GIOVANI I migliori elaborati che hanno partecipato al concorso dedicato al designer aggredito a morte nel 2008
Tommasoli, record di progetti
Ben 61 in lizza per le borse di studio, sei quelli vincenti: della primaria Rodari, della media Caperle, della scuola in ospedale, di un detenuto di Montorio, del liceo artistico, del Pasoli
La capacità di chiudere gli occhi e viaggiare con la fantasia, il dono di guardare ciò che ci circonda e vedere quello che vorremmo diventasse, la forza di trasformare una passione in realtà, il coraggio di scorgere speranza anche dove non sembra essercene.
Il tema del sogno e le sue molteplici forme ha ispirato gli studenti che con le loro produzioni creative hanno partecipato alla settima edizione del concorso «Borsa di studio Nicola Tommasoli», promosso da Prospettiva Famiglia con la Rete Scuola e Territorio e l’immancabile sostegno di Luca e Maria Tommasoli, i genitori del designer di Negrar aggredito a morte nel 2008, in pieno centro a Verona. Proprio oggi, 26 settembre, sarebbe il suo compleanno.
Gli elaborati migliori sono stati premiati ieri all’istituto Copernico-Pasoli di San Michele dai coniugi Tommasoli, dal presidente dell’associazione Paolo Stefano, dalla coordinatrice della Rete Daniela Galletta e dalla dirigente scolastica Sara Agostini. Bambini e ragazzi hanno sviluppato il tema lasciandosi ispirare anche dalle esperienze vissute durante la pandemia.
Hanno aderito 16 istituti, fra cui la Scuola in Ospedale e la Scuola in Carcere coordinata dal Centro per l’istruzione degli adulti.Per la prima volta ha partecipato anche un plesso con sede fuori provincia, a Pordenone.In totale sono arrivati 61 progetti, un record. Ne sono stati premiati sei: i pannelli di 48 alunni della primaria Rodari (Ic 19 Santa Croce) che mostrano il forte desiderio di ripartenza come metafora del successo di fronte alle difficoltà; il video di Alessandra Lungu della scuola media Caperle (Ic 16 Valpantena) che racconta, attraverso il fumetto animato, la storia della velocista Wilma Rudolph, la cui vicenda commosse il mondo perchè da bambina era stata colpita dalla poliomielite; il plastico di una nave realizzato dai bambini della Scuola in Ospedale con una mascherina chirurgica al posto della vela; un «vaso dei sogni» modellato con la carta da un detenuto alla casa circondariale di Montorio; e per le scuole superiori, due ex aequo: la tela di Sara Giacomelli, del liceo artistico di Verona, con due figure sovrapposte a rappresentare il sogno più agognato della persona malata, la salute, e un video toccante della 4°A Rim dell’istituto Pasoli con frasi e immagini su un futuro in cui a tutti vengono date le stesse possibilità di realizzarsi. Gli istituti dei vincitori hanno ricevuto una targa, un diploma e un assegno del valore di 150 euro.
«L’obiettivo del premio è ricordare ai giovani che saranno loro i cittadini di domani e solo attraverso un percorso culturale e modelli positivi da emulare si potrà aspirare a una società degna di un Paese civile», ha ricordato Paolo Stefano, annunciando il tema della prossima edizione del concorso: la diversità, partendo dalla citazione di Charles Hughes «Quando perdiamo il diritto di essere differenti perdiamo il privilegio di essere liberi», riportata anche dal presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno 2020..
Il tema del sogno e le sue molteplici forme ha ispirato gli studenti che con le loro produzioni creative hanno partecipato alla settima edizione del concorso «Borsa di studio Nicola Tommasoli», promosso da Prospettiva Famiglia con la Rete Scuola e Territorio e l’immancabile sostegno di Luca e Maria Tommasoli, i genitori del designer di Negrar aggredito a morte nel 2008, in pieno centro a Verona. Proprio oggi, 26 settembre, sarebbe il suo compleanno.
Gli elaborati migliori sono stati premiati ieri all’istituto Copernico-Pasoli di San Michele dai coniugi Tommasoli, dal presidente dell’associazione Paolo Stefano, dalla coordinatrice della Rete Daniela Galletta e dalla dirigente scolastica Sara Agostini. Bambini e ragazzi hanno sviluppato il tema lasciandosi ispirare anche dalle esperienze vissute durante la pandemia.
Hanno aderito 16 istituti, fra cui la Scuola in Ospedale e la Scuola in Carcere coordinata dal Centro per l’istruzione degli adulti.Per la prima volta ha partecipato anche un plesso con sede fuori provincia, a Pordenone.In totale sono arrivati 61 progetti, un record. Ne sono stati premiati sei: i pannelli di 48 alunni della primaria Rodari (Ic 19 Santa Croce) che mostrano il forte desiderio di ripartenza come metafora del successo di fronte alle difficoltà; il video di Alessandra Lungu della scuola media Caperle (Ic 16 Valpantena) che racconta, attraverso il fumetto animato, la storia della velocista Wilma Rudolph, la cui vicenda commosse il mondo perchè da bambina era stata colpita dalla poliomielite; il plastico di una nave realizzato dai bambini della Scuola in Ospedale con una mascherina chirurgica al posto della vela; un «vaso dei sogni» modellato con la carta da un detenuto alla casa circondariale di Montorio; e per le scuole superiori, due ex aequo: la tela di Sara Giacomelli, del liceo artistico di Verona, con due figure sovrapposte a rappresentare il sogno più agognato della persona malata, la salute, e un video toccante della 4°A Rim dell’istituto Pasoli con frasi e immagini su un futuro in cui a tutti vengono date le stesse possibilità di realizzarsi. Gli istituti dei vincitori hanno ricevuto una targa, un diploma e un assegno del valore di 150 euro.
«L’obiettivo del premio è ricordare ai giovani che saranno loro i cittadini di domani e solo attraverso un percorso culturale e modelli positivi da emulare si potrà aspirare a una società degna di un Paese civile», ha ricordato Paolo Stefano, annunciando il tema della prossima edizione del concorso: la diversità, partendo dalla citazione di Charles Hughes «Quando perdiamo il diritto di essere differenti perdiamo il privilegio di essere liberi», riportata anche dal presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno 2020..