SCENARI IN MOVIMENTO
Giganti del Big Tech e sfide per la democrazia (Google, Facebook, Twitter, …)
avv. Mattia Magrassi
Centro civico “N.Tommasoli” – 4 maggio 2022
Quinto ed ultimo incontro di questo fortunato ciclo dedicata alle situazioni che si stanno generando nel pianeta sul piano politico, economico, sociale e militare, alle loro possibili origini e alle loro potenziali evoluzioni. Questa sera l’avv. Magrassi ha affrontato il tema dei social media e delle loro implicazioni nei confronti della democrazia, dell’opinione pubblica e delle campagne elettorali. Innanzitutto ha contestualizzato l’argomento, esponendo il fatto che da anni si sta dando vita a questo spazio virtuale (cyberspazio), che è teoricamente infinito e che si aggiunge allo spazio fisico naturale che tutti conosciamo. E come viene invaso lo spazio fisico (vedi l’invasione russa in Ucraina), così sono continui i tentativi di occupare il cyberspazio perché, più cyberspazio si occupa e più si riesce ad influenzare l’opinione pubblica e le masse in generale. A ciò si aggiunga che su circa 7 miliardi di abitanti del pianeta, poco meno di 5 miliardi dispongono di un proprio account e navigano su questi social in qualità di utenti più o meno abituali. Se un numero così elevato di persone si incontro in questo cyberspazio, è evidente che si possono formare opinioni e correnti di pensiero, che sfruttano la possibilità di raggiungere un gran numero di persone in tempi relativamente brevi e soprattutto a costo zero (o apparentemente tale). Lo stesso Barack Obama ha dichiarato ai laureandi di Stanford che probabilmente non sarebbe mai diventato Presidente degli Stati Uniti, se il suo staff non avesse potuto sfruttare social media come MySpace, Facebook ed altri, che gli hanno permesso di agganciare un gran numero di persone e di promuovere il loro candidato.
Sicuramente abbiamo esempi anche recenti di come molti stiano cercando o abbiamo cercato di sfruttare questi network a loro favore e di come qualcuno sia anche stato “bannato” da tutti questi circuiti (vedi Donald Trump, all’indomani dell’assalto al Congresso americano). Che questi circuiti presentino però dei vantaggi inequivocabili, lo dimostra il fatto che anche Donald Trump – dopo essere stato estromesso da tutti i social – se ne sia creato uno suo in cui detta le sue regole e sobilla i propri adepti.
Tra i vantaggi che i social offrono vi è la possibilità di accedere ad informazioni di prima mano, senza il filtro dei giornalisti di questa o quella fazione (BBC, CNN, NBC, …); in sostanza, quando Trump cominciò a pubblicare i suoi tweet, sostanzialmente, aveva trovato un modo per rapportarsi direttamente con milioni di persone, senza l’intermediazione di un microfono o comunque di un giornalista: una mossa, questa, volta a bypassare le TV americane, quasi tutte, se non tutte, contrarie al suo operato, oltre che guadagnare tempo prezioso nel comunicare (un conto è scrivere un tweet e un altro conto è organizzare un’intervista con una nota TV, oltre al rischio di farsi fare domande scomode).
L’uso dei social è talmente importante che la Russia, dall’inizio del conflitto, ha bloccato tutti i social occidentali, mantenendo solo i propri (VKontakte, Odnoklassniki, Moy Mir).
L’utilizzo dei social influenza sicuramente l’aspetto linguistico (molti di noi si possono approcciare a siti anglofoni, molto meno a siti russofoni); né i sottotitoli in cirillico aiutano più di tanto. Nel pianeta è stata individuata la anglosfera, ossia le aree del pianeta dove l’inglese è fra le lingue ufficiali: sicuramente i cinque occhi (Five Eyes) formati da Canada, USA, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda, ma a questi si aggiungono altre aree dove, anche se l’inglese non è la prima lingua, rientra ugualmente fra quelle ufficiali (vedi India e molti Stati dell’Africa centro-meridionale).
I social media offrono un servizio gratuito che ci attira molto, ma ovviamente “nessuno fa niente per niente”; cosa ne ricavano le organizzazioni private che gestiscono queste reti? Informazioni utilissime sulle caratteristiche dei loro fruitori (età, sesso, gusti, …) che possono rivendere a peso d’oro alle grandi organizzazioni commerciali. Per es. Elon Mask ha offerto la bellezza di 43 miliardi di dollari per acquistare Twitter, ancorché quest’ultimo non sia fra i social più frequentati; la scelta è probabilmente legata alla qualità dei suoi fruitori, ossia al fatto che la maggior parte dei giornalisti e dei politici usa Twitter.
Probabilmente fra non molti anni arriveremo a ciò che viene definito “metaverso”, ossia avremo la possibilità non solo di vedere o mettere il “like”, ma proprio di vivere sensorialmente le situazioni che ci vengono proposte; nel caso delle immagini sulla guerra russo-ucraina sarà come sei noi fossimo proprio lì nel bel mezzo della battaglia.
La serata si è conclusa con alcune considerazioni del dr. Magrassi sull’importanza – ancora una volta – di dominare questi sistemi ed evitare di esserne dominati; come in moltissimi altri casi, sta a noi far sì che questi moderni strumenti della tecnologia siano al nostro servizio oppure farci sconfiggere da essi e finire per essere assorbiti e perdere tempo prezioso: il tempo è sempre prezioso per il solo fatto che è finito ed è una variabile indipendente.
I social adottano degli algoritmi per bloccare determinati commenti o determinate visioni (si pensi alle immagini cruente dell’ISIS che furono immediatamente bloccate per evitare la visione di eventi di particolare violenza); le regole adottate non sono note (keyword, parsing del testo, …), ma hanno l’obiettivo di sospendere o cancellare dal web affermazioni violente o che fomentino la disinformazione.
Anche nel caso della guerra russo-ucraina, stiamo vedendo tutti il peso che hanno queste organizzazioni, che hanno fatturati superiori a quelli di certe Nazioni.
Grazie infinite all’avv. Magrassi che ha presentato slide di assoluto interesse ed ha validamente fornito gli elementi per comprendere il potere che questi network posseggono sia in termini economici e sia in termini di influenza delle opinioni.
Sperando che tutti gli incontri proposti siano stati di vostro gradimento, vi salutiamo e vi diamo un arrivederci ad una prossima occasione.
A presto.
Ass. PROSPETTIVA FAMIGLIA
dott. Paolo STEFANO