, e per la seconda volta, ci siamo confrontati con l’Inghilterra: a breve toccherà ai nostri corrispondenti USA e australiani oltre ad un’interessante confronto da Hong Kong con una giornalista della CNN, la prestigiosa TV americana, confronto che Scuola e Territorio ha pianificato per il prossimo 16 maggio.
Abbiamo avuto il piacere di essere confortati da un’interessante relazione che, dall’Università di Liverpool, il nostro giovane concittadino Marco Marcello ci ha fatto sullo stato della ricerca per combattere il Covid19.
Uno dei tanti nostri cervelli che, dopo essersi formati In Italia, hanno preso la strada dell’estero; uomini e donne davvero in gamba che stanno dando prova di grande qualificazione e grandi qualità nelle strutture dove lavorano (in questo caso l’Università di Liverpool).
Resta la consapevolezza che, in questo mondo globale dopo il regalo del virus, sicuramente riusciremo “tutti” a godere anche dei risultati di questa ricerca che, come tante altre, ci vede in partnership.
Marco, che ha studiato Chimica a Padova, ci ha fornito molti dettagli: che il virus non è un vivente che si possa uccidere ma è una “cosa”, per certi aspetti un oggetto, non facile da combattere. Non “ama” i raggi ultravioletti del sole, si conserva nelle superfici lisce e entra nel nostro organismo attraverso gli occhi, la bocca e non disdegna l’apparato digerente.
Anche lui è del parere che il virus non sia stato creato in laboratorio e che si lasci trasportare dalle polveri sottili ( particolato) presente nell’aria.
Alla richiesta invece del potenziale di contagio che bambini e giovani possono portare agli adulti, ha risposto che indubbiamente essendo questi spesso asintomatici, una doverosa cautela è necessaria.
Alla domanda su come mai in Inghilterra non ritengono utile l’uso delle mascherine ha risposto che, secondo lui, non le hanno consigliate espressamente in quanto non avrebbero potuto garantirle per tutti per mancanza di fondi.
Grazie Marco. La precisione, la chiarezza della tua esposizione e la semplicità con cui sei riuscito ad esporre il tema sono indicativi del tuo alto livello di preparazione.