SCENARI IN MOVIMENTO
Il ruolo della Cina nello scacchiere internazionale (parallelo Taiwan – Ucraina)
Dr. Lelio Crivellaro
Centro civico “N.Tommasoli – 6 aprile 222
Innanzitutto, mi piace sottolineare che – dopo due anni – siamo tornati in presenza e questo. Lo
ammetto, è stato un gran bel passo. Diciamocelo: avremmo potuto ascoltare il dr. Crivellaro
davanti a un video, magari in panciolle, ma non sarebbe stata la stessa cosa. I passaggi, i
collegamenti, le riflessioni e i dettagli di un’analisi che solo chi ha condotto una vita fra le
ambasciate di Europa, Asia e Africa può fare, hanno permesso di mettere assieme, pezzo dopo
pezzo, un puzzle davvero complicato. E poi c’è stata la partecipazione del pubblico che ha
permesso di raggiungere la capienza massima consentita in questo periodo per la sala conferenze
del Centro Civico “N.Tommasoli”.
Quando abbiamo stilato il programma di questo ciclo di incontri, la guerra russo-ucraina non era
ancora scoppiata ed avevamo scelto di parlare della “Tigre asiatica”; dopo quanto avvenuto nelle
ultime settimane, si è tuttavia voluto fare un succinto, ma esaustivo cenno a questo tema, peraltro
ampiamente dibattuto. Il dr. Crivellaro ha, con pochi sapienti tratti, saputo focalizzare l’attenzione
su alcuni aspetti dirimenti dell’attuale situazione:
- l’esistenza di “due Ucraine”, una a Ovest, filo-occidentale e cattolica e con un passato
fortemente influenzato dalle repubbliche baltiche e una invece a sud-est, russofona e
fortemente attratta dalla grande madre Russia. - una posizione geograficamente centrale rispetto all’Europa (“se si misura la distanza fra li
Portogallo e i Monti Urali, al centro troviamo la Polonia e l’Ucraina”); - le richieste russe che, dopo aver smantellato il Patto di Varsavia, chiesero (inutilmente) che
la NATO facesse lo stesso.
A questi elementi che preparavano lo scoppio della guerra, si sono poi aggiunte altre
considerazioni sugli errori (gravi) commessi dall’esercito russo (muoversi con i carri nella stagione
del disgelo, inviare al fronte giovani appena maggiorenni a cui gli ucraini sono sempre stati dipinti
come fratelli, non aver accompagnato il movimento dell’artiglieria con adeguato supporto della
fanteria, …), che hanno permesso di capire perfettamente la situazione. A ciò si aggiunga che il
passare del tempo, lede sempre più l’immagine della Russia la quale, nelle premesse, avrebbe
dovuto svolgere una “Blitzkrieg” e invece si trova impantanata in una situazione sempre più
difficile, oltre ad essersi ritirato da Kiev e da Kharkov.
Accanto a questo, alcune considerazioni sui vantaggi che ne stanno traendo gli USA e sulla spinta
che sta subendo la richiesta di costituzione di un esercito europeo, guidato dalla Germania (a
proposito, la Polonia non l’ha presa bene, memore di quel 1° settembre 1939 …).
Terminata questa lucida disamina sulla guerra che ferisce la nostra cara vecchia Europa, il dr.
Crivellaro è passato al tema centrale della serata, guidandoci lungo i corridoi economici delle
nuove vie della seta (attenzione alle vie di comunicazione che la Cina sta favorendo per arrivare –
dal cuore dell’Asia, all’Oceano Indiano) e ai posti strategici che ha occupato, senza mai darne
ufficiale conferma, come il controllo di Sri Lanka (incapace di restituire i prestiti cinesi) o la
supremazia su Gibuti (in posizione strategica sul Corno d’Africa e passaggio obbligato delle navi
dirette al canale di Suez).
Davvero accattivante la presentazione del dr. Crivellaro nel teatro indo-pacifico (“i due laghi cinesi,
compresi fra le due dorsali di isole”) e sulle attività della Cina volte non solo a conquistare larga
fetta del pianeta, ma addirittura nello spazio (“unica a posizionare un satellite perennemente
dietro la Luna”). Intrigante la visione sinocentrica, con le due Americhe (settentrionale e
meridionale) relegate ai margini del pianeta e con un’Africa “schiacciata come un puglie suonato”.
Qualche accenno alle manovre strategico-militari che gli USA stanno conducendo, come il QUAD
(quadrilatero), che lega USA, Australia, India (acerrima nemica della Cina) e Giappone, in un
accerchiamento davvero completo del mastodonte asiatico.
Infine, siamo approdati sulle spiagge di Taiwan per capire la situazione in quella parte del mondo
(“The most dangerous place on Earth” (Il posto più pericoloso della Terra) titolava The Economist
qualche mese fa) per capire che per conquistare Taiwan (450.000 soldati), la Cina dovrebbe
approntare un esercito di almeno 1.500.000 uomini – cosa praticamente impossibile – e, anche ci
riuscisse, dovrebbe portarli attraverso 150 km di mare – tanto dista Taiwan dalle coste cinesi –
senza farsi colpire dai missili della Cina nazionalista.
Bello e intrigante, questo viaggio attraverso il pianeta, condotto da una persona che ha vissuto
nelle ambasciate di tre continenti e che ha saputo rispondere con sagacia e competenza
all’interessante dibattito finale.
Un “grazie” alla VI^ Circoscrizione, presente all’incontro con alcuni suoi esponenti, a Giancarlo,
Raffaella e Mauro per il prezioso supporto e ovviamente al dr. Crivellaro per l’ennesima
dimostrazione di conoscenza, passione e competenza su un tema tanto ampio quanto “in
movimento”, come recita il nome di questa rassegna.
A mercoledì 13 aprile con “USA: il ruolo dell’amministrazione Biden nell’attuale situazione
geopolitica”.
Ass. PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO